Philips N1702/20
1979 ca.
inventario
IGB-14883
autori
Philips
(progettista/ costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Videoregistratore VCR con mobile in materiale plastico marrone con profili color oro.
Sulla faccia superiore, una fascia inclinata per comodità d'uso, si hanno i comandi d'uso.
Sulla parte piana della faccia superiore si ha il vano per l'inserimento della videocassetta chiuso da uno sportello e si vedono all'interno i fusi per la collocazione della videocassetta e le testine di registrazione/riproduzione inclinate e in posizione azimutale.
I comandi sono costituiti da tasto di accensione con relativa spia, cursore per il tracking, contagiri, tasti per arresto, riavvolgimento, avvio, avanzamento, registrazione.
Si hanno inoltre otto tasti per i programmi memorizzati utilizzando le rotelle di sintonia poste all'interno di uno sportellino girevole posto sotto ai tasti e al display. Il display a Led si trova di fianco ai canali dei programmi, insieme ad un deviatore a slitta con i comandi per la registrazione (blocco, avvio, lunghezza, giorno) e posizione per la regolazione dei parametri. Oltre ai tasti di avanzamento e avvio.
Nella parte posteriore, forata per l'aerazione, si trovano una boccola per il collegamento di un'antenna interna e una per antenna esterna oltre ad una presa per il cavo di collegamento alla rete elettrica.
Dal primo televisore elettronico a valvole del 1927 a cura di Philo T. Farnsworth e dopo il primo modello commerciale del 1939 sviluppato dalla RCA, molti passi avanti sono stati fatti dal mondo della televisione.
In particolare l'idea della videoregistrazione nasce quasi contestualmente ai primi programmi televisivi, in ambito professionale. Preregistrare i programmi televisivi e mandarli in onda successivamente era un'esigenza particolarmente sentita.
Il primo tentativo sperimentale di videoregistrazione (ovvero di registrazione di segnali analogici audio e video su nastro magnetico) è stato effettuato da Peter Axon per la BBC nel 1949. Il sistema denominato VERA (Vision Electronic Recording Apparatus) registrava su nastro magnetico mediante testine magnetiche fisse come quelle dei registratori sonori. Registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine aperte. Il problema di questo sistema era che il nastro doveva girare ad una velocità troppo elevata ovvero 5m/s perché i segnali video occupavano molto spazio e quindi spesso si spezzava.
L'americana Ampex, introdusse nel 1956 le testine magnetiche rotanti che incidevano sul nastro magnetico tracce verticali contigue, riducendo così gli spazi e la velocità di scorrimento (40cm/s): il primo videoregistratore commerciale utilizzava lo standard chiamato Quadruplex che utilizzava quattro testine magnetiche montate su un tamburo rotante. Registrava su nastro magnetico da 2 pollici in bobine aperte. Questo videoregistratore a valvole, di grosse dimensioni era riservato al mondo professionale delle emittenti televisive.
La tecnologia migliorò poi rapidamente con la scansione elicoidale e lo standard C nel 1978 ad un'unica testina rotante che registrava su nastro magnetico da 1 pollice in bobine aperte.
L'avvento dei transistor portò ad una riduzione di dimensioni e consumi che aprì la strada ad apparecchi di videoregistrazione per uso amatoriale e domestico.
Nel 1971 la Sony presentò il primo sistema di videoregistrazione professionale su bobine chiuse, l'U-matic con nastro magnetico da 3/4 di pollice in bobine chiuse. Da questo nacquero i primi sistemi per uso amatoriale.
Il primo standard di videoregistrazione su supporti removibili, di tipo amatoriale è del 1972, il VCR a cura della Philips. Registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse che avevano però una durata troppo breve (30 minuti). La Philips, insieme alla consociata Grundig, migliorarono costantemente il formato VCR sia aumentando il tempo di registrazione sulla cassetta fino a raggiungere le 3-4 ore con il formato Long Play che la qualità delle immagini. Per la prima volta un film intero poteva essere registrato su un'unica cassetta.
Il modello N1700 del 1978, da cui deriva l'N1702 dell'anno seguente, è stato il primo ad utilizzare il sistema a testine azimutali inclinate che permetteva di registrare due tracce successive sul nastro in posizione più ravvicinata rispetto a prima e quindi di dimezzare la velocità di avanzamento del nastro magnetico aumentando così la durata della registrazione.
