Il complesso del laminatoio obliquo per tubi Mannesmann, oltre che dal laminatoio vero e proprio, è composto: dalla cassa ingranaggi; dagli organi automatici meccanici, idraulici e pneumatici, per l'entrata delle barre e l'uscita/trasporto dei forati; dal gruppo motore di comando da 500 CV.
Il laminatoio perforatore è costruito intorno a due cilindri a forma (circa) di doppio tronco di cono disposti su assi sghembi e di una spina, che stanno alla base del suo funzionamento.

Il perforatore presente al Museo è fra i primi impianti installati dalla Società Tubi Mannesmann (istituita dalla casa madre Mannesmannröhren-Werke AG per la produzione e la vendita di tubi Mannessmann in Italia) a partire dal 1909 presso lo stabilimento di Dalmine (BG), oggi TenarisDalmine. Accoppiato a un laminatoio per tubi a passo di pellegrino, produceva tubi senza saldatura del diametro di 47- 78 mm.
Rimasto in funzione per circa trent'anni, il perforatore è arrivato al Museo nel 1959.
Il laminatoio perforatore è una macchina in grado di produrre un cilindro di acciaio cavo (il forato) a partire da uno pieno (la barra). Insieme ad un laminatoio per tubi, che lavora sul forato, è quindi in grado di realizzare un tubo senza saldatura.
Le due macchine furono realizzate per la prima volta rispettivamente nel 1885 e nel 1891 (laminatoio per tubi tipo "a passo del pellegrino"), in Germania, ad opera dei fratelli Reinhard e Max Mannesmann, i primi a scoprire che sottoponendo una barra d'acciaio piena a forti pressioni e secondo direzioni ben definite si formava una cavità al suo interno.