lanterna di proiezione
1900 ca. - 1924 ca.
inventario
IGB-6069
autori
manifattura
(esecuzione)
collocazione
deposito
descrizione
Proiettore a lanterna con camino in lamiera. La parete posteriore e una laterale sono apribili. Nel camino, verticalmente, è fissato un porta lampada in ceramica. Dal camino fuoriesce il cavo di collegamento alla rete elettrica. Nella parte anteriore della lanterna è inserita una lente condensatrice di grosse dimensioni. In corrispondenza della lente, anteriormente si ha un dispositivo fotografico costituito da due telai in legno uniti da un soffietto in cartone. Sul telaio frontale è presente un porta obiettivo scorrevole orizzontalmente. L'ottica è mancante.
Tutto l'apparecchio è fissato su un a base in legno e la lunghezza del soffietto può essere variata, e con essa la messa a fuoco dell'immagine proiettata, agendo su due rotelle laterali che spostano il telaio anteriore lungo due guide presenti nella base.
Nel telaio posteriore è presente una fenditura laterale per l'inserimento di un porta lastre, non presente.
Fin dalla fine del XIX secolo la mancanza di obiettivi perfetti di grande diametro e profondità di fuoco che permettessero l'uso di grandi negativi, rendeva necessario il ricorso agli ingrandimenti ovvero si faceva uso della riproduzione in scala maggiore dell'originale di immagini proiettando un negativo direttamente su carta sensibile o di un positivo su lastra sensibile (utile nel caso in cui sia necessario fare molte stampe). Questa operazione poteva essere realizzata con luce solare o con luce artificiale. Per gli ingrandimenti artificiali si utilizzavano apparecchi da proiezione, inizialmente lanterne di proiezione con lumi a petrolio poi con luce ossidrica o ossicalcica, successivamente elettrica e al magnesio.
Tutto l'apparecchio è fissato su un a base in legno e la lunghezza del soffietto può essere variata, e con essa la messa a fuoco dell'immagine proiettata, agendo su due rotelle laterali che spostano il telaio anteriore lungo due guide presenti nella base.
Nel telaio posteriore è presente una fenditura laterale per l'inserimento di un porta lastre, non presente.
Fin dalla fine del XIX secolo la mancanza di obiettivi perfetti di grande diametro e profondità di fuoco che permettessero l'uso di grandi negativi, rendeva necessario il ricorso agli ingrandimenti ovvero si faceva uso della riproduzione in scala maggiore dell'originale di immagini proiettando un negativo direttamente su carta sensibile o di un positivo su lastra sensibile (utile nel caso in cui sia necessario fare molte stampe). Questa operazione poteva essere realizzata con luce solare o con luce artificiale. Per gli ingrandimenti artificiali si utilizzavano apparecchi da proiezione, inizialmente lanterne di proiezione con lumi a petrolio poi con luce ossidrica o ossicalcica, successivamente elettrica e al magnesio.
definizione
apparecchio da proiezione a lanterna elettrica, a soffietto, per lastre
misure
altezza: 75 cm ca.; larghezza: 60 cm ca.; lunghezza: 37 cm ca.
materiali
metallo; plastica; vetro
acquisizione
Publifoto (1962)
iscrizioni
MUSEO SCIENZA
6069
MILANO (documentaria)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Gioppi L., Dizionario Fotografico, Milano, Urlico Hoepli, 1892
Muffone D. G., Fotografia pei dilettanti : Come dipinge il sole, Milano, Urlico Hoepli, 1906
Muffone D. G., Fotografia pei dilettanti : Come dipinge il sole, Milano, Urlico Hoepli, 1906
tipologia
apparecchio da proiezione
scheda ICCD
PST