Isotta Fraschini Delta RC.35
1939
inventario
IGB-7549
autori
Isotta Fraschini
(costruttore)
collocazione
A1/ Sala 1
descrizione
Motore a 12 cilindri disposti a V invertita a 60° di ampiezza, raffreddato ad aria. La superficie esterna dei cilindri presenta un'ampia alettatura per garantire il raffreddamento. Il sistema di distribuzione si basa su due valvole per cilindro, azionate ognuna da un albero a camme in testa. Il sistema di alimentazione conta quanttro carburatori soffiati ed un compressore centrifugo monostadio ad una velocità. Nella parte interna della V sono situate le flange per il collegamento dei condotti di scarico dei gas combusti. Ogni cilindro dispone di due candele di accensione, alimentate da due magneti posti sul retro del motore. Il motore è dotato di riduttore epicicloidale ad ingranaggi cilindrici, posizionato tra l'albero a gomito e l'albero dell'elica.
Nel corso degli anni '30 varie case costruttrici tentarono di sviluppare alcuni motori di media potenza con cilindri allineati raffreddati ad aria; con questa soluzione si intendeva evitare l'eccessivo ingombro frontale dei motori a stella e, nello stesso tempo, contenere il peso eliminando il sistema di circolazione del liquido. Nessuno di questo motori, tuttavia, riuscì efficaciamente a risolvere il problema di surriscaldamento degli ultimi cilindri della linea e la loro diffusione rimase piuttosto limitata. Già agli inizi degli anni '40, questa tipologia di motori venne riservata all'ambito dei propulsori di piccola potenza, dove si affermò con grande successo. Nonostante le difficoltà progettuali, l'Isotta Fraschini scelse comunque di proseguire su questa strada, sviluppando nel 1938 il motore Delta da 700 cavalli, adoperato per equipaggiare vari prototipi e alcuni modelli di aerei da ricognizione o bombardieri leggeri com il Caproni Ca.313.
Nel corso degli anni '30 varie case costruttrici tentarono di sviluppare alcuni motori di media potenza con cilindri allineati raffreddati ad aria; con questa soluzione si intendeva evitare l'eccessivo ingombro frontale dei motori a stella e, nello stesso tempo, contenere il peso eliminando il sistema di circolazione del liquido. Nessuno di questo motori, tuttavia, riuscì efficaciamente a risolvere il problema di surriscaldamento degli ultimi cilindri della linea e la loro diffusione rimase piuttosto limitata. Già agli inizi degli anni '40, questa tipologia di motori venne riservata all'ambito dei propulsori di piccola potenza, dove si affermò con grande successo. Nonostante le difficoltà progettuali, l'Isotta Fraschini scelse comunque di proseguire su questa strada, sviluppando nel 1938 il motore Delta da 700 cavalli, adoperato per equipaggiare vari prototipi e alcuni modelli di aerei da ricognizione o bombardieri leggeri com il Caproni Ca.313.
definizione
motore aeronautico
misure
altezza: 100 cm ca.; larghezza: 84 cm ca.; lunghezza: 200 cm ca.; peso: 547 kg ca.; mm ca.; l ca.; potenza: 700 Cv ca.; giri/min ca.; g/Cv/h ca.; Kg/Cv ca.; Cv/l ca.
materiali
metallo
acquisizione
Isotta Fraschini (1966)
settore
Aeronautica
bibliografia
Filippi F., Dall'elica al getto : Breve storia dei propulsori aeronautici, Torino, EDA, 1983
Ludovico D., L'aeroplano cosa è : Soluzione ed evoluzione del problema del volo, Roma, Associazione Culturale Aeronautica, 1951
Ludovico D., L'aeroplano cosa è : Soluzione ed evoluzione del problema del volo, Roma, Associazione Culturale Aeronautica, 1951
tipologia
motore
scheda ICCD
PST