fonditrice Monotype
1906 ca. - 1930 ca.
inventario
IGB-3142
autori
Lanston, Tolbert
(inventore)
; Monotype Corporation
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
La fonditrice Monotype è una macchina costituita da un lettore pneumatico costituito da un cilindro cavo di lamiera con 31 fori sul quale passa una striscia di carta perforata dalla tastiera Monotype. Nel cilindro scorre aria compressa. Alle estremità dei fori del cilindro si hanno dei canaletti in cui scorre l'aria compressa e che terminano con dei pistoncini. Sopra al lettore si ha un telaio che porta 225 matrici di bronzo su ciascuna delle quali è incisa una lettera o un numero. Le matrici sono inserite con il carattere inciso rivolto verso il basso. Il telaio porta matrici può scorrere lateralmente in due direzioni ed essere bloccato da pistoncini comandati dall'aria compressa. In prossimità delle matrici si ha la forma a fondere nella quale entra, dal basso, la lega di piombo per la fusione del carattere. Nelle vicinanza si trova un vantaggio per la raccolta dei caratteri.
Gutenberg si può considerare l'inventore della stampa a caratteri mobili, almeno per quanto riguarda l'Europa, agli inizi del XV secolo. Egli ideò il modo di realizzare i caratteri in lega metallica, le modalità di realizzare le composizioni allineate e spaziate, l'utilizzo del compositoio e delle cassette porta caratteri. Inoltre utilizzò torchi a vite in legno, già utilizzati per altri scopi, per realizzare le stampe. I torchi in legno non subirono nella loro storia molti miglioramenti e rimase il problema della capacità di pressione limitata della vite in legno che non permetteva di effettuare stampe di grandi dimensioni ma al massimo di mezza forma. Questo limite venne superato solo agli inizi del XIX secolo grazie ai primi torchi in ghisa. Il torchio a mano, nonostante i miglioramenti introdotti, si dimostrò comunque uno strumento troppo lento per soddisfare le richieste del mercato dei manifesti, dei volantini, dei giornali, ecc. Si assistette così ad un'industrializzazione della stampa. Da una parte la stampa tipografica a livello industriale progrediva con macchine rotative o cilindriche sempre più veloci, dall'altra gli artigiani e i piccoli tipografi abbandonarono presse e torchi a mano a favore delle pedaline. A partire dal XVI secolo l'editoria comincia ad essere una vera e propria industria. Si spaziano le righe, si inventano nuovi caratteri, i testi diventano più leggibili. La Rivoluzione industriale del XIX secolo, ebbe tra i suoi benefici anche l'alfabetizzazione delle masse, processo accelerato dall'invenzione e la diffusione delle macchine da stampa.
La prima macchina tipografica azionata da una forza motrice a vapore si deve al tedesco Friedrich Koenig che nel 1814 realizza una macchina per stampa tipografica piano-cilindrica a vapore, che venne utilizzata nella stamperia del Times di Londra permettendo di aumentare la capacità di stampa da 300 a 1100 copie all'ora.
A metà del XIX secolo inizia anche la produzione industriale di carta.
Nel 1846 Hoe costruisce la prima rotativa per stampa in bianca e volta (da tutti e due i lati del foglio) e nel 1848 Applegath sviluppa la prima macchina rotativa per dare risposta alla rescente esigenza di aumentare la velocità di stampa e quindi la produzione.
Fino a questo periodo la stampa veniva ancora realizzata componendo a mano le righe e le pagine da stampare utilizzando caratteri mobili che venivano allineati e composti manualmente.
Fu Ottmar Mergenthaler a sviluppare l'idea della composizione tipografica. Nel 1886 progetta la Linotype (line of type = linea di caratteri) che permetteva di creare intere linee di caratteri semplicemente battendo i tasti su una tastiera tipo macchina per scrivere. In questo modo la velocità di composzione passò da 1000 caratteri/ora della composizione a mano a 8/10.000 battute/ora con la Linotype. L'inconveniente di questa composizione a righe intere si presenta quando occorre correggere una lettera o una intera parola del testo.
Nel 1889 Tolbert Lanston propose una macchina che formava le righe con la fusione di singole lettere nel giusto ordine ovviando così al problema della Linotype: la Monotype. La composizione con la Monotype risultava però più lunga rispetto alla Linotype. La Monotype comparve in Europa all'Esposizione diParigi del 1900 e fu introdotta in Italia nel 1903. Quella qui catalogata è il prmo modello di Monotype importato in Italia.
Quando i brevetti della Linotype furono scaduto (1913) venne costruita la macchina Intertype a cura della "The International Typesettingmachine Company" di New York. Le prime macchine erano basi della Linotype con i miglioramenti brevettati dalla nuova azienda. L'Intertype è così affine alla Linotype (di cui volle essere una macchina concorrente) che molte parti delle due macchine sono assolutamente identiche, e possono adattarsi indifferentemente all'una o all'altra macchina.
Nel 1960, l'introduzione della fotocomposizione e della stampa off-set apportò dei cambiamenti meccanici nella tecnologia da stampa tipografica.
A partire dagli anni '70, l'elettronica apportò una nuova rivoluzione nel campo della tipografia e la crescita degli strumenti informatici modificò completamente le modalità di creazione delle composizioni, delle pagine, ecc.
