Ritrecine


XVII - XVIII sec.

inventario
IGB-2291
autori
manifattura Italia centrale
collocazione
M0/ Gomma
descrizione
La ruota presenta un robusto mozzo centrale approssimativamente cilindrico, in legno, sul quale sono incastrate 18 pale lignee a cucchiaio, tenute fisse da zeppe, sempre di legno, e da una cerchiatura metallica mediana dove, dette pale, sono imbullonate.
Al centro della struttura, passante nel mozzo e perpendicolare alle pale, c'è l'asse di rotazione della ruota: un albero verticale, metallico, con le estremità appuntite.
Il mozzo della ruota, sulla superficie laterale e in corrispondenza degli incastri delle pale, presenta una numerazione recente, da 1 a 18, a vernice nera; una medesima numerazione è presente sulle pale, sia a vernice (in numeri arabi) che a intaglio (in numeri romani).
La struttura è appoggiata a un supporto metallico tubolare, tronco conico con base circolare, che la tiene sollevata da terra (realizzato per la musealizzazione).

"Ritrecine" è un'antica voce toscana di derivazione latina che indica una ruota idraulica "a pale dentate". Pare, tuttavia, che tale tipo di macchina sia stato introdotto nei paesi mediterranei dagli Arabi. Si diffuse quindi in Italia centrale, da dove proviene l'esemplare qui descritto, e poi nel centro Europa.
Si tratta di uno dei pochi tipi di ruota idraulica ad asse verticale ed è interessante notare che le sue pale, scavate nel legno a forma di mezzo cucchiaio, compaiono in un disegno del Codice Atlantico di Leonardo (304 v) che mostra una girante di questo tipo ed il modo di sagomarle. Diversi altri autori, fra cui Ramelli (1588), B. Belidor (1737) e Meissner (1880) illustrano tale tipo di ruota con varietà di rappresentazioni.
Tale ruota è ad azione, cioè si muove sotto la spinta dovuta alla sola energia cinetica di una caduta d'acqua, che viene ottenuta liberamente alla pressione atmosferica. Essa presenta caratteristiche comuni alle moderne turbine in quanto l'acqua, entrata tra le pale, non ne rifluisce come nelle ruote idrauliche, ma attraversa il canale interpalare per uscire dalla parte opposta.
Il ritrecine è infine una macchina motrice particolarmente adatta ad eseguire il lavoro di molitura in quanto, essendo ad asse verticale, permette di azionare la mola direttamente, senza il bisogno di ingranaggi.
Questo tipo di ruote idrauliche erano già in uso nel medio evo e, sull'Aniene come in altre zone, alcuni opifici le hanno utilizzate anche dopo la distribuzione dell'energia elettrica, la prima del 1886, e l'avvento dei mulini industriali. Questo esemplare, viste le condizioni generali del legno, potrebbe risalire ai secoli XVII o XVIII.
definizione
ruota idraulica ad asse verticale
misure
altezza: 300 cm; diametro: 200 cm; diametro: 1610 mm massimo (palettatura); diametro: 1100 mm minimo (palettatura); larghezza: 170 mm (palettatura)
materiali
legno; ferro
acquisizione
Società Romana di Elettricità (1961)
settore
Energia
bibliografia
Museoscienza, Museoscienza, a cura di Curti, O., Milano, Associazione Amici del Museo, 1978
tipologia
ruota idraulica
scheda ICCD
PST