battèll
1940 post - 1960 ante
inventario
CMND-3030
autori
Cantiere Alessandro Mostes
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Imbarcazione con costruzione interamente in legno, adatta alla navigazione lacustre. Lo scafo presenta un fondo piatto di forma lenticolare asimmetrica, con la prua leggermente più larga della poppa. Le tavole del guscio sono fissate al fondo e tra loro mediante chiodatura e rinforzate da 9 ordinate; all'ultima tavola del fasciame è fissato un trincarino che cinge tutto lo scafo. In corrispondenza della sezione maestra della barca, sono collocati tre cerchi in legno, fissati al trincarino, per il sostegno della tenda e due piccoli parapetti che fungono da schienale delle panche sistemate lungo il lato interno dei fianchi dello scafo. All'interno dello scafo, inoltre, si trova un pagliolato costituito da tavole sostenute da puntelli di piccole dimensioni. La barca è sprovvista di ancora, ma è dotata a prua di una catena in metallo per consentire l'ormeggio. Lo scafo presenta il fondo nero incatramato e i fianchi verniciati di colore celeste, mentre il trincarino e l'interno sono di colore rosso. L'imbarcazione è dotata di due remi in legno, anch'essi di colore rosso.
Il "battèll", conosciuto anche con il nome "lucia" di derivazione manzoniana, rappresenta la più conosciuta imbarcazione della tradizione lariana, resa celebre appunto dai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. La tradizione lariana, tuttavia, comprendeva varie tipologie di imbarcazioni, tutte caratterizzate dalle presenza del fondo piatto, più adatto alla navigazione lacustre e fluviale, e dall'impiego della medesima tecnica costruttiva a guscio. Questa tecnica tradizionale, caratteristica delle imbarcazioni delle aree padane e prealpine piemontesi, milanesi, comasche e pavesi, era contraddistinta dall'impostazione iniziale del fondo e del fasciame a costituire la forma dello scafo; soltanto in seguito veniva predisposta la struttura formata dalle ordinate. In questo modo le imbarcazioni venivano realizzate senza uno studio preliminare della forma, che veniva impostata dal costruttore durante le fasi di lavoro. Questa tipologia di imbarcazione era adoperata principalmente per la pesca e successivamente riadattata al trasporto di persone per scopi turistici. Il battèll prevedeva l'impiego di due remi e quattro scalmiere, le due posteriori utilizzate quando a pieno carico. L'esemplare conservato dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" venne donato al Comune di Milano dal ragioniere Giovanni Teruzzi nel 1963, direttamente prelevato dai cantieri Mostes.
Il "battèll", conosciuto anche con il nome "lucia" di derivazione manzoniana, rappresenta la più conosciuta imbarcazione della tradizione lariana, resa celebre appunto dai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. La tradizione lariana, tuttavia, comprendeva varie tipologie di imbarcazioni, tutte caratterizzate dalle presenza del fondo piatto, più adatto alla navigazione lacustre e fluviale, e dall'impiego della medesima tecnica costruttiva a guscio. Questa tecnica tradizionale, caratteristica delle imbarcazioni delle aree padane e prealpine piemontesi, milanesi, comasche e pavesi, era contraddistinta dall'impostazione iniziale del fondo e del fasciame a costituire la forma dello scafo; soltanto in seguito veniva predisposta la struttura formata dalle ordinate. In questo modo le imbarcazioni venivano realizzate senza uno studio preliminare della forma, che veniva impostata dal costruttore durante le fasi di lavoro. Questa tipologia di imbarcazione era adoperata principalmente per la pesca e successivamente riadattata al trasporto di persone per scopi turistici. Il battèll prevedeva l'impiego di due remi e quattro scalmiere, le due posteriori utilizzate quando a pieno carico. L'esemplare conservato dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" venne donato al Comune di Milano dal ragioniere Giovanni Teruzzi nel 1963, direttamente prelevato dai cantieri Mostes.
definizione
barca a remi
misure
altezza: 220 cm; larghezza: 197 cm; lunghezza: 640 cm
materiali
legno
acquisizione
Civico Museo Navale Didattico-Comune di Milano (1966); Teruzzi, Giovanni (1963)
iscrizioni
COSTRUTTORE / ALESSANDRO MOSTES / - LEZZENO - / (LAGO DI COMO) (commerciale)
settore
Navale
bibliografia
Bonino M., Le barche tradizionali del Lario nel quadro delle costruzioni navali prealpine e padane, in Oblatio : Raccolta di studi di antichità ed arte in onore di Aristide Calderini, Como, Noseda, 1971, pp. 177-210
Civico Museo Navale Didattico, Barche e modelli di più recente acquisizione : Catalogo, a cura di Bennigartner V., Milano, Comune di Milano, 1967
Civico Museo Navale Didattico, Barche e modelli di più recente acquisizione : Catalogo, a cura di Bennigartner V., Milano, Comune di Milano, 1967
tipologia
barca
scheda ICCD
PST