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Telescopio rifrattore Merz Repsold

Officine G. & S. Merz 1882 Telescopio rifrattore che, quando era operativo, montava una lente di 49 centimetri di diametro avente lunghezza focale di circa sette metri. Questa, di fatto, è anche la lunghezza del tubo ottico che ha forma cilindrica ed è composto da tre settori. E' realizzato in metallo ed è sorretto da una massiccia colonna in ghisa finemente lavorata con scanalature che richiamano le antiche colonne greche e romane. Il basamento, di forma triangolare, è anch'esso in ghisa e ha la funzione di scaricare a terra l'enorme peso dello strumento che sfiora le sette tonnellate. Sul tubo sono presenti apparati di ausilio all'osservatore come le aste per la regolazione della posizione dello strumento, le lampade per l'illuminazione dei reticoli micrometrici che potevano essere montati sul piano focale. All'estremità opposta a quella dell'obiettivo, ossia quella rivolta verso l'utilizzatore, si trova il sistema di focheggiamento. Il telescopio si interfaccia con la colonna di supporto tramite una montatura equatoriale alla tedesca (di Fraunhofer) che era la più in voga all'epoca e che permette di muovere lo strumento, perfettamente bilanciato, con pochissimo sforzo e di seguire con facilità il moto apparente degli astri in cielo. Per fare questa operazione in modo automatico è presente un sistema, inizialmente a contrappesi e poi elettrico, noto come moto orario grazie al quale lo strumento compensa la rotazione della volta celeste. D-1768

Tellurio

manifattura francese 1800 - 1899 L'oggetto è composto da una sfera in vetro trasparente all'interno della quale è collocato un modello meccanico del Sistema Solare. Al centro una sfera in ottone rappresenta il Sole mentre gli altri pianeti sono ottenuti con piccole sfere, probabilmente di legno, pitturate di bianco. Solo la Terra è rappresentata con un certo dettaglio dato che sulla sua superficie sono disegnati alcuni dettagli geografici. Il sistema non è in scala né per quanto concerne le dimensioni reciproche dei pianeti e del Sole, né per quanto riguarda le distanze. Tutto il sistema è retto da un perno verticale centrale che ha anche la funzione di trasmettere il movimento alle singole componenti. Le sfere dei pianeti, infatti, sono sorrette da aste inserite su questo asse e da questo ricevono il movimento. Molto sofisticato è l'insieme di ingranaggi che comanda il moto della Terra e della Luna, anch'essa rappresentata. Era possibile, infatti, riprodurre non solo il moto di rivoluzione terrestre ma anche quello di rotazione diurna e apprezzare lo spostamento relativo della Luna. Il perno centrale è inserito in una base in legno che contiene e nasconde il sistema meccanico che comanda il funzionamento generale. Questo meccanismo veniva attivato caricando un sistema a molla con una chiave, non più presente, infilata in un piccolo foro situato nella base. La base ha anche la funzione di reggere la sfera di vetro che rappresenta la sfera delle stelle fisse; queste ultime sono rappresentate da piccole stelline di carta incollate al vetro. La sfera, purtroppo, presenta un crepa nella parte alta che ne riduce la solidità. Sulla parte inferiore della base è presente una targa in metallo con la data 20-XII.1938. Tutta la macchina è collocata su una colonna in legno finemente lavorata. IGB-8099

Replica della trivella per carotaggi della sonda ExoMars 2

Selex ES 2014 Replica della trivella (o driller) per l'effettuazione di carotaggi del suolo marziano sviluppata per la missione ExoMars 2 dell'Agenzia Spaziale Europea. Progettata per scavare fino a due metri di profondità è caratterizzata da una punta trapanante divisa in quattro parti di pari lunghezza, circa 50 centimetri ognuna, montate su un supporto a revolver. La rotazione della struttura permette di agganciare in sequenza le varie punte e quindi di raccogliere campioni del terreno a profondità variabili a seconda della necessità. La velocità di penetrazione, dipendente dal tipo di materiale scavato, va da 0,3 a 20 millimetri al minuto. La struttura che costituisce il driller, che comprende vari apparati spesso miniaturizzati quali le punte del trapano, i meccanismi di movimento, gli attuatori, l'elettronica e lo schermo di protezione, ha un peso di circa 21 chilogrammi e funziona con solo 80 Watt cioè quanto una vecchia lampadina a incandescenza di bassa potenza. Sarà dotato di un dispositivo di sgancio di emergenza da utilizzare nel caso in cui l'unità dovesse rimanere bloccata nel terreno mettendo in pericolo la mobilità del Rover e il proseguimento della missione. Il driller sarà montato sulla parte anteriore del rover di ExoMars e potrà essere mosso grazie a un'interfaccia a due gradi di libertà. Permetterà l'esplorazione più profonda mai compiuta fino ad oggi sul pianeta rosso consentendo di cercare prove sotterranee dell'esistenza di vita sul pianeta scopo principale della missione. I campioni di terreno e di sabbia che verranno raccolti, dei cilindretti di un centimetro di diametro per tre di lunghezza, saranno portati automaticamente nel laboratorio presente all'interno del rover (il Rover Analytical Laboratory) e quindi distribuiti a una suite di strumenti appositamente studiati per eseguire analisi biologiche direttamente in situ. Nella punta del trapano perforante è stato posizionato un microscopico spettrometro ottico e infrarosso che potrà osservare le pareti dello scavo attraverso una piccolissima finestrella laterale. IGB-16429