Materiale refrattario del modulo di comando del programma Apollo


1966

inventario
D-1576
collocazione
M2/ iLab Base Marte
descrizione
Blocco di materiale refrattario usato come isolante termico in applicazioni aerospaziali.
Ha la forma di un parallelepipedo smussato (con un aspetto quasi trapezoidale) ed è di colore marrone.
Data l'assenza di evidenti segni di bruciatura l'oggetto è stato probabilmente utilizzato durante test con temperature non estreme oppure per prove di resistenza meccanica.
Successivamente è stato trasformato in un cimelio per collezionisti; su una faccia, infatti, è presente una targhetta metallica celebrativa (fissata con tre piccole borchie) sulla quale compaiono le seguenti informazioni: "Test Block from Heat Shield of Apollo Command Module 1966".

Blocco di materiale refrattario (isolante termico) prodotto nel corso del progetto Apollo per rivestire esternamente il modulo di rientro a terra.
Grazie alla sua capacità di impedire il trasferimento del calore consentiva di mantenere all'interno dell'abitacolo temperature sopportabili dal corpo umano mentre all'esterno, a causa dell'enorme attrito con l'atmosfera causato dalla altissima velocità, si raggiungevano temperature di parecchie centinaia di gradi.
Sebbene fosse realizzato con un materiale estremamente leggero, la struttura molecolare e la particolare tecnica costruttiva di queste mattonelle permettevano di realizzare pannelli isolanti in grado di sopportare temperature oltre i 10000 gradi centigradi.
L'atmosfera terrestre permette la vita sul nostro pianeta non solo perché contiene l'ossigeno che permette agli esseri viventi di respirare ma anche perché li protegge dalle radiazioni ionizzanti provenienti dal Sole e dal Cosmo.
Ha anche una funzione di scudo "meccanico" nei confronti del materiale che proviene dallo Spazio (primo fra tutti quello che compone i meteoriti) grazie al calore che, prodotto dall'attrito dei corpi in caduta libera verso la superficie, permette di vaporizzare quasi ogni cosa al di sotto di una certa dimensione.
Le capsule che devono rientrare a terra devono quindi essere dotate di un sistema per contrastare l'innalzamento della temperatura esterna salvaguardando gli esseri umani al loro interno. Le temperature massime raggiunte dal Modulo di Comando dell'Apollo 11 in fase di rientro, ad esempio, furono di circa 2700 gradi centigradi.
A circa 1000 secondi dall'atterraggio una navicella si trova più o meno a 120 chilometri dalla superficie, appena sopra i fatidici 100 chilometri che vengono convenzionalmente individuati come la quota alla quale inizia lo Spazio. Nel giro di pochi minuti, viaggiando alla velocità di quasi 40000 chilometri orari, l'attraversamento del gas che compone l'atmosfera è uno dei momenti più critici di una missione. Le temperature che si sviluppano sono talmente elevate da essere in grado di sciogliere i metalli e, quindi, di vaporizzare la navicella come è purtroppo accaduto il 1 febbraio 2003 con lo Space Shuttle Columbia.
Il materiale isolante sviluppato per il progetto Apollo dalla Space and Information Systems Division della North American Aviation Inc. faceva uso di una struttura a nido d'ape in acciaio saldobrasato, in grado di sopportare gli stress meccanici, imbevuta con resine fenoliche epossidiche resistenti al calore.
Il programma Apollo, sviluppato dalla NASA a partire dal 1961, è il progetto che è riuscito nell'intento di inviare i primi esseri umani sulla Luna.
Dal 1969 al 1972 un totale di 6 missioni, con 12 astronauti in totale, sono atterrate sulla superficie lunare; a tuttoggi sono le uniche spedizioni che hanno permesso a degli esseri umani di camminare su un corpo celeste diverso dalla Terra. Delle altre cinque missioni compiute quattro erano di test mentre una, Apollo 13, non riuscì ad atterrare sulla Luna a causa di una esplosione dei serbatoi che obbligò l'equipaggio ad un rientro prematuro. Fu grazie al lavoro degli ingegneri a terra che si riuscì a escogitare e a mettere in pratica una complicata manovra per riportare indietro gli astronauti sani e salvi. Si evitò così una seconda tragedia dopo quella di Apollo 1 che, a causa di un incendio scoppiato durante alcuni test di routine a terra, vide la perdita dei tre astronauti a bordo.
Il progetto Apollo fu fortemente voluto dal presidente degli Stati Uniti d'America John F. Kennedy che, il 25 maggio 1961, si rivolse al Congresso per chiedere i necessari finanziamenti per avviare l'ambizioso programma. Le sue parole furono: "Credo che questa nazione dovrebbe impegnarsi per raggiungere l'obiettivo, prima che questo decennio finisca, di far atterrare un uomo sulla Luna e di riportarlo sano e salvo sulla Terra". La prima parte della missione fu raggiunta il 20 luglio 1969 nel momento esatto in cui Neil Armstrong, comandante di Apollo 11, posò per la prima volta piede sulla superficie lunare; la seconda il 24 luglio 1969 con l'ammaraggio nell'Oceano Pacifico del modulo di rientro.
Il programma Apollo si concluse nel 1972 con l'Apollo 17. Viene stimato che il suo costo sia stato di circa 250 miliardi di dollari (del 2020). Ha coinvolto in totale quasi 400.000 americani.
In totale, gli astronauti delle varie missioni Apollo hanno riportato a terra 382 chilogrammi di rocce lunari. Il loro studio ha mostrato che la Luna si è formata circa 4,5 miliardi di anni fa e che la sua composizione è chimicamente simile a quella della Terra.
definizione
materiale refrattario per scudo termico
acquisizione
Spada, Antonio Benedetto (2014/03/25)
settore
Spazio
tipologia
materiale refrattario
scheda ICCD
PST