Modello composto da due parti, martello e campione di roccia, fissati su un basamento rettangolare.

Modello di perforatrice ideata da Germano Sommeiller ed utilizzata per la realizzazione del traforo ferroviario del Frejus. Questa copia fu fatta realizzare dal CNR in occasione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1933, "A Century of Progress", che intendeva celebrare il progresso scientifico e tecnologico.
Il primo modello venne messo a punto nel 1855 e perfezionato nel 1863 dopo i primi risultati non soddisfacenti. Questa macchina era montata su un carro chiamato "affusto"; un affusto portava da 4 a 9 perforatrici pneumatiche, che sfruttavano l'energia dell'aria compressa prodotta da un compressore ad acqua, dove l'acqua in caduta faceva girare grandi ruote in acciaio collegate a pistoni orizzontali.
La perforatrice di Sommeiller pesava 280 kg e avanzava nella roccia mediante un sistema di percussione e rotazione, effettuando nella roccia fori lunghi fino a 80 cm. Il record di avanzamento è stato di 4,5 m in un giorno.
La perforatrice fu brevettata da Germano Sommeiller, ma dall'arch. Luca Beltrami e da altri contemporanei fu rivendicata la paternità di tali opere a favore di Gian Battista Piatti. Infatti nel 1844 Piatti ideò un sistema di propulsione ad aria compressa applicato ad uno stantuffo rimorchiatore di convogli che sfruttò per il suo progetto del traforo del Cenisio, presentato al Governo Sardo nel 1853, per cui non aveva richiesto nessun brevetto. Sommeiller, insieme agli ingegneri Grandis e Grattoni, fu chiamato a giudicare tale progetto. La proposta di Sommeiller, la quale possedeve moltissimi punti in comune con quella di Piatti, arrivò sette mesi dopo.