Turbina di Girard


1882

inventario
IGB-2292
autori
Neyrpic & Brenier (costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Turbina ad asse verticale, 1 girante, 36 pale.
Il gruppo comprende la camera di tipo aperto, l'asse di trasmissione, i supporti, il distributore parziale regolabile. L'interno della camera è visibile.

Questa macchina è ad alimentazione parziale. La corona del distributore è infatti sotituita da un ugello che distribuisce il getto, con l'inclinazione voluta, solo su un arco limitato delle pale della girante. Questo getto attraversa inoltre una griglia spostabile manualmente per regolare la portata. Il rendimento arrivava al 80-85% alla portata massima.
Questa turbina proviene da un piccolo opificio di montagna presso Grenoble ed ha funzionato per 70 anni.
Tutta la macchina, malgrado gli spruzzi l'abbiano gradualmente ricoperta di depositi calcarei, sta fuori dall'acqua, alla minima distanza possibile dal livello di scarico. I fori visibili sulla corona esterna della girante, fra una pala e l'altra, garantiscono che la pressione sia, anche nei suoi canali, quella atmosferica, così che l'acqua agisca solamente sulla faccia concava delle pale e non subisca variazioni di pressione, con le conseguenti forze di reazione. Per tale motivo le turbine costruite secondo tale principio vengono dette "ad azione", mentre Girard le definì "a deviazione libera".
E' interessante notare la discendenza diretta di questo tipo di macchina dalla ruota di Navier e a quella, sia pur rozza, del ritrecine.
Già per i tipi più evoluti di ruote idrauliche le ricerche per mgliorarne il rendimento, avevano messo in luce l'opportunità di ridurre le perdite di energia, osservando la massima gradualità nelle variazioni di velocità nei canali idraulici della macchina e di ridurre al minimo gli urti dell'acqua al loro incontro con le pale, dando a queste le inclinazioni e le curvature dettate dalla legge della composizione delle loro rispettive velocità.
Un'altra causa di perdite si ha quando l'acqua, entrata nei vani fra le pale, deve rifluire per uscirne, come si verifica nelle ruote idrauliche, eccettuato il retricine.
Tali macchine esigono dei nuovi organi e dispositivi sia per raccogliere e guidare l'acqua allo scarico, sia per la regolazione della portata (parzializzazione) e quindi della potenza e della velocità.
Applicando questi principi il francese Fontaine studiò nel 1843 una turbina ad azione con asse verticae, in cui il deflusso avviene dall'alto verso il basso, attraversando dapprima un distributore palettato circolare, uscendo dal quale l'acqua incontra la girante stessa con la velocità corrispondente al salto idraulico disponibile. Percorsi i canali della girante,alle cui pale essa cede la sua energia cinetica, siscaica in direzione ancora assiale. Tale macchina fu perfezionata, specie per la regolazione della portata che passa dal distributore, da Callon e da Girard, col cui nome quest turbina venne denominata.
Queste machine ebbero molto successo e si diffusero, con diverse varianti, fino alla prima decade del '900.
definizione
turbina
misure
diametro: 800 mm massimo (palettatura, lato in pressione); larghezza: 65 mm massima (palettatura, lato in pressione); altezza m 7 (caduta)
materiali
ferro
acquisizione
Neyrpic (1957)
settore
Energia
tipologia
turbina
scheda ICCD
PST