Polaroid Automatic Land Camera 350
1969 ca. - 1971 ca.
inventario
IGB-9757
autori
Polaroid Corporation
(costruttore)
; Zeiss Ikon
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Apparecchio fotografico a sviluppo orizzontale, di forma parallelelepipeda in metallo con sportello apribile in materiale plastico nero.
Alle estremità è fissata una tracolla in cuoio per il trasporto.
Nella parte superiore, al centro, è fissato un mirino con telemetro ripiegato all'interno dell'apparecchio ed estraibile. In questo dispositivo è inserito un esposimetro automatico.
Il mirino è a finestra singola con correzione della parallasse tra mirino e telemetro.
La parete frontale, incernierata nella parte inferiore, è apribile.
Premendo al centro, nella parte superiore, la parete frontale si apre ed è visibile il portaobiettivi con l'obiettivo (con focale f=114mm e apaertura 1:8.8) e il soffietto ripiegato all'interno dell'apparecchio.
Agendo su un dispositivo di sblocco posto sul porta obiettivo è possibile estrarre il soffietto in tessuto e pelle grigia.
Il soffietto è mantenuto in posizione da due coppie di tiranti in metallo e lo sportello è fissato al porta obiettivi mediante una calamita.
Agendo su una leva posta vicino ai tiranti si può variare la distanza di ripresa, variando la lunghezza del soffietto ovvero la distanza obiettivo-negativo, per modalità di ripresa predefinite: ritratto, gruppo, paesaggio.
Sul porta obiettivo sono inseriti, oltre che l'obiettivo a tre lenti (triplet), quasi tutti i dispositivi d'uso.
Inferiormente si trova un selettore per la selezione della sensibilità della pellicola (75, 150, 300, 3000) a seconda delle condizioni di ripresa (sole, esterno, interno, con flash/senza flash) . La velocità da selezionare è indicata su una targhetta metallica posta superiormente, sempre sul porta obiettivo.
Lateralmente, a destra, si trova la leva di carica dell'otturatore, a sinistra, il foro per l'inserzione di un flash esterno.
Ruotando la ghiera posta sull'obiettivo si può regolare con continuità la luminosità (da più chiaro a più scuro).
Sul dorso dell'apparecchio, superiormente, è inserito il pulsante di scatto dell'otturatore.
Inferiormente un foro filettato permette l'inserzione su cavalletto.
Sulla parete posteriore dell'apparecchio è inserito il comando di un timer elettronico (interno) per tempi da 15 a 120 secondi.
La parete posteriore dell'apparecchio è incernierata sul lato sinistro e apribile.
Sbloccato il fermo metallico posto inferiormente l'apparecchio si apre per il cambio del caricatore contenente le pellicole con l'apposito spargi-reagente.
A sportello aperto sono visibili l'interno del soffietto e l'obiettivo.
All'interno dello sportello frontale sono conservati i fogli delle istruzioni per l'uso dell'apparecchio con pellicole Land Polaroid 667 in bianco e nero o con pellicole Land Polacolor ER a colori 669, in sei lingue.
Il supporto iniziale delle pellicole Polaroid a sviluppo istantaneo venne brevettato e registrato nel 1929 (Brevetto 1918848) dalla Polaroid Corporation e sviluppato successivamente nel 1932 da Edwin H. Land.
La prima fotocamera a sviluppo istantaneo risale al 1947, anno in cui Edwin Land presentò la Polaroid Instant Camera all'Optical Society of America.
Fino al 1963 erano possibili solo stampe in b/n, da quella data divennero disponibili anche stampe istantanee (circa 60 secondi) a colori.
Se le prime fotocamere istantanee erano pesanti e ingombranti, solo per immagini in b/n e con problemi di stabilità nel tempo, ben presto divennero più leggere, più semplici da usare e con minori problemi di stabilità e di inquinamento (le prime fotocamere istantanee producevano un negativo da buttare al momento poi si introdusse l'uso di caricatori contenenti più pellicole).
Nel 1972 la Polaroid introdusse sul mercato la prima reflex monoculare a sviluppo rapido con batteria incorporata nel caricatore.
