vaso


1923

inventario
IGB-1402
identificazione
del soggetto
uva
autori
Ravasco, Alfredo (esecutore decorazione)
collocazione
deposito
descrizione
Vasetto in ceramica invetriata a corpo ovoidale, base piatta e spalla alta, collo brevissimo terminante a labbro everso. La vetrina è di tipo jun, azzurra, spessa e densa. Al vasetto sono state applicate guarnizioni in corallo a motivo d'uva. Il vasetto è stato montato su una base quadrata a zoccolo di legno con intaglio circolare per accogliere il piede e con un coperchietto (tappo) in calcedonio lavorato a cabochon con pomolo in corallo. Un pendaglio mobile formato da tre segmenti di calcedonio uniti da giunti in bronzo dorato e terminante con un elemento fitomorfo a forma di frutto in corallo, pende dal centro del coperchio.

La produzione di ceramica jun divenne popolare durante il periodo dei Song e compare negli scritti antichi come una delle cinque produzioni ufficiali per la corte. I pezzi avevano sempre forme sobrie, essendo la bellezza di queste ceramiche rivolta tutta alla vetrina, viscosa, di colore blu chiaro opalino, talvolta con macchie rosso rame. Apprezzata per l'effetto delle striature cremose, è stata riprodotta anche in periodo Qing e in tempi moderni. Questo vasetto è una creazione degli inizi del XX secolo, molto raffinata, probabilmente destinata alla casa di una persona benestante. La decorazione è opera del gioielliere genovese Alfredo Ravasco, che interviene sul vaso cinese. Il vaso così decorato viene presentato alla Biennale monzese del 1923.
L'uva rappresenta abbondanza e auspicio di avere molti figli.
definizione
vaso
misure
altezza: 17,5 cm; profondità: 5,7 cm; lunghezza: 5,7 cm; peso: 0,4952 kg
materiali
ceramica; legno; corallo; calcedonio
acquisizione
Mauro, Edi e Francesco (1954)
settore
Collezioni d'arte
bibliografia
Fang, J., Symbols and Rebuses in Chinese Art. Figures, Bugs, Beasts and Flowers, Berkeley/ Toronto, Ten Speed Press, 2004

Tichane, R., Celadon Blues, Iola, Krause, 1998
tipologia
vaso
scheda ICCD
OA