medaglia


1820

inventario
IGB-14484
identificazione
del soggetto
Francesco De Marchi architetto militare, 1819
autori
collocazione
deposito
descrizione
Medaglia in bronzo commemorante l'architetto militare Francesco De Marchi. Sul recto presenta un busto di profilo di Francesco De Marchi. Sul verso rappresenta Minerva seduta, volta a sinistra, in atto di dare al De Marchi, in armatura, il progetto di una fortezza. A fianco del de Marchi, due guerrieri in armatura, di cui uno con uno scudo recante lo stemma del De Marchi e l'altro con una lancia.

La medaglia in bronzo è giunta al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci nel 1954, con il lascito del medagliere dello Stabilimento Stefano Johnson di Milano. Il medagliere contiene sia medaglie d'arte prodotte dallo Stabilimento, fondato nel 1836, sia medaglie collezionate dalla famiglia Johnson. Di quest'ultime, però, il lascito non chiarifica la provenienza.
Notizie sull'opera, raffigurante l'architetto militare ed esploratore bolognese Francesco De Marchi, sono desunte dalla monografia del medaglista romano Tommaso Mercandetti, compilata da Arnaldo Turricchia. La medaglia fa parte della Serie degli Uomini Illustri che Mercandetti aveva iniziato nel 1803 con Luigi Galvani senza portarla a compimento, ed il suo conio va riportato all'anno 1820 nonostante la medaglia riporti la data 1519. L'occasione del conio, come si evince dall'esergo del rovescio, fu indotta dalla pubblicazione del trattato, scritto dal De Marchi, "Della architettura militare" (e.p. 1599), illustrato da Luigi Marini e stampato a Roma da Mariano de Romanis e figli nel 1810. Probabilmente, il Marini stesso è il committente della medaglia in oggetto, l'unica fra quelle realizzate degli Uomini Illustri a celebrare un personaggio rinascimentale (Turricchia 2011, pp.142-145).
Francesco De Marchi divenne celebre per la sua immersione del 1535 nel lago di Nemi: tramite un "instromento" (il rudimentale scafandro utilizzato, munito di oblò), egli andò alla ricerca delle leggendarie navi-palazzo volute da Caligola e affondate dal Senato di Roma nel 41 d.C alla morte dell'imperatore. Durante la discesa il De Marchi non solo fu punto dai pesci del lago, ma, a causa della pressione dell'acqua, riportò emorragie al naso e alle orecchie. L'avventura è minuziosamente descritta nel trattato dell'architettura militare già citato (che ebbe la sua editio princeps nel 1599, post mortem): purtroppo l'argano per recuperare una delle navi, agganciato a dei sostegni già impiantati da Leon Battista Alberti grazie ad alcuni nuotatori genovesi, si ruppe; fu però recuperato "tanto di quel legno che avremmo potuto caricare due buonissimi muli". De Marchi in quest'impresa precorre l'ingegner Guido Ucelli, fondatore del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, che riuscì a recuperare le navi nemorensi in epoca fascista svuotando il lago tramite delle idrovore, fornendo così uno dei più importanti contributi alla conoscenza dell'ingegneria navale romana.
definizione
medaglia
misure
profondità: 0,9 cm; diametro: 6,9 cm; peso: 0,277 kg
materiali
bronzo (fusione); bronzo (cesellatura)
acquisizione
Johnson Medaglie (1979)
iscrizioni
FRANCISC. MARCHIVS (celebrativa)
MVNIENDI ARTE RENOVATA (descrittiva)
T. MERCANDETTI. I. ET SCVLPTSIT. ROMAE. MDCCCXIX (documentaria)
TANTI VIRI SCRIPTA PENE OBLITA/ NOVA NOBILISSIMA EDITIONE/ INLVSTRAVIT/ EQ. ALOIS. MARINVS (commemorativa)
settore
Collezioni d'arte
bibliografia
Turricchia A., Tommaso Mercandetti e le sue medaglie, Roma, 2011
tipologia
medaglia
scheda ICCD
OA
Codifica Iconclass
61B2(FRANCESCO DE MARCHI), 92C2