Barchino esplosivo
produzione italiana
1940
Imbarcazione a motore con ossatura e scafo in legno, con carena a spigolo a basso "V" terminante a poppa con uno specchio di forma rettangolare. Lo scafo è completamente coperto da un ponte in legno a copertura del vano motore e dell'alloggiamento della carica, con l'eccezione dal pozzetto del pilota; la parte prodiera del ponte, a dritta, è parzialmente sezionata per consentire la vista dell'alloggiamento della carica esplosiva. Il pozzetto del pilota, dotato di un timone a tre razze, è situato all'estrema poppa, in posizione centrale, protetto da un alto bordo ricurvo; sul lato posteriore, il pozzetto è aperto per consentire al pilota di abbandonare il mezzo. Nella porzione prodiera del ponte è collocato un telaio tubolare, chiamato palmola, a sostegno di una carica detonante, il baffo. Il motoscafo è equipaggiato con un motore Alfa Romeo 6C 2500 a 6 cilindri in linea movente due eliche controrotanti a due e tre pale, montate su piede poppiere ribaltabile lateralmente per il superamento delle ostruzioni. All'interno della parte prodiera dello scafo era collocato l'esplosivo, costituito da 300 chilogrammi di tritolo innescato con una spoletta a doppia detonazione, a percussione e idrostatica.
IGB-5171