
Ultimi pascoli
1905
inventario
IGB-1847
identificazione
del soggetto
paesaggio montanodel soggetto
autori
Fornara, Carlo
(esecutore)
collocazione
deposito
descrizione
Dipinto a olio di medie dimensioni di Carlo Fornara, raffigurante un paesaggio montano con pascoli erbosi con alcune mucche in primo piano e montagne sullo sfondo.
Il dipinto è giunto al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica nel 1957, con il lascito della collezione di Guido Rossi, come gli altri sette di Fornara (inv. nn. 1844-1851). Rossi possedeva un cospicuo nucleo di opere di Fornara, più ampio di quelle poi giunte in museo, che dava, e dà ancora, conto dell'intera produzione del pittore, dalle opere dipinte a impasto dei primissimi anni novanta del XIX secolo ai dipinti divisionisti fino alle opere tarde della metà del novecento. É probabile che buona parte delle opere di Fornara siano state acquistate da Rossi direttamente dall'autore, con il quale era in rapporti di consuetudine.
Già datato intorno al 1908 e identificato nell'opera premiata a Bruxelles con medaglia d'argento (Archivi del divisionismo 1968, p. 127), il dipinto è stato invece anticipato almeno al 1905, quando venne esposto alla Biennale di Venezia, sulla base di una fotografia dell'archivio Fornara, da Annie-Paule Quinsac, che ha anche individuato il paesaggio rappresentato: un altopiano della Valle Mesolcina, all'altezza di Soazza, visibile in lontananza sulla sinistra, lo stesso che era stato dipinto nel grande quadro sfregiato da un fanatico alla Biennale di Venezia del 1899, tanto da costringere alla divisione dell'opera in due (A.P. Quinsac, in Da Segantini a Balla 1999, p. 98, n. 31). Sarà da considerare un refuso la datazione al 1948 proposta da Marco Valsecchi e Franco Vercellotti (Valsecchi, Vercellotti 1971, p. 58 n. 166).
Il quadro, in buono stato di conservazione, è stato dipinto su una preparazione rosa intenso, che accentua la luce fredda della tela, riequilibrando i toni quasi acidi della tavolozza. Il dipinto si segnala come testimonianza del livello raggiunto dalla pittura di Fornara negli anni di massima adesione al divisionismo e per l'applicazione coerente e precisa della tecnica divisa, con effetti di intensa luminosità e di rigorosa scansione spaziale: l'evidente ispirazione segantiniana è interpretata con una luce raggelata e una tecnica che indurisce l'apparente naturalismo con l'astrazione del segno.
Il dipinto è giunto al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica nel 1957, con il lascito della collezione di Guido Rossi, come gli altri sette di Fornara (inv. nn. 1844-1851). Rossi possedeva un cospicuo nucleo di opere di Fornara, più ampio di quelle poi giunte in museo, che dava, e dà ancora, conto dell'intera produzione del pittore, dalle opere dipinte a impasto dei primissimi anni novanta del XIX secolo ai dipinti divisionisti fino alle opere tarde della metà del novecento. É probabile che buona parte delle opere di Fornara siano state acquistate da Rossi direttamente dall'autore, con il quale era in rapporti di consuetudine.
Già datato intorno al 1908 e identificato nell'opera premiata a Bruxelles con medaglia d'argento (Archivi del divisionismo 1968, p. 127), il dipinto è stato invece anticipato almeno al 1905, quando venne esposto alla Biennale di Venezia, sulla base di una fotografia dell'archivio Fornara, da Annie-Paule Quinsac, che ha anche individuato il paesaggio rappresentato: un altopiano della Valle Mesolcina, all'altezza di Soazza, visibile in lontananza sulla sinistra, lo stesso che era stato dipinto nel grande quadro sfregiato da un fanatico alla Biennale di Venezia del 1899, tanto da costringere alla divisione dell'opera in due (A.P. Quinsac, in Da Segantini a Balla 1999, p. 98, n. 31). Sarà da considerare un refuso la datazione al 1948 proposta da Marco Valsecchi e Franco Vercellotti (Valsecchi, Vercellotti 1971, p. 58 n. 166).