Dal 1985 anche la Kodak cominciò a produrre apparecchi a sviluppo istantaneo e gli affari della Polaroid iniziarono ad andare male. La polaroid fece causa alla Kodak, vincendo. La Kodak dovette ritirare dal mercato i suoi apparecchi a sviluppo rapido.
Dal febbraio 2008 le pellicole Polaroid a sviluppo istantaneo non vengono più prodotte. Oggi le fotocamere a sviluppo istantaneo Polaroid sono state sotituite dalle nuove Zink che contengono una piccolissima stampante a colori che opera su una carta fotografica particolare, fatta di pigmenti critallini che si colorano grazie a un processo termico.
In tutti i modelli Automatic Land Camera, prodotti dal 1963 al 1977 con i modelli da Automatic Land Camera 100 a Automatic Land Camera 450, sono presenti caratteristiche comuni:
soffietto pieghevole, esposizione automatica con fotometro esterno "Electric Eye", pellicole Polaroid packfilm serie 100. Tutti gli apparecchi producono stampe 7,3 x 9,5 cm.
Per quanto rguarda invece la qualità degli apparecchi, a seconda del modello può essere molto differente: si passa da lenti in plastica a tripletti in vetro, da mirino rigido a mirino accoppiato Zeiss Ikon, ecc.
I modelli più costosi producono immagini di ottima qualità.
Il modello 350 era uno dei migliori della serie, insieme a 100, 250, 360, 450.
Le caratteristiche migliori rispetto a i modelli base erano:
il telemetro Zeiss Ikon con correzione della parallasse, il corpo in metallo, l'obiettivo costituito da un tripletto di lenti in vetro con focale f=114mm e apertura 1:8.8.
Alle estremità è fissata una tracolla in cuoio per il trasporto.
Nella parte superiore, al centro, è fissato un mirino con telemetro ripiegato all'interno dell'apparecchio ed estraibile. In questo dispositivo è inserito un esposimetro automatico.
Il mirino è a finestra singola con correzione della parallasse tra mirino e telemetro.
La parete frontale, incernierata nella parte inferiore, è apribile.
Premendo al centro, nella parte superiore, la parete frontale si apre ed è visibile il portaobiettivi con l'obiettivo (con focale f=114mm e apaertura 1:8.8) e il soffietto ripiegato all'interno dell'apparecchio.
Agendo su un dispositivo di sblocco posto sul porta obiettivo è possibile estrarre il soffietto in tessuto e pelle grigia.
Il soffietto è mantenuto in posizione da due coppie di tiranti in metallo e lo sportello è fissato al porta obiettivi mediante una calamita.
Agendo su una leva posta vicino ai tiranti si può variare la distanza di ripresa, variando la lunghezza del soffietto ovvero la distanza obiettivo-negativo, per modalità di ripresa predefinite: ritratto, gruppo, paesaggio.
Sul porta obiettivo sono inseriti, oltre che l'obiettivo a tre lenti (triplet), quasi tutti i dispositivi d'uso.
Inferiormente si trova un selettore per la selezione della sensibilità della pellicola (75, 150, 300, 3000) a seconda delle condizioni di ripresa (sole, esterno, interno, con flash/senza flash) . La velocità da selezionare è indicata su una targhetta metallica posta superiormente, sempre sul porta obiettivo.
Lateralmente, a destra, si trova la leva di carica dell'otturatore, a sinistra, il foro per l'inserzione di un flash esterno.
Ruotando la ghiera posta sull'obiettivo si può regolare con continuità la luminosità (da più chiaro a più scuro).
Sul dorso dell'apparecchio, superiormente, è inserito il pulsante di scatto dell'otturatore.
Inferiormente un foro filettato permette l'inserzione su cavalletto.
Sulla parete posteriore dell'apparecchio è inserito il comando di un timer elettronico (interno) per tempi da 15 a 120 secondi.
La parete posteriore dell'apparecchio è incernierata sul lato sinistro e apribile.
Sbloccato il fermo metallico posto inferiormente l'apparecchio si apre per il cambio del caricatore contenente le pellicole con l'apposito spargi-reagente.
