
ancora a marre articolate
1886 post - 1900 ante
inventario
IGB-7451
autori
produzione inglese
collocazione
deposito
descrizione
Ancora di tipo Hall da 88 quintali in acciaio. L'ancora è composta da due parti, il fuso, di forma prismatica e sezione ottagonale, e il blocco della testa d'ancora; le due parti sono collegate mediante due protuberanze del fuso, chiamate orecchioni, inserite nel largo foro centrale della testa e bloccate da due robuste chiavarde. Nella testa del fuso è imperniato il maniglione per il collegamento alla catena, mentre nella sua parte inferiore si trovano due anelli di sospensione per le operazioni di sistemazione dell'ancora a bordo. L'ancora è provvista di un ceppo metallico piatto, con rami divergenti parallelamente all'angolo di rotazione delle marre. Il blocco della testa d'ancora è costituito da due marre ricurve verso l'alto e provviste di patte lanceolate e da due contromarre perpendicolari al piano di sviluppo delle marre.
L'ancora è l'organo utilizzato per dare un solido attracco agli ormeggi di un galleggiante, che sia una barca o una nave, e la cui grandezza è direttamente proporzionale alle dimensioni del galleggiante. Generalmente dotata di due bracci chiamati marre, l'ancora viene trascinata in modo da far presa sul fondo e tenere così ferma la nave contro l'azione del vento e delle correnti. Nel 1819 vennero introdotte le ancore a marre articolate che presero piede parallelamente alla navigazione meccanica. Questa tipologia di ancore è formata da due parti distinte e collegate mediante una robusta articolazione, il fuso e la testa d'ancora, costituita dal blocco delle marre e delle contromarre; la presa sul fondo viene ottenuta mediante la rotazione delle marre di un angolo di 40°-45°. Le contromarre, assenti nelle ancore a marre fisse, favoriscono la presa del fondo, perchè, opponendo resistenza al trascinamento, sollecitano la rotazione delle marre e ne facilitano l'interramento. Le ancore di tipo Martin furono le prime ancore a marre articolate ad apparire e dalle quali derivarono i vari modelli successivi. L'esemplare posseduto dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" presenta un ceppo metallico che venne eliminato nelle unità successive per evitare danni alla carena della nave durante la discesa. L'iscrizione HALL'S PATENT / ANCHOR C. / SHEFFIELD presente su una delle marre non si riferisce alla società produttrice, ma alla compagnia proprietaria dei brevetti e dei diritti ad essi legati.
L'ancora è l'organo utilizzato per dare un solido attracco agli ormeggi di un galleggiante, che sia una barca o una nave, e la cui grandezza è direttamente proporzionale alle dimensioni del galleggiante. Generalmente dotata di due bracci chiamati marre, l'ancora viene trascinata in modo da far presa sul fondo e tenere così ferma la nave contro l'azione del vento e delle correnti. Nel 1819 vennero introdotte le ancore a marre articolate che presero piede parallelamente alla navigazione meccanica. Questa tipologia di ancore è formata da due parti distinte e collegate mediante una robusta articolazione, il fuso e la testa d'ancora, costituita dal blocco delle marre e delle contromarre; la presa sul fondo viene ottenuta mediante la rotazione delle marre di un angolo di 40°-45°. Le contromarre, assenti nelle ancore a marre fisse, favoriscono la presa del fondo, perchè, opponendo resistenza al trascinamento, sollecitano la rotazione delle marre e ne facilitano l'interramento. Le ancore di tipo Martin furono le prime ancore a marre articolate ad apparire e dalle quali derivarono i vari modelli successivi. L'esemplare posseduto dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" presenta un ceppo metallico che venne eliminato nelle unità successive per evitare danni alla carena della nave durante la discesa. L'iscrizione HALL'S PATENT / ANCHOR C. / SHEFFIELD presente su una delle marre non si riferisce alla società produttrice, ma alla compagnia proprietaria dei brevetti e dei diritti ad essi legati.
definizione
ancora tipo Hall
misure
larghezza: 205 cm ca.; lunghezza: 80 cm ca.
materiali
acciaio
acquisizione
Dipartimento Marittimo La Spezia (1966)
iscrizioni
HALL'S PATENT / ANCHOR C. / SHEFFIELD (documentaria)
settore
Navale
bibliografia
Malfatti V., Ancore e catene, Roma, Forzani, 1899
Imperato F./ Imperato E., Arte navale, Milano, Hoepli, 1961, 2
Mannella G., Elementi di tecnica navale, Milano, Mursia, 1976
Avilia F., La storia delle ancore, Formello, IRECO, 2007
Imperato F./ Imperato E., Arte navale, Milano, Hoepli, 1961, 2
Mannella G., Elementi di tecnica navale, Milano, Mursia, 1976
Avilia F., La storia delle ancore, Formello, IRECO, 2007
tipologia
ancora
scheda ICCD
PST