Il quadro, in buono stato di conservazione, è stato dipinto su una preparazione rosa intenso, che accentua la luce fredda della tela, riequilibrando i toni quasi acidi della tavolozza. Il dipinto si segnala come testimonianza del livello raggiunto dalla pittura di Fornara negli anni di massima adesione al divisionismo e per l'applicazione coerente e precisa della tecnica divisa, con effetti di intensa luminosità e di rigorosa scansione spaziale: l'evidente ispirazione segantiniana è interpretata con una luce raggelata e una tecnica che indurisce l'apparente naturalismo con l'astrazione del segno.
definizione
dipinto
misure
altezza: 70 cm; larghezza: 100 cm; altezza: 97,5 cm; larghezza: 127 cm; profondità: 7 cm
materiali
tela (pittura a olio)
acquisizione
Rossi, Guido (1957)
iscrizioni
C. Fornara (firma)
mostre
Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia
Da Segantini a Balla. Un itinerario di luce
Ottocento Italiano. Da Lega a Wildt
L'epoca, gli artisti, la gente. Pellizza e il suo tempo nelle collezioni del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano
Venezia, Biennale, 1905
Da Segantini a Balla. Un itinerario di luce
Torino, Palazzo Cavour, 2 dicembre 1999 - 27 febbraio 2000
Ottocento Italiano. Da Lega a Wildt
Busto Arsizio, Fondazione Bandera, 18 novembre 2000 - 25 marzo 2001
L'epoca, gli artisti, la gente. Pellizza e il suo tempo nelle collezioni del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano
Alessandria, Palazzo Guasco, 29 settembre - 25 novembre 2001
settore
Collezioni d'arte
bibliografia
De Grada R. / Fiordimela C., Ottocento Novecento. Le collezioni d'arte del Museo della Scienza e della Tecnica "Leonardo da Vinci" di Milano, Garbagnate Milanese, Anthelios, 2000
Caramel L., I dipinti dell'800 nella Collezione Guido Rossi nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano, Busto Arsizio, Bramante, 1986
Ottino Della Chiesa A., Dipinti nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica : Milano, Milano, Alfieri e Lacroix, 1962
Valsecchi M./ Vercelotti F., Carlo Fornara pittore, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1971
Arte a Milano 1906-1929, Milano, Electa, 1995
Bellonzi F. / Fiori T., Archivi del divisionismo, Roma, Officina Edizioni, 1968, II
De Grada R., L'epoca, gli artisti, la gente : cent'anni di Quarto stato: Pellizza e il suo tempo nelle collezioni d'arte del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, della Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria e della Pinacoteca civica d, Garbagnate Milanese, Anthelios, 2001
Da Segantini a Balla: un viaggio nella luce, a cura di Vescovo M., Torino, Elede, 1999
Caramel L., I dipinti dell'800 nella Collezione Guido Rossi nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano, Busto Arsizio, Bramante, 1986
Ottino Della Chiesa A., Dipinti nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica : Milano, Milano, Alfieri e Lacroix, 1962
Valsecchi M./ Vercelotti F., Carlo Fornara pittore, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1971
Arte a Milano 1906-1929, Milano, Electa, 1995
Bellonzi F. / Fiori T., Archivi del divisionismo, Roma, Officina Edizioni, 1968, II
De Grada R., L'epoca, gli artisti, la gente : cent'anni di Quarto stato: Pellizza e il suo tempo nelle collezioni d'arte del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, della Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria e della Pinacoteca civica d, Garbagnate Milanese, Anthelios, 2001
Da Segantini a Balla: un viaggio nella luce, a cura di Vescovo M., Torino, Elede, 1999
tipologia
dipinto
scheda ICCD
OA
Codifica Iconclass
25 H 11 31