S.V.E. Tri-Purpose Projector Model AAA


1953 ca.

inventario
IGB-15471
autori
collocazione
deposito
descrizione
Proiettore in metallo, di forma vagamente parallellepipeda poggiante su una base in metallo mediante un meccanismo che permette la regolazione dell'inclinazione del proiettore stesso.
E' costituito da una parte contenente l'apparato illuminante elettrico ed una parte contenente l'ottica di proiezione e i relativi dispositivi d'uso.
La lampadina a filamento è inserita in un portalampada collegato ad un cavo con spina per l'inserimento nella presa di rete e un interruttore di accensione. Dietro alla lampada è presente uno specchio concavo e davanti una lente condensatrice. Tutto questo apparato è coperto e protetto da una calotta in metallo.
In corrispondenza della lente condensatrice si colloca l'obiettivo Anastigmat Projection Serie 0 5" focus. Tra lente condensatrice e obiettivo si inserisce una guida rettangolare in metallo posta verticalmente all'interno della quale scorre la pellicola 35mm che proviene da un rocchetto posto superiormente e viene raccolta in un altro posto inferiormente.
Nella parte posteriore dell'obiettivo si ha una finestrella spostabile lateralmente per la centratura del fotogramma.
E' disponibile un telaio per l'inserimento di due diapositive da 2".
Il proiettore è conservato in una scatola in legno, ricoperta in pelle e rivestita internamente in tessuto, con due dispositivi di chiusura e maniglia in bachelite.

Il primo spettacolo a pagamento della storia del cinema fu tenuto dai fratelli Lumiere a Parigi nel 1895 ed usava una pellicola da 35mm. Questa pellicola veniva prodotta dalla Eastmann Kodak con quattro perforazioni rettangolari poste sui lati di ciascun fotogramma, che inizialmente aveva dimensioni 18x24m. Venne utilizzato soprattutto per riprese e proiezioni professionali.
Successivamente vennero prodotti diversi formati sia più grandi che ridotti rispetto a questo. I più grandi come il 70mm, per immagini più luminose e proiezioni su schermi più grandi, i più piccoli per questioni economiche a d uso amatoriale.
In generale bisogna anche ricordare che il più grande passo avanti rispetto all'uso amatoriale di cineprese e proiettori venne fatto con l'avvento delle pellicole in acetato in sostituzione di quelle in nitrato, altamente infiammabile. Queste pellicole si sotituirono ovviamente anche nell'ambito professionale.
I formati ridotti che ebbero maggiore diffusione furono il 9.5mm, il 16mm, l'8mm in tutte le sue varianti e il Super 8.
La massima diffusione delle ultime cineprese a pellicola si ebbe tra il 1980 e il 1982. Nel 1985 la produzione cessò a causa dell'avvento del nastro magnetico. Oggi a sua volta superato dalle videocamere digitali.
Le cineprese e i proiettori seguirono l'evoluzione delle pellicole, diventando sempre più piccoli e maneggevoli, adattandosi ai nuovi formati disponibili . Dal punto di vista tecnico l'evoluzione di obiettivi, diaframmi, otturatori, telemetri, ottiche porterà ad apparecchi sempre più accessoriati ma anche di facile uso soprattutto per il cineasta amatoriale.
Questo proiettore venne acquistato dal Museo nel 1953, l'anno della fondazione, per usi interni probabilmente divulgativi e didattici.
definizione
proiettore elettrico, per pellicole e per diapositive
misure
altezza: 21 cm ca.; larghezza: 9 cm ca.; lunghezza: 30 cm ca.
materiali
metallo; vetro; legno; pelle; bachelite
acquisizione
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" (1953)
iscrizioni
TRI-PURPOSE PROJECTOR MODEL AAA 120 VOLTS - 300WATTS NO. 89169 MANUFACTURED BY SOCIETY FOR VISUAL EDUCATION INC. CHICAGO U.S.A. (documentaria)
MUSEO SCIENZA 944 MILANO (documentaria)
SERIES 0 5" FOCUS S.V.E. ANASTIGMAT PROJECTION (commerciale)
2" SLIDE CHANGER (commerciale)
PROJECTOR (commerciale)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Cauda E., La cinematografia per tutti : Guida pratica per cinedilettanti, Roma, A.C.I.E.P., 1931
tipologia
proiettore
scheda ICCD
PST