Global GR - 711
1959 ca. - 1965 ca.
inventario
IGB-9245
autori
Global
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Apparecchio con scocca in plastica color rosso a forma trapezoidale. Al centro della parete frontale una griglia in metallo anodizzato, fissata con una flangia color oro, protegge l'altoparlante magnetodinamico. E' presente una staffa metallica estraibile per il trasporto e il posizionamento verticale su un piano.
Sul lato sinistro è inserita una rotella, parzialmente incassata nella scocca in plastica, per l'accensione e la regolazione del volume, sul lato destro ne è presente un'altra per la sintonia e una presa per jack per il collegamento di un auricolare. Al centro si ha la scala di sintonia con indicazioni numeriche da 16 a 5 visibili in un'apertura di forma rettangolare posta sulla parete frontale.
La parete posteriore presenta delle fessure per il raffreddamento dei componenti interni.
All'interno si hanno, oltre all'altoparlante fissato sulla parete frontale, il circuito di funzionamento supereterodina a sei transistor e il vano per la batteria a 9V.
La radio è contenuta in una custodia in pelle.
Nel 1947, un gruppo di ricerca dei Bell Laboratories (Stati Uniti) costituito da W. Shockley, J. Bardeen e W. Brattain, inventò il transistor: un componente attivo allo stato solido che poteva sostituire i tubi elettronici (valvole) ingombranti e dispendiosi. A metà anni '50 nascono così le nuove radio a transistor: più piccole e leggere, ben presto con prestazioni più elevate.
Il nome transistor è la combinazione di TRANSconductance varISTOR.
La diffusione degli apparecchi a transistor si colloca nel periodo storico-tecnologico seguito alla Seconda Guerra Mondiale in cui diventano importanti la produzione veloce, seriale, di prodotti con caratteristiche omogenee. L'avvento del transistor diede la possibilità di ottenere apparecchi tascabili con componenti miniaturizzati. I due settori in cui le radio a transistor ebbero contemporaneamente successo furono le radio portatili e le autoradio. La ragione di ciò sta nella possibilità di adottare dimensioni molto minori e, soprattutto, le ridottissime richieste di energia: non era più necessario occuparsi del riscaldamento del catodo.
Il modello a transistor che, per primo, ha avuto una buona commercializzazione è stato il "Regency TR-1" della I.D.E.A. nel 1954. Il primo modello giapponese è stato il TR-55 della Sony, prodotto dopo che il Ministro del Commercio e dell'Industria Giapponese aveva autorizzato l'acquisto della licenza di produzione dei transistor da parte della Western Electric sotto il brevetto Bell Labs. Il primo modello tascabile di radio a transistor con tutti componenti miniaturizzati è stato invece il TR-63 sempre della Sony, nel 1957. Per questo modello venne coniato il neologismo "pocketable" (tascabile) anche se sarà il modello successivo, il TR-610 del 1958 ad essere il primo vero modello da taschino (shirt pocket) e progettato con componenti "su misura". Essendo più piccola, più leggera e più economica, la TR-610 è diventata presto il modello da esportazione definitivo: nel periodo 1958-60 ne sono stati venduti nel mondo mezzo milione di pezzi, nei quattro colori avorio, rosso, nero e verde. Questo modello di radio ha ispirato un'infinità di modelli successivi come la Global GR-711 e la Sanyo 6C-022. Oltre all'aspetto è stato copiato il concetto di radio, vista come oggetto da tenere sempre con sé.
Sul lato sinistro è inserita una rotella, parzialmente incassata nella scocca in plastica, per l'accensione e la regolazione del volume, sul lato destro ne è presente un'altra per la sintonia e una presa per jack per il collegamento di un auricolare. Al centro si ha la scala di sintonia con indicazioni numeriche da 16 a 5 visibili in un'apertura di forma rettangolare posta sulla parete frontale.
La parete posteriore presenta delle fessure per il raffreddamento dei componenti interni.
All'interno si hanno, oltre all'altoparlante fissato sulla parete frontale, il circuito di funzionamento supereterodina a sei transistor e il vano per la batteria a 9V.
