Radiomarelli FM107
1950 ca. - 1955 ca.
inventario
D-1160
autori
RadioMarelli
(progettista/ costruttore)
collocazione
M2/ Marconi e la Radio
descrizione
Apparecchio in metallo verniciato di marrone con bordi arrotondati. La parete frontale è in radica e vetro. Al centro si ha la scala di sintonia per frequenze radio in modulazione di frequenza (con indicazioni numeriche da 86 a 102MHz). Di fianco alla scala si hanno due manopole una per l'accensione/spegnimento e una per la sintonia.
Il retro è chiuso da un pannello forato sul quale si hanno i connettori per antenna dipolo e rete e una presa fono, inoltre è riportato uno schema del circuito interno supereterodina a sette valvole.
Appeso al pannello si ha un cartellino con certificato di garanzia.
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939).
L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. Rimarranno infatti i componenti elettronici principali fino agli anni '50 quando inizieranno ad essere sostituite dai transistor.
Già dalla metà degli anni '40 tutti gli apparecchi sono multigamma e nel 1948, accanto alla classica ricezione in modulazione di ampiezza (AM), compare quella in modulazione di frequenza (FM) che permette di ricevere più stazioni e di ridurre le interferenze. Nel corso degli anni '50 i tradizionali radioricevitori da tavolo vengono ancora prodotti e adattati a ricevere programmi in modulazione di frequenza grazie ad un dispositivo esterno, poi integrato nell'apparecchio.
Il retro è chiuso da un pannello forato sul quale si hanno i connettori per antenna dipolo e rete e una presa fono, inoltre è riportato uno schema del circuito interno supereterodina a sette valvole.
Appeso al pannello si ha un cartellino con certificato di garanzia.
Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. Nel 1906 fu la volta dell'Audion (triodo a vuoto) a cura dell'americano Lee De Forest.
L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza.
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case. Erano realizzati senza economia e con particolare attenzione all'eleganza degli apparecchi: mobili in legno, con manopole di comando esterne, valvole esterne, antenna a telaio e altoparlante a tromba. Lo sviluppo tecnologico portò poi a circuiti e valvole migliori e quindi ricezioni migliori, altoparlanti interni magnetodinamici o elettrodinamici, ricezioni non solo in modulazione di ampiezza ma anche di frequenza (1939).
L'invenzione delle valvole rappresentò un progresso fondamentale nella tecnologia della radio. Rimarranno infatti i componenti elettronici principali fino agli anni '50 quando inizieranno ad essere sostituite dai transistor.
Già dalla metà degli anni '40 tutti gli apparecchi sono multigamma e nel 1948, accanto alla classica ricezione in modulazione di ampiezza (AM), compare quella in modulazione di frequenza (FM) che permette di ricevere più stazioni e di ridurre le interferenze. Nel corso degli anni '50 i tradizionali radioricevitori da tavolo vengono ancora prodotti e adattati a ricevere programmi in modulazione di frequenza grazie ad un dispositivo esterno, poi integrato nell'apparecchio.
definizione
adattatore per FM a valvole, midget
misure
altezza: 16 cm ca.; larghezza: 27 cm ca.; lunghezza: 16 cm ca.
materiali
legno; metallo; vetro
acquisizione
Pria, Carlo (2009)
iscrizioni
Modulazione di Frequenza (commerciale/ documentaria)
Modulazione di Frequenza mod.107 (commerciale/ documentaria)
RADIOMARELLI CERTIFICATO DI GARANZIA Apparecchio tipo Mod. 107 N. Matricola 2188 (commerciale/ documentaria)
Modulazione di Frequenza mod.107 (commerciale/ documentaria)
RADIOMARELLI CERTIFICATO DI GARANZIA Apparecchio tipo Mod. 107 N. Matricola 2188 (commerciale/ documentaria)
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Ravalico D. E., La Moderna Supereterodina, Milano, Hoepli, 1943
Soresini F., Breve Storia della Radio, Milano, Il Rostro, 1976
Tarabella E., Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), Il Testimone, 1993
Radiomuseum, Radiomarelli 107, in Radiomuseum, Radiomuseum.org, 2009
Soresini F., Breve Storia della Radio, Milano, Il Rostro, 1976
Tarabella E., Un po' di Storia della Radio e delle "Macchine Parlanti", Massarosa (LU), Il Testimone, 1993
Radiomuseum, Radiomarelli 107, in Radiomuseum, Radiomuseum.org, 2009
tipologia
adattatore per FM
scheda ICCD
PST