violino
1860
inventario
IGB-5620
autori
Ceruti, Enrico
(costruttore)
; Giacomo e Leandro Bisiach
(costruttore ponticello)
collocazione
deposito
descrizione
Strumento su modello Stradivari. La tavola armonica è in due pezzi di abete. Il fondo è in due pezzi di acero marezzato con venatura convessa. Le fasce sono in acero. La tastiera, i piroli, i capotasti, il bottone e la cordiera sono in ebano. Il filetto è in ebano e acero. Il manico, non originale, è in acero con riccio innestato. Il ponticello, firmato Leandro Bisiach, è in acero. La vernice, probabilmente ad alcool, è di colore giallo arancio. All'interno della cassa armonica è posizionata una catena longitudinale. Lo stile, in generale, è preciso e piacevole con bombature che richiamano quelle dei liutai classici cremonesi.
Lo strumento è opera del liutaio cremonese Enrico Ceruti, ultimo grande esponente di questa famiglia di liutai, eredi della tradizione stradivariana. Fu venduto nel 1961, per 300.000 lire, dal musicologo e incisore Benvenuto Disertori, che stava curando per il museo il progetto museologico della nuova sezione di stumenti musicali. Fu il primo strumento acquistato per la collezione del museo, grazie alla donazione della cantante Emma Vecla, nome d'arte di Ernestina Telmat (1877-1972), prima interprete in Italia della Vedova Allegra di Lehar.
Stando alle parole di Disertori, fu realizzato per un membro della nobile famiglia cremonese dei Mina, per il fratello di Fanny Mina Rizzi, anch'essa musicista e madre del pittore Antonio Rizzi, autore dei cartoni di alcuni dei mosaici del Vittoriano.
Lo strumento è opera del liutaio cremonese Enrico Ceruti, ultimo grande esponente di questa famiglia di liutai, eredi della tradizione stradivariana. Fu venduto nel 1961, per 300.000 lire, dal musicologo e incisore Benvenuto Disertori, che stava curando per il museo il progetto museologico della nuova sezione di stumenti musicali. Fu il primo strumento acquistato per la collezione del museo, grazie alla donazione della cantante Emma Vecla, nome d'arte di Ernestina Telmat (1877-1972), prima interprete in Italia della Vedova Allegra di Lehar.
Stando alle parole di Disertori, fu realizzato per un membro della nobile famiglia cremonese dei Mina, per il fratello di Fanny Mina Rizzi, anch'essa musicista e madre del pittore Antonio Rizzi, autore dei cartoni di alcuni dei mosaici del Vittoriano.
definizione
violino
misure
lunghezza: 60 mm; larghezza: 217 mm; lunghezza: 370 mm (cassa armonica); larghezza: 180 mm (cassa armonica superiore); larghezza: 120 mm (cassa armonica mediana); larghezza: 217 mm (cassa armonica inferiore); altezza: 41 mm (fasce); lunghezza: 130 mm (manico); larghezza: 33 mm (manico); lunghezza: 275 mm (tastiera); lunghezza: 130 mm (cordiera); lunghezza: 193 mm (diapason); lunghezza: 326 mm (corda vibrante)
materiali
legno di abete; legno di acero; legno di ebano; metallo
acquisizione
Associazione Amici del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci (1961)
iscrizioni
Enricus Ceruti fecit / Cremonae 1860 E.F.C. (firma / documentaria)
settore
Strumenti Musicali
classificazione
Cordofoni/Liuti/ad arco/Violino (321.322-71)
tipologia
violino
scheda ICCD
SM