Transatlantico Conte Biancamano / Hermitage
1924 - 1925
inventario
IGB-7081
autori
Cantieri William Beardmore & Company
(costruttore)
collocazione
A0/ Sala 1
descrizione
Costruzione metallica formata da 5 livelli, partendo dall'alto:
Tetto della tuga di pilotaggio, presenta diverse attrezzature tra cui un grande faro di segnalazione, alcune casse con bandiere di segnalazione, diverse antenne per radio, radiogoniometro e RADAR.
Ponte del sole, oltre alle due ali laterali scoperte, sono conservate la sala di pilotaggio, la sala nautica, sale RT e RTF e giro bussola.
Ponte delle lance, sono visibili sui due fianchi le due lance di salvataggio, vengono conservate alcune cabine con arredi destinati a passeggeri di I classe.
Ponte della passeggiata, sala da ballo di prima classe con decorazione del Mascherini.
Ponte dei saloni, sono presenti le strutture perimetrali.
Il Conte Biancamano, considerato la prima vera città galleggiante nazionale, si rivelò l'ultimo transatlantico italiano costruito all'estero. Ammiraglia della flotta, è dotata di ogni comfort e lussuosamente allestita, ed effettua il suo viaggio inaugurale sulla prestigiosa linea Genova-Napoli-New York il 20 novembre 1925.
Dopo 10 anni di servizio sulle tratte atlantiche, il Biancamano viene destinato dal governo italiano al trasporto di truppe e civili in Africa Orientale, ma già l'anno successivo torna a far viaggiare passeggeri prima verso il Sud America e poi verso l'estremo Oriente, sulla rotta Genova-Shanghai via Suez.
Torna a calcare le rotte atlantiche tra Genova e Valparaiso via Panama, quando nel 1940 è chiamato a sostituire la motonave Orazio, distrutta da un incendio.
Allo scoppiare della Seconda Guerra Mondiale è requisito dall'esercito statunitense nelle acque del porto di Cristobal, nei pressi di Panama: ribattezzato "Hermitage", viene adibito al trasporto delle truppe americane su tutti i fronti del Pacifico e dell'Atlantico.
Recupera i suoi fasti alla fine del conflitto mondiale, quando lo Stato Italiano ne ritorna in possesso e lo fa riallestire presso i cantieri navali di Monfalcone (Gorizia). Il Biancamano riprende il mare lungo la rotta Genova-New York nel marzo 1950, stavolta con una moderna prua inclinata in avanti, fumaioli aerodinamici e livrea bianca.
Proprio su questa stessa rotta, 10 anni dopo effettuerà il suo ultimo viaggio.
Tra il 1960 e il 1961 la nave viene demolita, ma il Museo riesce ad acquisire il ponte di comando con le attrezzature, le strumentazioni e gli arredi che vengono trasportati in più blocchi da La Spezia a Milano. Il Padiglione Aeronavale del Museo è stato appositamente progettato e costruito per accogliere il Transatlantico Conte Biancamano e la Nave Scuola Ebe. Oggi, grazie alla musealizzazione, è l'unico transatlantico italiano sopravvissuto.
Il Biancamano nasce per ospitare passeggeri abituati a tutti gli agi, dunque lo studio e la progettazione degli interni furono affidati ad uno dei più celebri e apprezzati architetti italiani dell'epoca, Adolfo Coppedè.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, con la trasformazione in nave per trasporto truppe, questi preziosi arredi furono completamente smantellati e distrutti presso i cantieri di Philadelphia.
Quando nel 1947 il Biancamano viene riallestito come nave passeggeri nei cantieri di Monfalcone, vengono chiamati a collaborare alcuni dei più noti ed importanti artisti, architetti e decoratori dell'epoca. Le sale principali sono assegnate a dieci progettisti diversi, tra cui i pittori Massimo Campigli e Mario Sironi e lo scultore Marcello Mascherini. Lo stesso Giò Ponti, incaricato degli arredi, scriverà " il Conte Biancamano, attraverso la sfilata delle sue sale è l'espressione di diversi temperamenti: ciò da varietà alla nave " .
L'eccezionalità di queste collaborazioni e il loro straordinario risultato contribuisce a rendere il Biancamano unico nel suo genere.
