Ediphone Shaver


1926

inventario
IGB-8873
autori
collocazione
deposito
descrizione
Apparecchio montato su carrellino, provvisto di quattro gambe poggianti su rotelle in gomma e di un coperchio avente una maniglia sul lato anteriore e una chiave per l'apertura. Nella parte bassa del carrello è collocato un cassetto in lamiera per la conservazione dei cilindri in cera. Al di sopra del cassetto, si trova uno scompartimento chiuso da uno sportello, all'interno del quale sono situati il motore, i circuiti elettrici e un sacchetto in cotone per la raccolta degli scarti di cera. La piallatrice vera e propria è situata al piano superiore del carrello ed è costituita da un mandrino per i cilindri in cera e da un rasoio posto su un braccio in ghisa, sollevabile dall'impugnatura. L'asse del mandrino è infilato in un volano riparato da una copertura in metallo, al quale il motore trasmette la rotazione per mezzo di una cinghia di pelle. L'asse inoltre, per mezzo di ruote dentate, mette in rotazione anche la vite senza fine che, ruotando, trascina il braccio del rasoio lungo una guida parallela al mandrino. L'abbassamento del rasoio sul cilindro avviene meccanicamente attraverso la pressione su una molla, bloccata da una levetta sulla destra del rasoio; abbassando la levetta, la molla viene rilasciata e il rasoio si solleva. Il supporto destro del mandrino è apribile per l'inserimento del cilindro; una levetta, posta davanti al mandrino, aziona uno stantuffo che spinge il cilindro fuori dal mandrino. Al di sotto del mandrino è collocata una vaschetta che convoglia i residui di cera entro il sacchetto di cotone, collocato nello scompartimento sottostante e legato allo sbocco della vaschetta con dello spago. L'interruttore per l'accensione della piallatrice è costituito da due pulsanti in ebanite, di cui uno con inserto in madreperla, situati nell'angolo anteriore destro del piano superiore del carrello. Il cavo elettrico per l'alimentazione esce dal lato posteriore della macchina, ma può essere avvolto e conservato all'interno dello scompartimento.

I dittafoni sono apparecchi che venivano prelaventemente impiegati negli uffici per la registrazione e la riproduzione di corrispondenza corrente, successivamente da dattilografare. I primi dittafoni derivarono dal fonografo brevettato da Thomas Alva Edison (1848-1931) nel 1877. Sfruttando le vibrazioni sonore, Edison riuscì a incidere, per mezzo di una puntina mossa dalle vibrazioni di una membrana, la superficie di un cilindro, mantenuto ad una velocità di rotazione costante; facendo ripercorrere alla puntina il solco dell'incisione con la stessa velocità, le oscillazioni della puntina trasmettevano a loro volta la vibrazione alla membrana, che riproduceva il suono precedentemente registrato. Inizialmente, la superficie del cilindro era ricoperta di stagnola, ma la bassa qualità del suono spinse alla sperimentazione di diversi supporti per l'incisione; per la produzione dei cilindri, vennero quindi adottati speciali impasti a base di cera in diverse combinazioni di ingredienti. A partire dall'ultimo decennio del 1800 prese avvio lo sfruttamento commerciale del fonografo per le registrazioni musicali. Dal 1893 tuttavia il cilindro dovette confrontarsi con la concorrenza del disco che andò progressivamente affermandosi durante il primo decennio del 1900, per giungere al definitivo abbandono dei cilindri nel 1929. Se il consumo domestico vide prevalere il disco, il cilindro trovò tuttavia un'applicazione negli uffici con la diffusione dei dittafoni per la registrazione della corrispondenza destinata ad essere successivamente dattilografata. Per questo scopo vennero sviluppate macchine specializzate, basate su un principio di funzionamento del tutto simile al fonografo di Edison, che comprendevano apparecchi registratori, apparecchi riproduttori e piallatrici per livellare la superficie incisa. L'utilizzo dei dittafoni a cilindri rimase diffuso fino agli anni '50 del 1900, quando vennero sostituiti da dispositivi magnetici.
definizione
piallatrice per cilindri di cera
misure
altezza: 89 cm ca.; larghezza: 47 cm ca.; lunghezza: 44,5 cm ca.
materiali
metallo; gomma; ebanite; cotone
iscrizioni
EDIPHONE SHAVER / TRADE MARK / PATENTED APR. 27, 1915 / SERIAL NO. 28222 / MANUFACTURED BY / THOMAS A. EDISON, INC., ORANGE, N.J., USA (commerciale)
TRADE MARK / THOMAS A EDISON (commerciale)
EDISON (documentaria)
GRAND PRIZE / SESQUICENTENNIAL / SESQUICENTENNIAL INTERNATIONAL EXPOSITION PHILADELPHIA / 1776-1926 / MEDAL OF AWARD (documentaria)
UNIVERSAL / EDIPHONE SHAVER / MOTOR / WATTS 160 CYCLES 42 / AMPS 6 NO. 5167 / (TO BE USED WITH PROPER RESISTANCE) / THOMAS A. EDISON INC. / ORANGES, N.J., U.S.A. (documentaria)
8873 (inventariale)
settore
Tecniche del suono
bibliografia
Hemardinquer P., Le phonographe : et ses merveilleux progrès, Parigi, Masson, 1930
tipologia
piallatrice per cilindri di cera
scheda ICCD
PST