Motore Le Rhone 9J


1915

inventario
IGB-2329
autori
Verdet, Louis (progettista) ; Gnome & Rhône (costruttore)
collocazione
A1/ Sala 1
descrizione
Motore rotativo a 9 cilindri disposti a stella, raffreddato ad aria. I cilindri in acciaio, muniti di alettatura integrale, sono fissati su un carter, pure in acciaio, rotante attorno ad un albero a gomito fisso. Il movimento dell'albero a gomito è agevolato dalla presenza di due cuscinetti a sfere. Ogni cilindro è provvisto di due valvole in testa, azionate ad aste e bilancieri. Il motore è stato sezionato a scopi didattici. Il condotto di alimentazione dal carter al cilindro è stato mantenuto soltanto in tre cilindri.

I primi motori rotativi aeronautici vennero messi a punto nel 1909 dai fratelli francesi Laurent e Louis Seguin e, un anno più tardi, dall'ingegnere Louis Verdet. Con la costituzione della Société des Moteurs Gnome et Rhône venne messa in produzione un'intera famiglia di motori rotativi a stella a 7, 9, 14 e 18 cilindri che godettero di un enorme successo durante gli anni della Prima Guerra mondiale. La leggerezza e l'affidabilità di questi motori consentì ai progettisti di dedicare più peso alle strutture e alle carenature aerodinamiche, contribuendo in buona misura allo sviluppo dell'aviazione. Proprio per questi motivi i motori rotativi furono tra i principali propulsori utilizzati per i caccia militari impiegati nel conflitto, grazie anche alla relativa difesa dai colpi ad arma da fuoco: la foratura di un cilindro da parte di una pallottola non costituiva, infatti, un danno irreparabile per il motore, mentre rappresentava un serio pericolo per il radiatore, le camicie o le tubature di un motore raffreddato ad acqua. Già sul finire della guerra, tuttavia, emersero chiaramente i limiti del motore rotativo; non era possibile, infatti, un incremento sensibile della potenza del motore: l'aumento della velocità di rotazione era impossibile per via delle forze centrifughe, l'aggiunta di cilindri rendeva difficoltoso il raffreddamento della seconda stella, l'aumento del diametro del cilindro era impensabile a causa della eccessiva differenza di temperatura tra faccia anteriore e faccia posteriore. A partire dagli anni 1918-1919 i motori rotativi vennero destinati soprattutto agli aerei da addestramento. Questo modello di propulsore era montato su diversi caccia da combattimento Hanriot HD.1, Nieuport 11, 16 e 17, Macchi Parsol e M.14, Gabardini, Aviatik-SAML e Caudron G.3 e G.4.
definizione
motore aeronautico, rotativo
misure
diametro: 102 cm; lunghezza: 45 cm; peso: 140 kg;  mm;  l; potenza: 120 Cv;  giri/min;  Cv/l;  Kg/Cv
materiali
metallo
acquisizione
Istituto Tecnico Industriale di Varese (1957)
mostre
Trame
Milano, Triennale di Milano, 2014/09/20 - 2014/11/09
settore
Aeronautica
bibliografia
Filippi F., Dall'elica al getto : Breve storia dei propulsori aeronautici, Torino, EDA, 1983

Ludovico D., L'aeroplano cosa è : Soluzione ed evoluzione del problema del volo, Roma, Associazione Culturale Aeronautica, 1951
tipologia
motore
scheda ICCD
PST