Magnetofono Grundig 820


1955 circa

inventario
IGB-16624
autori
Grundig AG (costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Registratore a nastro magnetico.

A partire dalla seconda metà degli anni '40, al termine della Seconda Guerra Mondiale, si imposero sul mercato i primi registratori magnetici, a filo e a nastro. Tuttavia i primi studi sulla registrazione magnetica risalgono alla fine del 1800 con la registrazione di un messaggio sonoro su un filo di acciaio di Valdemar Poulsen (1869-1942) nel 1898. Nella prima metà del 1900 seguirono altri tentativi, ma soltanto al termine della Seconda Guerra i registratori magnetici riuscirono a garantire prestazioni migliori dei dittafoni a cilindro. Inoltre, grazie ai prezzi concorrenziali, il magnetofono ebbe l'opportunità di diffondersi in fasce della popolazione molto più ampie del tradizionale mercato dei dittafoni. Rispetto ai cilindri, il supporto magnetico poteva essere immediatamente riavvolto e registrato nuovamente. I primi registratori magnetici erano a filo d'acciaio, ma già negli anni '50 il nastro magnetizzato si impose come principale supporto per la registrazione fino all'affermarsi delle tecnologie digitali negli anni '90.
Questo magnetofono, in particolare, è appartenuta alla fotografa e documentarista di origine toscana Marcella Pedone nata a Roma il 17 aprile 1919.
definizione
registratore a valvole, a nastro magnetico
misure
altezza: 16 cm; larghezza: 29 cm; lunghezza: 21,5 cm; peso: 20,7 kg
materiali
metallo; gomma; vetro; bachelite; tela
acquisizione
Pedone, Marcella (2017)
settore
Tecniche del suono
bibliografia
Morton D., Off the record : the technology and culture of sound recording in America, Piscataway, Rutgers University Press, 2000

Assante E./ Ballanti F., La musica registrata, Roma, Audino, 2004
tipologia
registratore
scheda ICCD
PST