I videoregistratori che funzionavano con cassette VCR non funzionavano con le VCR-LP e viceversa. I due sistemi non erano compatibili.
Nel 1975 la Sony introdusse il Betamax prima per lo standard NTSC in uso in Giappone ed USA poi per lo standard PAL. Il Betamax registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse.
Ma lo standard che si impose sul mercato fu il VHS (Video Home System) immesso sul mercato dalla JVC a partire dal 1976. Il motivo del suo successo fu principalmente il fatto che l'azienda decise di concedere liberamente la licenza di uso di questo formato a chiunque la volesse abbattendo così i costi nel giro di poco tempo. Il sistema VHS registrava su nastro magnetico da 3/4 pollici in bobine chiuse.
Nel 1979 la Philips e la Grundig provarono ad immettere un prodotto nuovo sul mercato. Il sistema Video2000 la cui videocassetta (nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse) poteva essere registrata su entrambi i lati, ma anche questo sistema non ebbe successo nel confronto con il VHS.
La diffusione dei videoregistratori nelle case si ebbe nel corso degli anni '90.
Negli stessi anni iniziano ad apparire i primi sistemi digitali di registrazione ed oggi la videoregistrazione analogica è stata soppiantata da quella digitale sia a livello professionale che amatoriale.
Sulla faccia superiore, una fascia inclinata per comodità d'uso, si hanno i comandi d'uso.
Sulla parte piana della faccia superiore si ha il vano per l'inserimento della videocassetta chiuso da uno sportello e si vedono all'interno i fusi per la collocazione della videocassetta e le testine di registrazione/riproduzione inclinate e in posizione azimutale.
I comandi sono costituiti da tasto di accensione con relativa spia, cursore per il tracking, contagiri, tasti per arresto, riavvolgimento, avvio, avanzamento, registrazione.
Si hanno inoltre otto tasti per i programmi memorizzati utilizzando le rotelle di sintonia poste all'interno di uno sportellino girevole posto sotto ai tasti e al display. Il display a Led si trova di fianco ai canali dei programmi, insieme ad un deviatore a slitta con i comandi per la registrazione (blocco, avvio, lunghezza, giorno) e posizione per la regolazione dei parametri. Oltre ai tasti di avanzamento e avvio.
Nella parte posteriore, forata per l'aerazione, si trovano una boccola per il collegamento di un'antenna interna e una per antenna esterna oltre ad una presa per il cavo di collegamento alla rete elettrica.
Dal primo televisore elettronico a valvole del 1927 a cura di Philo T. Farnsworth e dopo il primo modello commerciale del 1939 sviluppato dalla RCA, molti passi avanti sono stati fatti dal mondo della televisione.
In particolare l'idea della videoregistrazione nasce quasi contestualmente ai primi programmi televisivi, in ambito professionale. Preregistrare i programmi televisivi e mandarli in onda successivamente era un'esigenza particolarmente sentita.
Il primo tentativo sperimentale di videoregistrazione (ovvero di registrazione di segnali analogici audio e video su nastro magnetico) è stato effettuato da Peter Axon per la BBC nel 1949. Il sistema denominato VERA (Vision Electronic Recording Apparatus) registrava su nastro magnetico mediante testine magnetiche fisse come quelle dei registratori sonori. Registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine aperte. Il problema di questo sistema era che il nastro doveva girare ad una velocità troppo elevata ovvero 5m/s perché i segnali video occupavano molto spazio e quindi spesso si spezzava.
L'americana Ampex, introdusse nel 1956 le testine magnetiche rotanti che incidevano sul nastro magnetico tracce verticali contigue, riducendo così gli spazi e la velocità di scorrimento (40cm/s): il primo videoregistratore commerciale utilizzava lo standard chiamato Quadruplex che utilizzava quattro testine magnetiche montate su un tamburo rotante. Registrava su nastro magnetico da 2 pollici in bobine aperte. Questo videoregistratore a valvole, di grosse dimensioni era riservato al mondo professionale delle emittenti televisive.
La tecnologia migliorò poi rapidamente con la scansione elicoidale e lo standard C nel 1978 ad un'unica testina rotante che registrava su nastro magnetico da 1 pollice in bobine aperte.