La radio è contenuta in una custodia in pelle.
Nel 1947, un gruppo di ricerca dei Bell Laboratories (Stati Uniti) costituito da W. Shockley, J. Bardeen e W. Brattain, inventò il transistor: un componente attivo allo stato solido che poteva sostituire i tubi elettronici (valvole) ingombranti e dispendiosi. A metà anni '50 nascono così le nuove radio a transistor: più piccole e leggere, ben presto con prestazioni più elevate.
Il nome transistor è la combinazione di TRANSconductance varISTOR.
La diffusione degli apparecchi a transistor si colloca nel periodo storico-tecnologico seguito alla Seconda Guerra Mondiale in cui diventano importanti la produzione veloce, seriale, di prodotti con caratteristiche omogenee. L'avvento del transistor diede la possibilità di ottenere apparecchi tascabili con componenti miniaturizzati. I due settori in cui le radio a transistor ebbero contemporaneamente successo furono le radio portatili e le autoradio. La ragione di ciò sta nella possibilità di adottare dimensioni molto minori e, soprattutto, le ridottissime richieste di energia: non era più necessario occuparsi del riscaldamento del catodo.
Il modello a transistor che, per primo, ha avuto una buona commercializzazione è stato il "Regency TR-1" della I.D.E.A. nel 1954. Il primo modello giapponese è stato il TR-55 della Sony, prodotto dopo che il Ministro del Commercio e dell'Industria Giapponese aveva autorizzato l'acquisto della licenza di produzione dei transistor da parte della Western Electric sotto il brevetto Bell Labs. Il primo modello tascabile di radio a transistor con tutti componenti miniaturizzati è stato invece il TR-63 sempre della Sony, nel 1957. Per questo modello venne coniato il neologismo "pocketable" (tascabile) anche se sarà il modello successivo, il TR-610 del 1958 ad essere il primo vero modello da taschino (shirt pocket) e progettato con componenti "su misura". Essendo più piccola, più leggera e più economica, la TR-610 è diventata presto il modello da esportazione definitivo: nel periodo 1958-60 ne sono stati venduti nel mondo mezzo milione di pezzi, nei quattro colori avorio, rosso, nero e verde. Questo modello di radio ha ispirato un'infinità di modelli successivi come la Global GR-711 e la Sanyo 6C-022. Oltre all'aspetto è stato copiato il concetto di radio, vista come oggetto da tenere sempre con sé.
definizione
radioricevitore a transistor, tascabile
misure
altezza: 10,5 cm ca.; larghezza: 7 cm ca.; lunghezza: 3 cm ca.
materiali
plastica; metallo
acquisizione
Bignami, Cavenago (1997)
iscrizioni
6 TRANSISTORS
GR - 711
MADE IN JAPAN (documentaria)
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Mureddu L., Radio a Transistor! : Classificazione, tecnica, restauro dei ricevitori d'epoca a transistor, con esperimenti, PetitesOndes, 2007
Ravalico D. E., L'apparecchio radio a transistor : a circuiti integrati, FM stereofonico, amplificazione e riproduzione BF, Milano, Hoepli, 1986
Smith N. R., Transistor Radios: 1954 - 1968, Atglen, PA, U.S.A., Schiffer Publishing, 2007
Handy R./ Erbe M./ Antonier A., Made in Japan, Transistor Radios of the 1950s and 1960s, San Francisco (USA), Chronicle Books, 1993
Radiomuseum, GR-711, in Radiomuseum, Radiomuseum.org, 2009
Ravalico D. E., L'apparecchio radio a transistor : a circuiti integrati, FM stereofonico, amplificazione e riproduzione BF, Milano, Hoepli, 1986
Smith N. R., Transistor Radios: 1954 - 1968, Atglen, PA, U.S.A., Schiffer Publishing, 2007
Handy R./ Erbe M./ Antonier A., Made in Japan, Transistor Radios of the 1950s and 1960s, San Francisco (USA), Chronicle Books, 1993
Radiomuseum, GR-711, in Radiomuseum, Radiomuseum.org, 2009
tipologia
radioricevitore
scheda ICCD
PST