Radioregistratore Brionvega Soundbook


1974 circa

inventario
IGB-10088
autori
Sapper, Richard (designer) ; Brionvega S.a.S. (produttore)
collocazione
deposito
descrizione
Dispositivo contenuto in una scocca in plastica bianca ABS stampata con coperchio apribile bombato al centro.
Sbloccando i due fermi laterali si apre il coperchio e si accede al dispositivo vero e proprio inserito in una struttura in plastica ABS nera.
Nella parte alta si ha il vano per l'inserimento della musicassetta con i relativi fusi per la rotazione delle bobine di nastro delle cassette e le testine di riproduzione e registrazione e i comandi in plastica colorata di avanzamento/riavvolgimento/avvio/stop.
Sotto si ha la scala di sintonia con le indicazioni per onde medie e lunghe in AM e frequenze in FM, con i relativi comandi di volume e sintonia.
Nella parte bassa si ha una tastiera a 11 tasti di cui il primo giallo per l'accensione e gli altri bianchi per la commutazione delle frequenze e la selezione dei canali radio memorizzati.
L'antenna è integrata e si trova sulla superficie anteriore; si estende e si orienta manualmente.
All'interno si hanno il circuito a transitor di funzionamento, l'altopralante, il motorino e i dispositivi elettromagnetici per il funzionamento del registratore.

Il brevetto di Guglielmo Marconi del 1896 del sistema di Telegrafia senza fili (Wireless Telegraph) per la trasmissione di impulsi adatti per il codice Morse, aprì la strada alle comunicazioni via etere a grande distanza. La trasmissione di suoni fu poi resa possibile con l'invenzione della valvola termoionica (diodo a vuoto) a cura dell'inglese Sir John Ambrose Fleming nel 1904. L'invenzione della supereterodina, brevettata nel 1918 da Edwin H. Armstrong, ma successivamente attribuita a Lucien Levy, rese possibile la modulazione di frequenza (nel 1939).
Negli anni '20 e '30 gli apparecchi cominciarono a diffondersi nelle case.
Parallelamente, nel 1898, veniva inventato il primo sistema di registrazione del suono su una sottile lamina d'acciaio: il telegrafono di Valdemar Poulsen. L'invenzione del magnetofono si deve ad Arrigo Castelli nel 1947. Inizialmente si trattava di registrazione su filo magnetico poi su nastro.
Il nastro magnetico avvolto su bobine era comunque difficile da maneggiare e soggetto a facili danneggiamenti. A metà anni sessanta nascono le audiocassette, destinate a soppiantare sia l'uso dei registratori a nastro che dei dischi in vinile per la loro semplicità d'uso e per il basso costo.
Nel 1947, un gruppo di ricerca dei Bell Laboratories (Stati Uniti) costituito da W. Shockley, J. Bardeen e W. Brattain, inventò il transistor: un componente attivo allo stato solido che poteva sostituire i tubi elettronici ingombranti e dispendiosi. A metà anni '50 nascono le nuove radio e i registratori a transistor: più piccoli e leggeri, ben presto con prestazioni più elevate.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale le forze riformiste, escluse dal governo e dalla politica, erano alla ricerca di formule operative in grado di riconciliare cultura e realtà. Tutto rifletteva il desiderio di ristabilire un rapporto conoscitivo attivo tra classe intellettuale e masse.
Nel frattempo, la ripresa economica vedeva la crescente richiesta di oggetti che fossero simbolo di modernità e ricchezza
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine degli anni '50 la maggior parte degli arredi domestici era realizzato, almeno in Italia, in legno, in tubolare metallico, in imbottiti tradizionali, secondo processi già collaudati dalla produzione artigianale, destinati quindi a piccoli mercati locali o alle piccole serie. Diventava quindi necessaria una riorganizzazione della produzione, sia internamente alle aziende, sia attraverso le rete dei terzisti, per garantire una vera serialità e omogeneità dei prodotti, e per rispondere alla crescente esigenza di una produzione veloce. L'avvento del transistor amplificò ulteriormente queste esigenze dando la possibilità di ottenere apparecchi tascabili con componenti miniaturizzati. I transistor e gli altri componenti elettronici erano montati e saldati sulla piastrina di un circuito stampato in maniera automatizzata e custodia in plastica stampata a caldo.
Negli anni '60 del boom economico il design si pose come interlocutore strategico delle piccole e medie industrie tecnologiche e, grazie ai nuovi materiale plastici, potè reinterpretare il rapporto tra l'utente e gli oggetti quotidiani. Vennero ideati oggetti facilmente lavabili, impilabili, studiati per risolvere problemi di componibilità e di flessibilità.
Gli anni '70 videro una grande ricerca formale a favore della modularità e della componibilità che contraddistingue i prodotti di quest'epoca, più spesso della ricerca di qualità della riproduzione audio come nel caso di questo mangiacassette Soundbook.
definizione
radioregistratore a musicassette, a transistor
misure
altezza: 9 cm ca.; larghezza: 26 cm ca.; lunghezza: 27 cm ca.
materiali
plastica di Acrilonitrile-Butadiene-Stirene (ABS) (stampaggio); metallo (cromatura)
mostre
Il Design di Brionvega
Milano, Spazio '900, 05 giugno - 16 giugno 2001
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Spazio '900 Modernariato&Design, Il successo di un marchio made in Italy/ The success of a brand made in Italy, in Il design di Brionvega/ The design of Brionvega, Milano, Spazio '900 Modernariato&Design, 2001

Grassi A./ Pansera A., Atlante del design italiano 1940-1980, Milano, Fabbri, 1980

Carugati D.G.R., BRIONVEGA progetto l'emozione, Milano, Electa, 2003
tipologia
radioregistratore
scheda ICCD
PST