medaglia


1550 ca. - 1552 ca.

inventario
IGB-14158
identificazione
del soggetto
"Ianellus. Turrian. Cremon. Horolog. Architect."
autori
Nizzola, Jacopo (esecutore)
collocazione
deposito
descrizione
Medaglia in bronzo raffigurante sul recto il busto a destra dell'inventore cremonese Giannello Torriani e sul verso la Fontana delle scienze con varie figure che vi si abbeverano.

La medaglia in bronzo, purtroppo generalmente consunta, è giunta al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci nel 1954, con il lascito del medagliere dello Stabilimento Stefano Johnson di Milano. Il medagliere contiene sia medaglie d'arte prodotte dallo Stabilimento, fondato nel 1836, sia medaglie collezionate dalla famiglia Johnson; di quest'ultime, però, il lascito non chiarifica le condizioni della precedente acquisizione.
La medaglia, dal bordo perlinato, raffigura sul recto un busto dell'inventore cremonese Giannello Torriani e sul verso la Fontana delle scienze: questa è composta da una statua drappeggiata di donna, stante in una vasca e reggente sopra la testa un catino dal quale sgorga l'acqua, bevuta da varie figure. L'opera, in passato attribuita a Leone Leoni (Hill 1920, pp. 101-102), è stata più convincentemente assegnata al celebre medaglista e intagliatore Jacopo Nizzola da Trezzo, le cui lodi furono già tessute dai contemporanei Vasari, Lomazzo e Morigia (riportate in Bonomi 2010, pp. 8-11). Egli era legato a Giannello Torriani da un rapporto d'amicizia nato alla corte imperiale di Madrid, dove entrambi lavorarono. L'attribuzione della medaglia a Jacopo da Trezzo è basata sulla stretta somiglianza del suo rovescio con un cammeo raffigurante la Fontana delle scienze, conservato al Cabinet des Médailles della Bibliothèque Nationale de France (inv. camée.612), a sua volta convincentemente attribuito al Nizzola da Jean Babelon sulla scorta di considerazioni tecnico-stilistiche e di un pagamento all'artista risalente al 1562 (Babelon 1922, pp. 236-241). Si tratta di un motivo che ricorre, pressoché identico, in altri cammei e in una medaglia bronzea conservata alla National Gallery of Washington (inv. 1942.9.237), dal medesimo diametro della medaglia in oggetto, avente l'altra faccia liscia.
La datazione della medaglia risulta più problematica. Babelon la colloca verso gli ultimi anni di vita di Giannello, giustificando questa tesi con l'età, che presume avanzata, dell'effigiato in medaglia, e in base ad alcune congiunture relative al motto presente sul rovescio della stessa: VIRTUS NUNQ[UAM] DEFICIT. Un'iscrizione simile, VIRTUS NUNQUAM QUIESCIT (riportata in Morales 1792, p. 330), compariva sul basamento di una statua raffigurante il Torriani, eretta sopra l'artificio di Toledo, un complesso meccanismo idraulico da lui realizzato a partire dal 1565; la medesima iscrizione della medaglia comparirebbe su una tela, di artefice ignoto e mediocre fattura, ritraente il Torriani al limite massimo della sua esistenza, collocata nel vestibolo della biblioteca dell'Escorial di Madrid (Babelon 1922, pp. 231-232). Ma nulla impedisce di credere che l'iscrizione riportata in medaglia sia antecedente, anche di molto, a quelle riportate sulla statua e sulla tela recuperate da Babelon: l'età avanzata che egli desume - non senza dubbi - dall'effigie di Giannello non offre un significativo appiglio cronologico alle iscrizioni presenti sull'opera; inoltre, il motto latino si riferisce generalmente alla virtù dello stesso, virtù di inventore che gli fu riconosciuta anche giovanilmente.
Indicazioni più precise e recenti sono fornite da Silvio Leydi. La firma IANELLVS TURRIANVS CREMONENSIS HOROLOGIORVM ARCHITECTOR compariva su un lato dell'orologio planetario progettato dal Torriani per Carlo V, e da lui consegnato all'imperatore, completo di ogni sua parte, verosimilmente nell'estate del 1551. Il planetario, perduto, comprendeva un ritratto di Giannello stesso, probabilmente un bassorilievo o una medaglia incastonata, da relazionare alla medaglia in oggetto perché recante la stessa dicitura: IANELLVS. TVRRIAN. CREMON. HOROLOG. ARCHITECT. Ipotizzando la diretta presenza di un esemplare di questa medaglia incastonato nell'orologio, o la sua derivazione dal ritratto che abbelliva la strabiliante macchina, si può datare quest'opera attorno al 1551 (S. Leydi in Zanetti, Galli 2016, p. 283).
Si segnalano altri esemplari dell'opera
definizione
medaglia
misure
profondità: 0,66 cm; diametro: 7,5 cm; peso: 0,1388 cm
materiali
bronzo (fusione); bronzo (cesellatura)
acquisizione
Johnson Medaglie (1979)
iscrizioni
IANELLVS. TVRRIAN. CREMON. HOROLOG. ARCHITECT. (commemorativa)
VIR/ TUS/ NUNQ:DEFICIT (celebrativa)
settore
Collezioni d'arte
bibliografia
Bonomi C., Jacopo Nizzola da Trezzo. Medaglista alla corte di Spagna, Trezzo sull'Adda, Comune di Trezzo sull'Adda, 2010

Babelon J., Jacopo da Trezzo et la construction de l'Escurial. Essai sur les arts à la cour de Philippe II, 1519-1589, Bordeaux, Feret & Fils, Éditeur, 1922

Janello Torriani. Genio del Rinascimento, a cura di Zanetti C./ Galli C., Cremona, Fantingrafica, 2016

Hill G. F., Medals of the Renaissance, Oxford, Oxford University Press, 1920
tipologia
medaglia
scheda ICCD
OA
Codifica Iconclass
49C(+3), 49C0