calco di cavigliere di violino
metà XX secolo
							inventario
						IGB-5563-30
					
							autori
						
							 Giacomo e Leandro Bisiach
								
									(esecutore del calco)
									
					
							collocazione
						deposito
							
							descrizione
						
							Calco, lato dei gravi, di un cavigliere di violino G.B. Guadagnini Torino.
								
Giovanni Battista Guadagnini (1711-1786) è il secondo esponente di una rinomata famiglia di liutai attiva nel nord Italia tra il Settecento e il Novecento. Il modello di riferimento di Giovanni Battista fu in prima battuta la grande liuteria cremonese e in particolare i modelli di Antonio Stradivari che copiò più volte. E' possibile suddividere la sua attività in quattro periodi principali che corrispondono alle quattro città italiane in cui visse e lavorò: Piacenza, Milano, Parma, Torino. In questa ultima città ebbe modo di incontrare il Conte Ignazio Cozio di Salabue che divenne un suo committente di rilievo soprattutto per quanto riguarda gli strumenti su modello stradivariano in quanto Cozio aveva rilevato da Paolo Stradivari il grande patrimonio della bottega del padre (forme e modelli oggi conosciuti come "Cimeli stradivariani" in deposito ed esposti presso il Museo del Violino di Cremona).
La pratica di realizzare calchi in gesso di parti significative (teste, caviglieri, punte, fori armonici) di strumenti musicali soprattutto a corde sfregate fu molto praticata tra fine Ottocento e la metà del Novecento. Oltre ad avere una funzione specifica di studio e repertorio delle modalità costruttive ed estetiche dei liutai del passato conobbe un significativo interesse anche nel mondo più propriamente collezionistico.
					Giovanni Battista Guadagnini (1711-1786) è il secondo esponente di una rinomata famiglia di liutai attiva nel nord Italia tra il Settecento e il Novecento. Il modello di riferimento di Giovanni Battista fu in prima battuta la grande liuteria cremonese e in particolare i modelli di Antonio Stradivari che copiò più volte. E' possibile suddividere la sua attività in quattro periodi principali che corrispondono alle quattro città italiane in cui visse e lavorò: Piacenza, Milano, Parma, Torino. In questa ultima città ebbe modo di incontrare il Conte Ignazio Cozio di Salabue che divenne un suo committente di rilievo soprattutto per quanto riguarda gli strumenti su modello stradivariano in quanto Cozio aveva rilevato da Paolo Stradivari il grande patrimonio della bottega del padre (forme e modelli oggi conosciuti come "Cimeli stradivariani" in deposito ed esposti presso il Museo del Violino di Cremona).
La pratica di realizzare calchi in gesso di parti significative (teste, caviglieri, punte, fori armonici) di strumenti musicali soprattutto a corde sfregate fu molto praticata tra fine Ottocento e la metà del Novecento. Oltre ad avere una funzione specifica di studio e repertorio delle modalità costruttive ed estetiche dei liutai del passato conobbe un significativo interesse anche nel mondo più propriamente collezionistico.
							definizione
						calco di cavigliere di violino
					
							misure
						
							lunghezza: 12 cm; larghezza: 5 cm; spessore: 2,5 cm
					
							materiali
						
							gesso (calco)
					
							acquisizione
						
							Associazione Amici del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci (1961)
					
							iscrizioni
						
							G.B. Guadagnini Torino
					
							settore
						Strumenti Musicali
					
							tipologia
						calco
					
							scheda ICCD
						OA