Calcolatrice Olivetti Divisumma 24
1956 - 1964
inventario
IGB-12910
autori
collocazione
deposito
descrizione
Calcolatrice elettrica automatica con chassis composto da due parti: un corpo metallico verniciato di grigio chiaro e munito di tastiera posta sulla superficie frontale e un coperchio. Lo chassis è fissato su una base in ghisa alla quale sono avvitate quattro flange in lamiera che fungono da supporto all'albero principale e agli innumerevoli alberi aventi funzioni secondarie.
La tastiera, inclinata per facilitarne l'uso, è caratterizzata da nove tasti numerici di forma circolare in plastica bianca riportanti le cifre da "1" a "9", nove tasti in plastica grigio scuro di forma variabile e un tasto rettangolare in plastica rossa.
Sotto ai tasti numerici e a destra sono presenti altri tasti a forma variabile in plastica nera.
Tutti i tasti si trovano incastonati in una base a forma rettangolare metallica color marrone rossastro. Sopra il corpo principale della macchina è posto un coperchio di plastica nera con una piccola finestrella verticale in materiale acrilico trasparente. Nella parte superiore del coperchio vi è un'apertura da cui fuoriesce la carta tramite una piastra e una lamina metallica. La carta proviene dal rotolo cartaceo collocato all'interno del coperchio.
All'interno si trova un motore elettrico da 70 watt il cui pignone a vite senza fine aziona un ingranaggio in tela bachelizzata dotato di frizione, calettato sull'albero principale, lungo quanto tutta la larghezza della macchina, supportato da quattro boccole in bronzo; su questo sono fissate tramite una coppia di viti temperate, una mordente e una perforante poste a 90 gradi, le varie camme a profilo multiplo in materiale sinterizzato azionanti a loro volta gli innumerevoli leveraggi. Gli unici cuscinetti presenti nella calcolatrice sono la coppia di supporto dell'albero motore.
Il design degli anni Cinquanta rappresentò in Italia il primo stile moderno diffuso a livello popolare. Questo fatto fu in gran parte dovuto alle condizioni storiche e politiche particolari in cui l'industrial design italiano si trovò ad operare nel dopoguerra. Le forze riformiste, escluse dal governo e dalla politica, erano alla ricerca di formule operative in grado di riconciliare cultura e realtà. Tutto rifletteva il desiderio di ristabilire un rapporto conoscitivo attivo tra classe intellettuale e masse e così iniziarono a sviluppare discipline innovative come l'urbanistica, la programmazione economica, la sociologia e anche il design.
Nel frattempo, la ripresa economica vide la crescente richiesta di oggetti che fossero simbolo di modernità e ricchezza. Il design si concentrò sul rinnovamento delle "forme dell'abitare" come simbolo del cambiamento profondo della società.
La produzione di massa di prodotti di arredo innovativi sembrava un'occasione per superare le strozzature della cultura del paese e il suo livello di arretratezza. Questo disegno riformista troverà importanti alleati nei piccoli e medi imprenditori che vedevano nel design l'occasione per creare un mercato popolare di beni di consumo nuovi.
Nonostante questo, i prodotti degli anni Cinquanta non appaiono come tali; lo stimolo e il limite che essi documentano e' di natura espressiva, il risultato di uno sforzo più stilistico che sociale. Lo stile consisteva nella riduzione a forme semplici ma dinamiche, nell'identificazione della struttura come segno portante dell'oggetto.
La Divisumma 24 è una versione leggermente semplificata e meno costosa del progetto di base completo, ovvero la Tetractys. La Divisumma, grazie al buon rapporto prezzo-prestazioni fu il modello maggiormente venduto dalla Olivetti (6 milioni di unità).
La macchina fu il primo prodotto della nuova era della produzione della Olivetti per quanto riguarda il cromatismo: in essa ritroviamo il "colore Olivetti" nella base mentre nel coperchio un colore molto più scuro. Anche nella tastiera troviamo dei segni interessanti di evoluzione dalle antiche macchine da scrivere e da calcolo: non sono più presenti gli antichi simboli tipografici e la forma e il volume dei tasti variano. Le composizioni grafiche della tastiera sono elementi del moderno design che si sta imponendo in Italia alla fine degli anni '50, frutto della collaborazione tra il designer e il progettista/tecnico.
La tastiera, inclinata per facilitarne l'uso, è caratterizzata da nove tasti numerici di forma circolare in plastica bianca riportanti le cifre da "1" a "9", nove tasti in plastica grigio scuro di forma variabile e un tasto rettangolare in plastica rossa.
