Ricostruzione di ritrecine dell XVII sec.
1958 circa
inventario
IGB-2287
collocazione
deposito
descrizione
Ricostruzione di ritrecine dell XVII sec.: ruota idraulica ad asse verticale di tipo ad azione. Il ritrecine, nella ricostruzione, ha 18 pale ed aziona una ruota per cereali.
Questo tipo di ruota idraulica è uno dei pochi ad asse verticale ed è interessante notare che le sue pale, scavate nel legno a forma di mezzo cucchiaio, compaiono in un disegno del Codice Atlantico di Leonardo (304V) che mostra una girante di questo tipo ed il modo di sagomarle. Diversi altri autori, fra cui Ramelli (1588), B. Belidor (1737) e Meissner (1880) illustrano tale tipo di ruota con varietà di rappresentazioni.
Tale ruota è ad azione, cioè si muove sotto la spinta dovuta alla sola energia cinetica di una caduta d'acqua, che viene ottenuta liberamente alla pressione atmosferica. Essa è inoltre da considerare una vera e propria turbina in quanto l'acqua, entrata tra le pale, non ne rifluisce come nelle ruote idrauliche, ma attraversa il canale interpalare per uscire dalla parte opposta.
Il ritrecine è infine una macchina motrice particolarmente adatta ad eseguire il lavoro di molitura in quanto, essendo ad asse verticale, permette di azionare la mola direttamente, senza il bisogno di ingranaggi.
In questa ricostruzione è messa in evidenza la semplicità dell' accoppiamento diretto fra parte operatrice (mola) e motrice (ruota), reso possibile sia dall'avere in comune l'asse verticale sia dal fatto che la bassa velocità di rotazione richiesta della mola si accorda con quella della ruota stessa. Infatti il legno con cui quest'ultima è costruita e le relative tecnologie disponibili all'epoca della fabbricazione rendono utilizzabili altezze di cadute dell'acqua molto limitate.
In genere l'acqua necessaria viene deviata, da un corso, in una gora sopra elevata rispetto alla ruota, così da rendere disponibile un salto sufficiente, oltre che ad azionare l'impianto, anche a compensare i rallentamenti e le perdite che essa subisce nel percorrere la canaletta o la condotta che la riversa sulle pale. In questa caduta, ogni metrocubo di acqua acquisita, grazie al suo peso, l'energia necessaria ad imprimere alla ruota la velocità richiesta. A sua volta la canaletta dovrà avere un'ampiezza tale che il volume dell'acqua che vi scorre ad ogni secondo, la portata, moltiplichi quella energia fornendo la potenza, cioè la rapidità con cui viene effettuato il lavoro della macinatura.
L'acqua che si scarica dalle pale dopo aver ceduto ad essa la maggior parte della sua energia, cade in una vasca di raccolta dalla quale si allontanerà, riversandosi in un'altra canaletta. La bontà della ruota si misura con la quantità di energia che le pale hanno saputo ricavare dall'acqua che le colpisce, in proporzione all'energia di cui l'acqua era dotata. Questo rapporto rappresenta il "rendimento".
"Ritrecine" è un'antica voce toscana di derivazione latina che indica una ruota idraulica "a pale dentate". Pare tuttavia che tale tipo di macchina sia stato introdotto nei paesi mediterranei dagli Arabi. Si diffuse poi anche nell'Europa centrale.
Questo tipo di ruota idraulica è uno dei pochi ad asse verticale ed è interessante notare che le sue pale, scavate nel legno a forma di mezzo cucchiaio, compaiono in un disegno del Codice Atlantico di Leonardo (304V) che mostra una girante di questo tipo ed il modo di sagomarle. Diversi altri autori, fra cui Ramelli (1588), B. Belidor (1737) e Meissner (1880) illustrano tale tipo di ruota con varietà di rappresentazioni.
Tale ruota è ad azione, cioè si muove sotto la spinta dovuta alla sola energia cinetica di una caduta d'acqua, che viene ottenuta liberamente alla pressione atmosferica. Essa è inoltre da considerare una vera e propria turbina in quanto l'acqua, entrata tra le pale, non ne rifluisce come nelle ruote idrauliche, ma attraversa il canale interpalare per uscire dalla parte opposta.
Il ritrecine è infine una macchina motrice particolarmente adatta ad eseguire il lavoro di molitura in quanto, essendo ad asse verticale, permette di azionare la mola direttamente, senza il bisogno di ingranaggi.
In questa ricostruzione è messa in evidenza la semplicità dell' accoppiamento diretto fra parte operatrice (mola) e motrice (ruota), reso possibile sia dall'avere in comune l'asse verticale sia dal fatto che la bassa velocità di rotazione richiesta della mola si accorda con quella della ruota stessa. Infatti il legno con cui quest'ultima è costruita e le relative tecnologie disponibili all'epoca della fabbricazione rendono utilizzabili altezze di cadute dell'acqua molto limitate.
In genere l'acqua necessaria viene deviata, da un corso, in una gora sopra elevata rispetto alla ruota, così da rendere disponibile un salto sufficiente, oltre che ad azionare l'impianto, anche a compensare i rallentamenti e le perdite che essa subisce nel percorrere la canaletta o la condotta che la riversa sulle pale. In questa caduta, ogni metrocubo di acqua acquisita, grazie al suo peso, l'energia necessaria ad imprimere alla ruota la velocità richiesta. A sua volta la canaletta dovrà avere un'ampiezza tale che il volume dell'acqua che vi scorre ad ogni secondo, la portata, moltiplichi quella energia fornendo la potenza, cioè la rapidità con cui viene effettuato il lavoro della macinatura.
L'acqua che si scarica dalle pale dopo aver ceduto ad essa la maggior parte della sua energia, cade in una vasca di raccolta dalla quale si allontanerà, riversandosi in un'altra canaletta. La bontà della ruota si misura con la quantità di energia che le pale hanno saputo ricavare dall'acqua che le colpisce, in proporzione all'energia di cui l'acqua era dotata. Questo rapporto rappresenta il "rendimento".
"Ritrecine" è un'antica voce toscana di derivazione latina che indica una ruota idraulica "a pale dentate". Pare tuttavia che tale tipo di macchina sia stato introdotto nei paesi mediterranei dagli Arabi. Si diffuse poi anche nell'Europa centrale.
definizione
ricostruzione di ruota idarulica e mulino per cereali
misure
altezza: 425 cm; profondità: 510 cm; lunghezza: 230 cm; larghezza: 170 mm (palettatura); diametro: 1610 mm massimo (palettatura); diametro: 1100 mm minimo (palettatura)
materiali
legno
settore
Energia
tipologia
ricostruzione
scheda ICCD
PST