A sportello aperto sono visibili l'interno del soffietto e l'obiettivo.
All'interno dello sportello frontale sono conservati i fogli delle istruzioni per l'uso dell'apparecchio con pellicole Land Polaroid 667 in bianco e nero o con pellicole Land Polacolor ER a colori 669, in sei lingue.
Il supporto iniziale delle pellicole Polaroid a sviluppo istantaneo venne brevettato e registrato nel 1929 (Brevetto 1918848) dalla Polaroid Corporation e sviluppato successivamente nel 1932 da Edwin H. Land.
La prima fotocamera a sviluppo istantaneo risale al 1947, anno in cui Edwin Land presentò la Polaroid Instant Camera all'Optical Society of America.
Fino al 1963 erano possibili solo stampe in b/n, da quella data divennero disponibili anche stampe istantanee (circa 60 secondi) a colori.
Se le prime fotocamere istantanee erano pesanti e ingombranti, solo per immagini in b/n e con problemi di stabilità nel tempo, ben presto divennero più leggere, più semplici da usare e con minori problemi di stabilità e di inquinamento (le prime fotocamere istantanee producevano un negativo da buttare al momento poi si introdusse l'uso di caricatori contenenti più pellicole).
Nel 1972 la Polaroid introdusse sul mercato la prima reflex monoculare a sviluppo rapido con batteria incorporata nel caricatore.
Dal 1985 anche la Kodak cominciò a produrre apparecchi a sviluppo istantaneo e gli affari della Polaroid iniziarono ad andare male. La polaroid fece causa alla Kodak, vincendo. La Kodak dovette ritirare dal mercato i suoi apparecchi a sviluppo rapido.
Dal febbraio 2008 le pellicole Polaroid a sviluppo istantaneo non vengono più prodotte. Oggi le fotocamere a sviluppo istantaneo Polaroid sono state sotituite dalle nuove Zink che contengono una piccolissima stampante a colori che opera su una carta fotografica particolare, fatta di pigmenti critallini che si colorano grazie a un processo termico.
In tutti i modelli Automatic Land Camera, prodotti dal 1963 al 1977 con i modelli da Automatic Land Camera 100 a Automatic Land Camera 450, sono presenti caratteristiche comuni:
soffietto pieghevole, esposizione automatica con fotometro esterno "Electric Eye", pellicole Polaroid packfilm serie 100. Tutti gli apparecchi producono stampe 7,3 x 9,5 cm.
Per quanto rguarda invece la qualità degli apparecchi, a seconda del modello può essere molto differente: si passa da lenti in plastica a tripletti in vetro, da mirino rigido a mirino accoppiato Zeiss Ikon, ecc.
I modelli più costosi producono immagini di ottima qualità.
Il modello 350 era uno dei migliori della serie, insieme a 100, 250, 360, 450.
Le caratteristiche migliori rispetto a i modelli base erano:
il telemetro Zeiss Ikon con correzione della parallasse, il corpo in metallo, l'obiettivo costituito da un tripletto di lenti in vetro con focale f=114mm e apertura 1:8.8.
definizione
apparecchio fotografico a sviluppo rapido, a soffietto, a controllo manuale
misure
altezza: 14,5 cm ca.; larghezza: 19,5 cm ca.; lunghezza: 16 cm ca.; peso: 1,2 kg ca.
materiali
metallo; plastica; vetro; cuoio
acquisizione
Sealed Air s.r.l. (2006)
iscrizioni
POLAROID 350 (documentaria)
AUTOMATIC 350 LAND CAMERA (documentaria)
BG475783 (documentaria)
Range & View Finder SWING UP Made in West Germany (documentaria)
AUTOMATIC 350 LAND CAMERA (documentaria)
BG475783 (documentaria)
Range & View Finder SWING UP Made in West Germany (documentaria)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Williamson D., Comprehensive Guide for Camera Collectors, Atglen, USA, Schiffer Publishing Ltd., 2004
Hedgecoe J., Fotografare : tecnica e arte, Milano, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., 1976
Hedgecoe J., Fotografare : tecnica e arte, Milano, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., 1976
tipologia
apparecchio fotografico
scheda ICCD
PST