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Arco Eight

Arco 1957 ca. - 1960 ca. Cinepresa in metallo, costituita da una parte centrale di forma all'incirca parallellepipeda ed una torretta rotante sulla quale sono posizionati i tre obiettivi. Sotto è appeso un cordoncino per il trasporto. Svitando il disco al quale è fissata si libera un foro filettato per l'inserzione dell'impugnatura. Lateralmente, chiuso da un coperchio apribile, si ha il vano porta bobine per 7,5m di pellicole 16mm (Double 8), inserite su appositi fusi collegati al motore con i relativi dispositivi di avanzamento della pellicola e della guida nella quale far scorrere la pellicola dietro all'obiettivo. Nella parte alta sono inserti un mirino con paraluce nella parte posteriore, e un esposimetro interno a cellula fotoelettrica con diaframma a iride regolabile direttamente da f/1,4 a f/16. Sul lato opposto a quello contenente le bobine, si hanno i comandi d'uso. Una rotella per la regolazione della velocità di avanzamento della pellicola da 8 a 48 fotogrammi al secondo, un contametro , una manovella per la carica a molla del motorino e un'altra leva per selezionare la modalità di ripresa (riprese intermittenti, continue, a fotogrammi singoli). Una leva permette l'avvio della ripresa. Sulla parte anteriore della cinepresa è inserita una torretta rotante con tre obiettivi, inseriti a vite, di diversa apertura e lunghezza focale che possono essere rapidamente intercambiati ruotando la torretta stessa. Ciascun obiettivo ha un diaframma a iride interno la cui apertura può essere variata ruotando un'apposita ghiera posta sull'obiettivo. Anche la messa fuoco è regolabile mediante una ghiera su due degli obiettivi. Gli obiettivo sono protetti da un tappo in metallo avvitato. Per l'obiettivo Cine T Arco1:1,4 f= 38mm le aperture vanno da f/1,4 a f/16 e messa a fuoco per distanze da 0,8 a 20 m (infinito); per l'obiettivo Cine S Arco 1:1,4 f= 13mm le aperture vanno da f/1,4 a f/16 e messa a fuoco per distanze da 0,3 a 7 m (infinito); per l'obiettivo Cine W Arco 1:1,4 f= 6,5mm le aperture vanno da f/1,4 a f/16 ed il fuoco è fisso. IGB-9230

Cinepresa Leicina 8SV

Ernst Leitz GmbH 1962 - 1963 Cinepresa in metallo e plastica di forma parallelepipeda. All'interno dell'apparecchio sono contenuti il motorino, la pellicola e le batterie per il funzionamento. Nella parete frontale è inserito l'obiettivo Leicina Vario 1:1,8/7,5-35 con paraluce con messa fuoco regolabile fuoco (da 0,8 a 6m oppure da 3 a 20 ft) e zoom (ingrandimenti da 7,5 a 35 volte). Sotto all'obiettivo si ha un esposimetro automatico con diaframma a iride interno con scala per la selezione dell'intensità della pellicola da 6 a 400 ASA o da 9 a 27 DIN. Sotto l'apparecchio è inserita un'asta in plastica ripiegabile che funge da impugnatura durante l'uso. Il pulsante di avvio è posizionato sull'impugnatura. Se lasciata chiusa rende disponibili due fori filettati per l'inserimento su cavalletto. Accanto all'impugnatura è inserito il mirino reflex (senza errore di parallasse) con oculare e messa fuoco regolabile. Sul lato destro, vicino alla parete frontale, si ha un interruttore circolare con quattro posizioni possibili: RT per riavvolgere la pellicola o fare il test delle batterie dell'esposimetro, 0 per spegnere cinepresa ed esposimetro, 16 per selezionare la velocità di rotazione della pellicola a 16 fotogrammi al secondo, 24 per la velocità di 24 fotogrammi al secondo. Sotto a questa rotella si ha il vano batterie per l'esposimetro. Sganciando un blocco posto superiormente, la parete laterale sinistra si sfila completamente scoprendo il vano dove sono alloggiate le due bobine (dietro quella debitrice e davanti quella ricevitrice). Nella parte anteriore, dietro all'obiettivo, si ha una guida in metallo disposta verticalmente dove scorre la pellicola Standard 8mm. In corrispondenza dell'obiettivo la guida presenza una finestra rettangolare dove si posiziona il fotogramma che viene impressionato. Svitando invece il blocco posto sul lato destro si sfila la parete destra della cinepresa e si accede al vano porta batterie. LA batteria è costituita da una cartuccia contenente 4 batterie da 1,5V. IGB-9232

