Zeiss Ikon Moviflex S8


1970 ca. - 1979 ca.

inventario
IGB-10733
autori
Zeiss Ikon (progettista/ costruttore) ; Carl Zeiss (progettista/ costruttore) ; Eastman Kodak Co. (progettista/ costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Cinepresa in metallo, compatta con impugnatura in plastica con superficie antiscivolo. All'interno dell'impugnatura sono alloggiate 4 batterie da 1,5V per l'alimentazione del motorino elettrico della cinepresa. Sotto è presente un foro filettato per l'inserimento su cavalletto. Nella parte inferiore della cinepresa, in prossimità dell'impugnatura, si trova il pulsante di scatto per la'vvio della ripresa con un dispositivo di bloccaggio a leva posto nell'impugnatura.
La parete destra è apribile per accedere al vano porta pellicola Super8 in caricatore. La pellicola è tutta contenuta all'interno della cartuccia tranne un breve tratto. In corrispondenza del punto dove la pellicola emerge dalla cartuccia, è inserita una guida che permette di farla scorrere dietro all'obiettivo.
Sulla parete si hanno il dispositivo di sblocco dello sportello del vano porta caricatore, un contrassegno del piano pellicola e una finestrella per la lettura del tipo di pellicola inserita.
Sulla parete sinistra si trovano una rotella per selezionare il diaframma (da f/1,9 a f/45) ed una per selezionare la velocità di scorrimento della pellicola (18 o 24 fotogrammi al secondo).
Sopra a queste si hanno due madreviti per il collegamento di uno scatto flessibile per riprese speciali o con titolatrici oppure per riprese a fotogramma singolo (tempo di esposizione 1/36 di secondo).
Sulla parete posteriore si trovano l'oculare del mirino regolabile con anello di bloccaggio per la regolazione e un contametro (da 1 a 15m o da 5 a 50ft).
Nella parete frontale è inserito l'obiettivo Carl Zeiss Vario Sonnar 1:1,9 f=9-36mm, con tappo in plastica. La messa a fuoco può essere effettuata direttamente sull'obiettivo, agendo su un'apposita ghiera e permette distanze da 1,3 a 12m, da 5 a 4a 0 ft e così anche per lo zoom regolabile con un'altra ghiera posta sull'obiettivo (da f=9mm a f=36mm). Per comodità la regolazione dello zoom può avvenire anche mediante l'apposita levetta che può essere inserita (in posizione sia per destrorsi che per mancini) sulla ghiera dello zoom. L'obiettivo è coperto e protetto da un tappo in plastica.
Nella parte superiore è presente una fessura longitudinale nella quele si inserisce la chiavetta per riprese in luce artificiale (che regola automaticamente l'apparecchio per riprese con pellicole per luce artificiale.
Nella parte inferiore, dietro all'impugnatura, si hanno un pulsante per il controllo delle batterie e la relativa lampada spia.
Alla cinepresa è appesa una cinghietta per il trasporto.
La cinepresa è conservata in una custodia rigida ricoperta in pelle. Parte della farete frontale è chiusa con una serratura in metallo ed incernierata a metà parete frontale. L'interno, rivestito in materiale antigraffio, custodisce anche una scatoletta contenete la chiavetta per riprese in luce artificiale e un caricatore di pellicola Super8, Kodachrome 40 Type A.

Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale.
In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile.
I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8.
Il formato 9.5mm della Pathé, introdotto nel 1922, aveva perforazione al centro del fotogramma e questo massimizzava l'area disponibile della pellicola. Però queste pellicole perforate al centro si danneggiavano e rompevano più facilmente di quelle alle estremi. Furono le prime pellicole economiche e di ampia diffusione. Furono anche le prime pellicole invertibili ovvero che in fase di sviluppo divenivano direttamente positive sulla stessa pellicola ed erano quindi proiettabili.
Negli stessi anni, la Kodak introdusse sul mercato il formato 16mm (in bianco e nero nel 1923 e a colori nel 1935 con le pellicole Kokachrome) di solito venduto in bobine da 30m. Fu un formato, nato per gli amatori ma un po' caro ed infine utilizzato soprattutto per documentari, per l'industria, per la TV. Inizialmente le pellicole 16mm erano forate su entrambi i lati, successivamente una riga di perforazioni venne tolta per inserire il sonoro (anni '60). Già nel 1929 si ebbero comunque i primi film con il sonoro.
Il formato 16mm era troppo caro per l'amatore così venne ideato l'8mm (Regular 8) nel 1932: una pellicola 16mm venne tagliata a metà e il numero di perforazioni raddoppiato. Negli anni '30 nacquero anche le pellicole Single 8 (prodotte dalla Fuji), con perforazioni più piccole e quindi area disponibile più ampia, e Double 8 in cui la pellicola da 16mm veniva utilizzata prima in un senso e poi nell'altro e poi tagliata a metà longitudinalmente. Il successo delle pellicole 8mm fu dovuto al prezzo contenuto e all'ampia diffusione che permettevano di acquistarle e svilupparle facilmente. Si diffusero anche numerosi film (ad esempio di Chaplin), cartoni animati, ecc. Nel 1935 venne anche introdotto un nuovo sistema di caricamento delle cineprese, quello a cartuccia.
Intorno al 1965 nasce la pellicola Super 8, con perforazioni ancora più piccole e 15m di pellicola racchiusa in caricatori in plastica di facile uso.
I formati 8mm potevano essere arricchiti da bande magnetiche contenenti il sonoro applicate sulle pellicole sviluppate. Nel 1973 nasce invece il Super8 Sonoro con banda magnetica per la registrazione simultanea.
Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili (alcuni proiettori potevano leggere tutti i formati 8mm). Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale.
La massima diffusione delle ultime cineprese Super 8 si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali.
definizione
cinepresa a batteria, per pellicole Super 8
misure
altezza: 18 cm ca.; larghezza: 6,5 cm ca.; lunghezza: 21,5 cm ca.; peso: 1,25 kg ca.; altezza: 22 cm (custodia); lunghezza: 10 cm (custodia); larghezza: 26 cm (custodia)
materiali
metallo; vetro; plastica; pelle; velluto
acquisizione
Invernizzi, Bruna e Rino (2008)
iscrizioni
Moviflex S8 (documentaria)
ZEISS IKON (documentaria)
POLI G. v. m. generoso 20 Tel. 3270033 346 (documentaria)
Vario-Sonnar 1:1,9 / 9-36mm Nr. 4306131 (documentaria)
Moviflex S8 Cinepresa per pellicole Super-8 dal programma d'oro ZEISS IKON VOIGTLÄNDER Istruzioni d'uso (documentaria)
N 45366 MADE IN GERMANY (documentaria)
super 8 cartridge chargeur super 8 super 8 Kassette Kodachrome 40 COLUR MOVIE FILM - FILM CINE' EN COULEURS FARBFILM TYPE A 15m KMA 464 P FOR OUTDOOR AND INDOOR MOVIES (documentaria)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Bau N./ Dargy P., Super 8, Milano, Mursia, 1977
tipologia
cinepresa
scheda ICCD
PST