Tetto della tuga di pilotaggio, presenta diverse attrezzature tra cui un grande faro di segnalazione, alcune casse con bandiere di segnalazione, diverse antenne per radio, radiogoniometro e RADAR.
Ponte del sole, oltre alle due ali laterali scoperte, sono conservate la sala di pilotaggio, la sala nautica, sale RT e RTF e giro bussola.
Ponte delle lance, sono visibili sui due fianchi le due lance di salvataggio, vengono conservate alcune cabine con arredi destinati a passeggeri di I classe.
Ponte della passeggiata, sala da ballo di prima classe con decorazione del Mascherini.
Ponte dei saloni, sono presenti le strutture perimetrali.
Il Conte Biancamano, considerato la prima vera città galleggiante nazionale, si rivelò l'ultimo transatlantico italiano costruito all'estero. Ammiraglia della flotta, è dotata di ogni comfort e lussuosamente allestita, ed effettua il suo viaggio inaugurale sulla prestigiosa linea Genova-Napoli-New York il 20 novembre 1925.
Dopo 10 anni di servizio sulle tratte atlantiche, il Biancamano viene destinato dal governo italiano al trasporto di truppe e civili in Africa Orientale, ma già l'anno successivo torna a far viaggiare passeggeri prima verso il Sud America e poi verso l'estremo Oriente, sulla rotta Genova-Shanghai via Suez.
Torna a calcare le rotte atlantiche tra Genova e Valparaiso via Panama, quando nel 1940 è chiamato a sostituire la motonave Orazio, distrutta da un incendio.
Allo scoppiare della Seconda Guerra Mondiale è requisito dall'esercito statunitense nelle acque del porto di Cristobal, nei pressi di Panama: ribattezzato "Hermitage", viene adibito al trasporto delle truppe americane su tutti i fronti del Pacifico e dell'Atlantico.
Recupera i suoi fasti alla fine del conflitto mondiale, quando lo Stato Italiano ne ritorna in possesso e lo fa riallestire presso i cantieri navali di Monfalcone (Gorizia). Il Biancamano riprende il mare lungo la rotta Genova-New York nel marzo 1950, stavolta con una moderna prua inclinata in avanti, fumaioli aerodinamici e livrea bianca.
Proprio su questa stessa rotta, 10 anni dopo effettuerà il suo ultimo viaggio.
Tra il 1960 e il 1961 la nave viene demolita, ma il Museo riesce ad acquisire il ponte di comando con le attrezzature, le strumentazioni e gli arredi che vengono trasportati in più blocchi da La Spezia a Milano. Il Padiglione Aeronavale del Museo è stato appositamente progettato e costruito per accogliere il Transatlantico Conte Biancamano e la Nave Scuola Ebe. Oggi, grazie alla musealizzazione, è l'unico transatlantico italiano sopravvissuto.
Il Biancamano nasce per ospitare passeggeri abituati a tutti gli agi, dunque lo studio e la progettazione degli interni furono affidati ad uno dei più celebri e apprezzati architetti italiani dell'epoca, Adolfo Coppedè.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, con la trasformazione in nave per trasporto truppe, questi preziosi arredi furono completamente smantellati e distrutti presso i cantieri di Philadelphia.
Quando nel 1947 il Biancamano viene riallestito come nave passeggeri nei cantieri di Monfalcone, vengono chiamati a collaborare alcuni dei più noti ed importanti artisti, architetti e decoratori dell'epoca. Le sale principali sono assegnate a dieci progettisti diversi, tra cui i pittori Massimo Campigli e Mario Sironi e lo scultore Marcello Mascherini. Lo stesso Giò Ponti, incaricato degli arredi, scriverà " il Conte Biancamano, attraverso la sfilata delle sue sale è l'espressione di diversi temperamenti: ciò da varietà alla nave " .
L'eccezionalità di queste collaborazioni e il loro straordinario risultato contribuisce a rendere il Biancamano unico nel suo genere.
definizione
nave transatlantico
misure
altezza: 14 m; larghezza: 20 m; profondità: 18 m; peso: 1000 t
materiali
acciaio
acquisizione
Terrestre marittima (1961)
settore
Navale
bibliografia
Curti O., Due Navi in Museo, Milano, Museo della Scienza e della Tecnica, 1964, 32
tipologia
nave
scheda ICCD
PST