apparecchio fotografico a cassetta, a fuoco fisso, a lastre 9x12cm
1890 ca. - 1910 ca.
inventario
IGB-6072
autori
C. A. Steinheil Sohne
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Questo apparecchio fotografico, costruito in legno, ha forma parallelepipeda e maniglia in pelle per il trasporto.
L'apparecchio è custodito in un bauletto in legno rivestito in pelle esternamente e in velluto internamente, con proteggi spigoli e maniglia in metallo. Nel bauletto è anche custodita una scatola con coperchio contenente cinque porta lastre in metallo, formato 9x12cm. Nel coperchio del bauletto è presente un doppio fondo in cui è attualmente custodito un porta lastre.
Sono presenti due mirini a riflessione per pose in verticale e in orizzontale custoditi all'interno dello sportello frontale dell'apparecchio e rivestiti in velluto.
Aprendo questo sportello è visibile interamente l'obiettivo, a fuoco fisso, inserito all'interno della cassetta e coperto da uno sportello scorrevole in metallo..
Sulla superficie laterale dell'obiettivo è presente una fessura per l'inserzione di diaframmi mobili di tipo Waterhouse (uno è inserito).
Sopra all'obiettivo è visibile una chiavetta che comanda la carica a molla dell'otturatore, costituito da una lastrina girevole in metallo.
Sulla parete inferiore si trova il dispositivo per lo scatto dell'otturatore e su quella superiore una rotella permette di selezionare il porta lastra da inserire.
Lateralmente una parte della parete della cassetta è apribile: all'interno troviamo una sacca in pelle per l'immagazzinaggio delle lastre e, sullo sportello, un conta pose manuale (da 1 a 6).
Gli apparecchi fotografici a cassetta (in inglese "box camera") furono introdotti sul mercato dalla Kodak nel 1888 con il modello Kodak N°1.
Lo slogan pubblicitario diceva: "You push the button - we do the rest.", ovvero tu premi il pulsante e noi facciamo il resto, ad indicare la semplicità d'uso di questo apparecchio fotografico.
Dopo i primi modelli a fuoco fisso e senza possibilità di messa a fuoco o regolazione del diaframma e dei tempi di posa, si ebbero apparecchi anche con alcune di queste funzioni ma comunque ridotte a poche possibilità.
Naturalmente con questi strumenti non era possibile ottenere immagini di grande qualità ma chiunque era in grado di non fare errori ed imparare a comporre un'immagine, far scattare un otturatore e maneggiare un apparecchio fotografico.
L'apparecchio è custodito in un bauletto in legno rivestito in pelle esternamente e in velluto internamente, con proteggi spigoli e maniglia in metallo. Nel bauletto è anche custodita una scatola con coperchio contenente cinque porta lastre in metallo, formato 9x12cm. Nel coperchio del bauletto è presente un doppio fondo in cui è attualmente custodito un porta lastre.
Sono presenti due mirini a riflessione per pose in verticale e in orizzontale custoditi all'interno dello sportello frontale dell'apparecchio e rivestiti in velluto.
Aprendo questo sportello è visibile interamente l'obiettivo, a fuoco fisso, inserito all'interno della cassetta e coperto da uno sportello scorrevole in metallo..
Sulla superficie laterale dell'obiettivo è presente una fessura per l'inserzione di diaframmi mobili di tipo Waterhouse (uno è inserito).
Sopra all'obiettivo è visibile una chiavetta che comanda la carica a molla dell'otturatore, costituito da una lastrina girevole in metallo.
Sulla parete inferiore si trova il dispositivo per lo scatto dell'otturatore e su quella superiore una rotella permette di selezionare il porta lastra da inserire.
Lateralmente una parte della parete della cassetta è apribile: all'interno troviamo una sacca in pelle per l'immagazzinaggio delle lastre e, sullo sportello, un conta pose manuale (da 1 a 6).
Gli apparecchi fotografici a cassetta (in inglese "box camera") furono introdotti sul mercato dalla Kodak nel 1888 con il modello Kodak N°1.
Lo slogan pubblicitario diceva: "You push the button - we do the rest.", ovvero tu premi il pulsante e noi facciamo il resto, ad indicare la semplicità d'uso di questo apparecchio fotografico.
Dopo i primi modelli a fuoco fisso e senza possibilità di messa a fuoco o regolazione del diaframma e dei tempi di posa, si ebbero apparecchi anche con alcune di queste funzioni ma comunque ridotte a poche possibilità.
Naturalmente con questi strumenti non era possibile ottenere immagini di grande qualità ma chiunque era in grado di non fare errori ed imparare a comporre un'immagine, far scattare un otturatore e maneggiare un apparecchio fotografico.
definizione
apparecchio fotografico a cassetta, a fuoco fisso, a lastre 9x12cm
misure
altezza: 14,5 cm ca.; larghezza: 11,5 cm ca.; lunghezza: 21 cm ca.; peso: 1,43 kg ca.; lunghezza: 27 cm (bauletto); larghezza: 13 cm (bauletto); altezza: 22 cm (bauletto)
materiali
legno; metallo; vetro; pelle; velluto
acquisizione
Noseda (1962)
iscrizioni
Gruppen Antiplanet 25mm
N° 19835 Patent (documentaria)
MUSEO SCIENZA 6072 MILANO (documentaria)
MUSEO SCIENZA 6072 MILANO (documentaria)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Williamson D., Comprehensive Guide for Camera Collectors, Atglen, USA, Schiffer Publishing Ltd., 2004
tipologia
apparecchio fotografico
scheda ICCD
PST