Gutenberg si può considerare l'inventore della stampa a caratteri mobili, almeno per quanto riguarda l'Europa, agli inizi del XV secolo. Egli ideò il modo di realizzare i caratteri in lega metallica, le modalità di realizzare le composizioni allineate e spaziate, l'utilizzo del compositoio e delle cassette porta caratteri. Inoltre utilizzò torchi a vite in legno, già utilizzati per altri scopi, per realizzare le stampe. I torchi in legno non subirono nella loro storia molti miglioramenti e rimase il problema della capacità di pressione limitata della vite in legno che non permetteva di effettuare stampe di grandi dimensioni ma al massimo di mezza forma. Questo limite venne superato solo agli inizi del XIX secolo grazie ai primi torchi in ghisa. Il torchio a mano, nonostante i miglioramenti introdotti, si dimostrò comunque uno strumento troppo lento per soddisfare le richieste del mercato dei manifesti, dei volantini, dei giornali, ecc. Si assistette così ad un'industrializzazione della stampa. Da una parte la stampa tipografica a livello industriale progrediva con macchine rotative o cilindriche sempre più veloci, dall'altra gli artigiani e i piccoli tipografi abbandonarono presse e torchi a mano a favore delle pedaline. A partire dal XVI secolo l'editoria comincia ad essere una vera e propria industria. Si spaziano le righe, si inventano nuovi caratteri, i testi diventano più leggibili. La Rivoluzione industriale del XIX secolo, ebbe tra i suoi benefici anche l'alfabetizzazione delle masse, processo accelerato dall'invenzione e la diffusione delle macchine da stampa.
La prima macchina tipografica azionata da una forza motrice a vapore si deve al tedesco Friedrich Koenig che nel 1814 realizza una macchina per stampa tipografica piano-cilindrica a vapore, che venne utilizzata nella stamperia del Times di Londra permettendo di aumentare la capacità di stampa da 300 a 1100 copie all'ora.
A metà del XIX secolo inizia anche la produzione industriale di carta.
Nel 1846 Hoe costruisce la prima rotativa per stampa in bianca e volta (da tutti e due i lati del foglio) e nel 1848 Applegath sviluppa la prima macchina rotativa per dare risposta alla rescente esigenza di aumentare la velocità di stampa e quindi la produzione.
Fino a questo periodo la stampa veniva ancora realizzata componendo a mano le righe e le pagine da stampare utilizzando caratteri mobili che venivano allineati e composti manualmente.
Fu Ottmar Mergenthaler a sviluppare l'idea della composizione tipografica. Nel 1886 progetta la Linotype (line of type = linea di caratteri) che permetteva di creare intere linee di caratteri semplicemente battendo i tasti su una tastiera tipo macchina per scrivere. In questo modo la velocità di composzione passò da 1000 caratteri/ora della composizione a mano a 8/10.000 battute/ora con la Linotype. L'inconveniente di questa composizione a righe intere si presenta quando occorre correggere una lettera o una intera parola del testo.
Nel 1889 Tolbert Lanston propose una macchina che formava le righe con la fusione di singole lettere nel giusto ordine ovviando così al problema della Linotype: la Monotype. La composizione con la Monotype risultava però più lunga rispetto alla Linotype. La Monotype comparve in Europa all'Esposizione diParigi del 1900 e fu introdotta in Italia nel 1903. Quella qui catalogata è il prmo modello di Monotype importato in Italia.
Quando i brevetti della Linotype furono scaduto (1913) venne costruita la macchina Intertype a cura della "The International Typesettingmachine Company" di New York. Le prime macchine erano basi della Linotype con i miglioramenti brevettati dalla nuova azienda. L'Intertype è così affine alla Linotype (di cui volle essere una macchina concorrente) che molte parti delle due macchine sono assolutamente identiche, e possono adattarsi indifferentemente all'una o all'altra macchina.
Nel 1960, l'introduzione della fotocomposizione e della stampa off-set apportò dei cambiamenti meccanici nella tecnologia da stampa tipografica.
A partire dagli anni '70, l'elettronica apportò una nuova rivoluzione nel campo della tipografia e la crescita degli strumenti informatici modificò completamente le modalità di creazione delle composizioni, delle pagine, ecc.
definizione
macchina fonditrice
misure
altezza: 108 cm ca.; larghezza: 145 cm ca.; lunghezza: 109 cm ca.; peso: 605 kg ca.
materiali
ferro; materiale plastico; ottone
acquisizione
Tipografia Sociale Torinese (1959)
iscrizioni
MONOTYPE (commerciale/ documentaria)
DONO DELLA/ TIPOGRAFIA SOCIALE TORINESE/ E DELL'AGENZIA GENERALE ITALIANA/ MACCHINE "MONOTYPE" (documentaria)
4191 (documentaria)
DONO DELLA/ TIPOGRAFIA SOCIALE TORINESE/ E DELL'AGENZIA GENERALE ITALIANA/ MACCHINE "MONOTYPE" (documentaria)
4191 (documentaria)
settore
Scrittura e Stampa
bibliografia
Museoscienza, Museoscienza, Milano, 1978
Dalmazzo G., La tipografia, Torino, Libreria Editrice Internazionale, 1914
Gianni E., Conoscere la stampa, Milano, Poligono, 1953
Dalmazzo G., La tipografia, Torino, Libreria Editrice Internazionale, 1914
Gianni E., Conoscere la stampa, Milano, Poligono, 1953
tipologia
macchina fonditrice
scheda ICCD
PST