Lanterna di proiezione
1900 - 1924
inventario
IGB-9320
autori
Piseroni e Mondini
(progettista/ costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Proiettore a lanterna con camino in lamiera. All'interno della lanterna è inserito un porta lampada collegato ad un cavo elettrico. Il porta lampada è fissato su un asse in legno che può scorrere avanti e indietro per modificare l'intensità della luce. Le pareti posteriore e laterale sono apribili. Nella parte anteriore della lanterna è inserita una lente condensatrice di grosse dimensioni. In corrispondenza della lente, anteriormente si ha un dispositivo fotografico costituito da due telai in legno uniti da un soffietto in cartone e tessuto. Sul telio anteriore è presente un porta obiettivo ad altezza regolabile, con diaframma a iride regolabile. L'obiettivo non è presente.
Tutto l'apparecchio è fissato su un a base in legno e la lunghezza del soffietto può essere variata, e con essa la messa a fuoco dell'immagine proiettata, agendo su due rotelle laterali che spostano il telaio posteriore lungo due guide presenti nella base.
Nel telaio posteriore è inserito lateralmente un porta lastra in legno, per lastre fotografiche 13x18cm con un dispositivo che permette di farla ruotare.
Fin dalla fine del XIX secolo la mancanza di obiettivi perfetti di grande diametro e profondità di fuoco che permettessero l'uso di grandi negativi, rendeva necessario il ricorso agli ingrandimenti ovvero si faceva uso della riproduzione in scala maggiore dell'originale di immagini proiettando un negativo direttamente su carta sensibile o di un positivo su lastra sensibile (utile nel caso in cui sia necessario fare molte stampe). Questa operazione poteva essere realizzata con luce solare o con luce artificiale. Per gli ingrandimenti artificiali si utilizzavano apparecchi da proiezione, inizialmente lanterne di proiezione con lumi a petrolio poi con luce ossidrica o ossicalcica, successivamente elettrica e al magnesio.
Tutto l'apparecchio è fissato su un a base in legno e la lunghezza del soffietto può essere variata, e con essa la messa a fuoco dell'immagine proiettata, agendo su due rotelle laterali che spostano il telaio posteriore lungo due guide presenti nella base.
Nel telaio posteriore è inserito lateralmente un porta lastra in legno, per lastre fotografiche 13x18cm con un dispositivo che permette di farla ruotare.
Fin dalla fine del XIX secolo la mancanza di obiettivi perfetti di grande diametro e profondità di fuoco che permettessero l'uso di grandi negativi, rendeva necessario il ricorso agli ingrandimenti ovvero si faceva uso della riproduzione in scala maggiore dell'originale di immagini proiettando un negativo direttamente su carta sensibile o di un positivo su lastra sensibile (utile nel caso in cui sia necessario fare molte stampe). Questa operazione poteva essere realizzata con luce solare o con luce artificiale. Per gli ingrandimenti artificiali si utilizzavano apparecchi da proiezione, inizialmente lanterne di proiezione con lumi a petrolio poi con luce ossidrica o ossicalcica, successivamente elettrica e al magnesio.
definizione
apparecchio da proiezione a lanterna elettrica, a soffietto, per lastre 13x18cm
misure
altezza: 70 cm ca.; larghezza: 40 cm ca.; lunghezza: 45 cm ca.
materiali
metallo; legno
acquisizione
Maj, Diomira Santa (1997)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Gioppi L., Dizionario Fotografico, Milano, Urlico Hoepli, 1892
Muffone D. G., Fotografia pei dilettanti : Come dipinge il sole, Milano, Urlico Hoepli, 1906
Muffone D. G., Fotografia pei dilettanti : Come dipinge il sole, Milano, Urlico Hoepli, 1906
tipologia
apparecchio da proiezione
scheda ICCD
PST