Pathé Baby

Pathé Frères 1922 ca. - 1935 ca. Proiettore cinematografico in metallo, a sviluppo verticale. E' costituito sostanzialmente da una base con quattro piedini, un reostato, l'apparato illuminante, il dispositivo di proiezione. Alla base si ha una presa per il collegamento del reostato esterno costituito da un cilindro in ferro forato, contenente un nucleo isolante attorno al quale è avvolto il filo conduttore, un cursore lineare permette di selezionare la tensione di alimentazione da 10 a 140V. Dal reostato fuoriescono due cavi per il collegamento al proiettore e alla rete. Alla base è fissata una struttura verticale in metallo al centro della quale si trova il dispositivo di proiezione costituito da una lente, un otturatore rotante, una manovella per l'avanzamento manuale. Nella parte alta si ha il vano porta pellicola da 9,5mm da proiettare. Sul telaio, sotto all'apparato illuminante, è presente un vano circolare, chiuso da un vetro, nel quale si raccoglieva la pellicola proiettata. Dietro alla lente del dispositivo di proiezione, si inserisce l'apparato illuminante costituito da una lampadina a filamento, uno specchio concavo e una lente condensatrice collocati in posizione opposta rispetto alla lampada, inseriti in un contenitore cilindrico collegato elettricamente alla base. Questo cilindro è vincolato nella parte bassa ma apribile a compasso per permettere il posizionamento di un telaietto rettangolare, tra condensatore e lente di proiezione, che costituisce la guida per lo scorrimento della pellicola 9,5mm, forata al centro. Questo telaietto presenta una riquadro rettangolare in corrispondenza del punto in cui si posiziona il fotogramma che viene proiettato. Il proiettore è contenuto in una custodia rigida in legno ricoperta in pelle marrone, con maniglia in cuoio per il trasporto e ganci di chiusura. Tutta la parete frontale è apribile. IGB-9313

Durst M 66 Amplicolor Super

Durst 1950 ca. - 1970 ca. Questo proiettore è costituito da un corpo centrale contenente l'apparato illuminante e un obiettivo inserito ad incastro sulla sua parete anteriore. Il corpo centrale in metallo, ha forma parallelepipeda ed aspetto un po' bombato. Poggia su quattro piedini di cui, i due davanti sono regolabili in altezza agendo sulla rotella posta lateralmente. La parte superiore, completamente forata per permettere il raffreddamento, è removibile sbloccando il coperchio mediante un apposito tasto. All'interno sono presenti, partendo dal fondo, uno specchio concavo, un porta lampada con lampada a filamento, una lente piana e tre lenti piano convesse (condensatori) disposte in modo tale da condensare il fascio di luce emesso dalla lampada. La posizione della lampada può essere variata agendo su una rotella esterna, per modificare l'intensità della luce. Davanti all'ultima lente è presente una fessura per l'inserimento della diapositiva formato 7x7cm. La diapositiva viene inseria in un telaietto in metallo che può essere aperto e chiuso ruotando una rotella posta lateralmente. Davanti ad esssa si inserisce ad incastro l'obiettivo. Attualmente è montato un obiettivo Durst Neotar P 1:2,8 f= 150mm con messa a fuoco elicoidale mediante apposita leva posta lateralmente. L'obiettivo è in metallo ed ha forma di tronco di cono. Il portalampada è collegato mediante un cavo elettrico ad un interruttore per l'accensione. Manca la spina per il collegamento alla rete elettrica. IGB-9318

Durst Laborator 138 Lavako

Durst 1948 ca. - 1970 ca. Questo dispositivo è costituito da un corpo superiore, collegato mediante una colonna rigida ad un piedistallo in metallo. Sull'asta è sistemato un piano in legno che può essere posizionato a diverse altezze consentendo diversi fattori di ingrandimento. Il corpo superiore è fissato alla colonna e la sua altezza può essere variata (fino a 57 cm) agendo su un'apposita manopola. Il corpo superiore è costituito da due parti. La prima è una scatola contenente, nella parte posteriore, un dispositivo illuminante con davanti un telaio estraibile lateralmente contenente un vetro bianco e sotto due lenti condensatrici estraibili (Latico 240 e Latico 180), ciascuna inserita in un telaio in metallo. Le lenti sono inserite, quella superiore, con la faccia piana rivolta verso l'alto e quella curva rivolta verso il basso, quello inferiore, viceversa. Sotto si ha una fessura dove si inserisce un telaio porta negativo formato 13x18cm con riduttore per formati 9x12cm. Sotto si ha un soffietto a lunghezza regolabile che termina con una torretta girevole che prevede la possibilità di inserire tre obiettivi: attualmente ne è presente solo uno, un Durst Componon 1:5,6 f=210cm della Schneider con diaframma a iride interno e aperture regolabili da f/5,6 a f/45. Sopra a questa scatola è inserita la testa a colori a condensatore, con adattatore Lavako, costituita da lampada, specchio concavo e due piccole lenti condensatrici e con tre manopole di regolazione e tre connettori. Agendo sulla manopola posta frontalmente è possibile regolare la distanza tra lampada e condensatore. Questo dispositivo è coperto da un una lamiera con camino. IGB-9329