L'avvento dei transistor portò ad una riduzione di dimensioni e consumi che aprì la strada ad apparecchi di videoregistrazione per uso amatoriale e domestico.
Nel 1971 la Sony presentò il primo sistema di videoregistrazione professionale su bobine chiuse, l'U-matic con nastro magnetico da 3/4 di pollice in bobine chiuse. Da questo nacquero i primi sistemi per uso amatoriale.
Il primo standard di videoregistrazione su supporti removibili, di tipo amatoriale è del 1972, il VCR a cura della Philips. Registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse che avevano però una durata troppo breve (30 minuti). La Philips, insieme alla consociata Grundig, migliorarono costantemente il formato VCR sia aumentando il tempo di registrazione sulla cassetta fino a raggiungere le 3-4 ore con il formato Long Play che la qualità delle immagini. Per la prima volta un film intero poteva essere registrato su un'unica cassetta.
Il modello N1700 del 1978, da cui deriva l'N1702 dell'anno seguente, è stato il primo ad utilizzare il sistema a testine azimutali inclinate che permetteva di registrare due tracce successive sul nastro in posizione più ravvicinata rispetto a prima e quindi di dimezzare la velocità di avanzamento del nastro magnetico aumentando così la durata della registrazione.
I videoregistratori che funzionavano con cassette VCR non funzionavano con le VCR-LP e viceversa. I due sistemi non erano compatibili.
Nel 1975 la Sony introdusse il Betamax prima per lo standard NTSC in uso in Giappone ed USA poi per lo standard PAL. Il Betamax registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse.
Ma lo standard che si impose sul mercato fu il VHS (Video Home System) immesso sul mercato dalla JVC a partire dal 1976. Il motivo del suo successo fu principalmente il fatto che l'azienda decise di concedere liberamente la licenza di uso di questo formato a chiunque la volesse abbattendo così i costi nel giro di poco tempo. Il sistema VHS registrava su nastro magnetico da 3/4 pollici in bobine chiuse.
Nel 1979 la Philips e la Grundig provarono ad immettere un prodotto nuovo sul mercato. Il sistema Video2000 la cui videocassetta (nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse) poteva essere registrata su entrambi i lati, ma anche questo sistema non ebbe successo nel confronto con il VHS.
La diffusione dei videoregistratori nelle case si ebbe nel corso degli anni '90.
Negli stessi anni iniziano ad apparire i primi sistemi digitali di registrazione ed oggi la videoregistrazione analogica è stata soppiantata da quella digitale sia a livello professionale che amatoriale.
definizione
videoregistratore a bobine chiuse, sistema VCR-LP
misure
altezza: 17 cm ca.; larghezza: 56 cm ca.; lunghezza: 37 cm ca.
materiali
metallo; materiale plastico
iscrizioni
AUTOMATIC (commerciale/ documentaria)
VIDEO CASSETTE RECORDER N1702 LONG PLAY (commerciale/ documentaria)
VCR VIDEO CASSETTE RECORDING (commerciale/ documentaria)
TYPE: N1702/20 220V 50Hz 55W PHILIPS MADE IN AUSTRIA PZ1 NR WD01 911A 9001325 (commerciale/ documentaria)
VIDEO CASSETTE RECORDER N1702 LONG PLAY (commerciale/ documentaria)
VCR VIDEO CASSETTE RECORDING (commerciale/ documentaria)
TYPE: N1702/20 220V 50Hz 55W PHILIPS MADE IN AUSTRIA PZ1 NR WD01 911A 9001325 (commerciale/ documentaria)
mostre
Vedere Lontano. La televisione dalla trasmissione meccanica al digitale
Milano, Triennale di Milano, 2010/05/03
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Coassin G., Capitolo 2 : Un po' di Storia, in Video digitale : La ripresa : Guida completa, Milano, Apogeo, 2007
Solarino C., Per fare televisione : Manuale completo di apparecchiature, luci, studi, linguaggio, contenuti, Milano, Vertical, 1995
Solarino C., Per fare televisione : Manuale completo di apparecchiature, luci, studi, linguaggio, contenuti, Milano, Vertical, 1995
tipologia
videoregistratore
scheda ICCD
PST