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Olivetti Programma 101

Bellini, Mario / Olivetti 1965 - 1971 La macchina, detta anche "perottina", presenta una parte posteriore compatta e uniforme in metallo, con le uniche disomogeneità corrispondenti a delle alette su un solo lato, alle due rientranze lungo lo spigolo superiore posteriore e alla prese di alimentazione posteriore. Nella parte anteriore, anch'essa compatta, sono visibili la stampante sequenziale a rullo integrata, in alto a sinistra, l'ingresso e l'uscita del dispositivo di lettura/registrazione per le cartoline magnetiche (il primo in alto, il secondo in basso, della zona centrale), un incavo con le spie "nascoste" di corretto funzionamento e di errore (verde, Correct Performance Light; rossa, Error Light), sul fronte alto a destra, e la tastiera a 37 tasti che comprende anche i tasti: di registrazione e di stampa del programma (Record Program Switch e Print Program Switch) con affianco il tasto di attivazione/blocco della tastiera (Keyboard Release Key) e di reset dei dati e delle istruzioni (General Reset Key), in alto davanti all'ingresso della cartolina magnetica; di reset dell'elettronica della tastiera (Clear Entry Key), in basso a destra della tastiera numerica. Inoltre, sul lato destro, sono visibili il tasto di accensione/ spegnimento (ON-OFF Key) e la manopola di impostazione della precisione decimale dei calcoli (Decimal Wheel). Caratteristiche tecniche RAM: Linea di ritardo magnetostrittiva (1920 bit) Memoria di massa: Cartolina magnetica (1920 bit) Unità aritmetico logica: Elettronica a componenti discreti (transistor, diodi, resistori, ecc.) con architettura a micromoduli Azionamento: Manuale o automatica Tastiera: Ridotta, zero singolo, 37 tasti, integrata nella macchina Dispositivo di stampa: A impatto con rullo portacaratteri, 30 caratteri al secondo, integrato nella macchina Linguaggio di programmazione: Formato da 16 istruzioni: aritmetiche, trasferimento, stampa, salti condizionati e non Note produttive Capo progetto: P. G. Perotto Design: M. Bellini Produzione: Dal 1965 Unità prodotte: 44.000 macchine (la maggior parte vendute negli Stati Uniti). IGB-15801

S 506 Enrico Toti

Italcantieri 1967 - 1968 Scafo di forma cilindrica, presenta una doppia colorazione: la parte superiore è di colore azzurro/verde, quella inferiore nero opaco. La parte prodiera presenta leggere schiacciature a dritta e a sinistra che facilitano la rottura dell'onda durante la navigazione emersa. Nella parte poppiera lo scafo si affusola dando al battello la forma di una goccia. Lungo tutto lo scafo si osservano diverse protuberanze fuori carena. In particolare al centro si ha la Falsa Torre, detta anche Vela, che copre e protegge snorkel, antenne e strumentazione di navigazione. Anche la Vela presenta una sagoma a forma di goccia. All'interno della Falsa Torre si trova anche una garitta, strutturata per permettere l'uscita di emergenza dal battello in caso di avaria. Sempre sulla parte superiore si possono riconoscere (da prua a poppa): il bulbo di protezione del trasduttore del sonar attivo, 6 trasduttori dell'MPD (misuratore passivo di distanza) per il sonar passivo, diverse bitte a scomparsa un asta porta bandiera che sostiene anche lo strallo di poppa. Sui fianchi dello scafo sia a prora che all'estrema poppa si hanno i timoni di profondità, che hanno la forma di grandi superfici piane (1,5 mq/cad.), disposte lungo il piano orizzontale ed incernierati tramite un perno che ne consente di variare la loro inclinazione. Mentre i timoni di direzione si trovano solo a poppa hanno forma analoga ai timoni di profondità ma sono disposti sul piano verticale. Osservando da prua si notano i quattro portelli di lancio dei siluri. Infine a poppa si distingue la grossa elica pentapale in bronzo che serve alla propulsione del battello. Sulla parte inferiore dello scafo si trova una speciale taccatura detta Barchetta che ha la funzione di contenere parte del piombo di zavorra. Sono stati creati due varchi sul fianco di dritta del battello per renderlo visitabile al suo interno. In tre punti dello scafo (prua , metà, poppa) è possibile vedere delle scale graduate in decimetri con lo zero posto sulla barchetta. IGB-9676

Telescopio rifrattore Merz Repsold

Officine G. & S. Merz 1882 Telescopio rifrattore che, quando era operativo, montava una lente di 49 centimetri di diametro avente lunghezza focale di circa sette metri. Questa, di fatto, è anche la lunghezza del tubo ottico che ha forma cilindrica ed è composto da tre settori. E' realizzato in metallo ed è sorretto da una massiccia colonna in ghisa finemente lavorata con scanalature che richiamano le antiche colonne greche e romane. Il basamento, di forma triangolare, è anch'esso in ghisa e ha la funzione di scaricare a terra l'enorme peso dello strumento che sfiora le sette tonnellate. Sul tubo sono presenti apparati di ausilio all'osservatore come le aste per la regolazione della posizione dello strumento, le lampade per l'illuminazione dei reticoli micrometrici che potevano essere montati sul piano focale. All'estremità opposta a quella dell'obiettivo, ossia quella rivolta verso l'utilizzatore, si trova il sistema di focheggiamento. Il telescopio si interfaccia con la colonna di supporto tramite una montatura equatoriale alla tedesca (di Fraunhofer) che era la più in voga all'epoca e che permette di muovere lo strumento, perfettamente bilanciato, con pochissimo sforzo e di seguire con facilità il moto apparente degli astri in cielo. Per fare questa operazione in modo automatico è presente un sistema, inizialmente a contrappesi e poi elettrico, noto come moto orario grazie al quale lo strumento compensa la rotazione della volta celeste. D-1768