Sotto ai tasti numerici e a destra sono presenti altri tasti a forma variabile in plastica nera.
Tutti i tasti si trovano incastonati in una base a forma rettangolare metallica color marrone rossastro. Sopra il corpo principale della macchina è posto un coperchio di plastica nera con una piccola finestrella verticale in materiale acrilico trasparente. Nella parte superiore del coperchio vi è un'apertura da cui fuoriesce la carta tramite una piastra e una lamina metallica. La carta proviene dal rotolo cartaceo collocato all'interno del coperchio.
All'interno si trova un motore elettrico da 70 watt il cui pignone a vite senza fine aziona un ingranaggio in tela bachelizzata dotato di frizione, calettato sull'albero principale, lungo quanto tutta la larghezza della macchina, supportato da quattro boccole in bronzo; su questo sono fissate tramite una coppia di viti temperate, una mordente e una perforante poste a 90 gradi, le varie camme a profilo multiplo in materiale sinterizzato azionanti a loro volta gli innumerevoli leveraggi. Gli unici cuscinetti presenti nella calcolatrice sono la coppia di supporto dell'albero motore.
Il design degli anni Cinquanta rappresentò in Italia il primo stile moderno diffuso a livello popolare. Questo fatto fu in gran parte dovuto alle condizioni storiche e politiche particolari in cui l'industrial design italiano si trovò ad operare nel dopoguerra. Le forze riformiste, escluse dal governo e dalla politica, erano alla ricerca di formule operative in grado di riconciliare cultura e realtà. Tutto rifletteva il desiderio di ristabilire un rapporto conoscitivo attivo tra classe intellettuale e masse e così iniziarono a sviluppare discipline innovative come l'urbanistica, la programmazione economica, la sociologia e anche il design.
Nel frattempo, la ripresa economica vide la crescente richiesta di oggetti che fossero simbolo di modernità e ricchezza. Il design si concentrò sul rinnovamento delle "forme dell'abitare" come simbolo del cambiamento profondo della società.
La produzione di massa di prodotti di arredo innovativi sembrava un'occasione per superare le strozzature della cultura del paese e il suo livello di arretratezza. Questo disegno riformista troverà importanti alleati nei piccoli e medi imprenditori che vedevano nel design l'occasione per creare un mercato popolare di beni di consumo nuovi.
Nonostante questo, i prodotti degli anni Cinquanta non appaiono come tali; lo stimolo e il limite che essi documentano e' di natura espressiva, il risultato di uno sforzo più stilistico che sociale. Lo stile consisteva nella riduzione a forme semplici ma dinamiche, nell'identificazione della struttura come segno portante dell'oggetto.
La Divisumma 24 è una versione leggermente semplificata e meno costosa del progetto di base completo, ovvero la Tetractys. La Divisumma, grazie al buon rapporto prezzo-prestazioni fu il modello maggiormente venduto dalla Olivetti (6 milioni di unità).
La macchina fu il primo prodotto della nuova era della produzione della Olivetti per quanto riguarda il cromatismo: in essa ritroviamo il "colore Olivetti" nella base mentre nel coperchio un colore molto più scuro. Anche nella tastiera troviamo dei segni interessanti di evoluzione dalle antiche macchine da scrivere e da calcolo: non sono più presenti gli antichi simboli tipografici e la forma e il volume dei tasti variano. Le composizioni grafiche della tastiera sono elementi del moderno design che si sta imponendo in Italia alla fine degli anni '50, frutto della collaborazione tra il designer e il progettista/tecnico.
definizione
calcolatrice elettrica, automatica, da tavolo
misure
altezza: 26 cm ca.; larghezza: 23,5 cm ca.; lunghezza: 41,5 cm ca.; peso: 15,6 kg ca.
materiali
ghisa (fusione/ fresatura); metallo; bachelite
acquisizione
Frassi, Annapaola/ Frassi, Antonia/ Frassi, Enrico (2008)
iscrizioni
Olivetti Divisumma 24/ MADE IN ITALY- FABRIQUE EN ITALIE (commerciale/ documentaria)
settore
Calcolo e Informatica
bibliografia
Design process, Design process Olivetti 1908-1983, Milano, Olivetti, 1983
Branzi A., Capire il design, a cura di Branzi A., Giunti Editore, 2007
Wikipedia, l'enciclopedia libera, Divisumma 24, Wikipedia, 2008
Branzi A., Capire il design, a cura di Branzi A., Giunti Editore, 2007
Wikipedia, l'enciclopedia libera, Divisumma 24, Wikipedia, 2008
tipologia
calcolatrice
scheda ICCD
PST