Il corpo risuonatore dello strumento è costituito da un corpo di legno esagonale, aperto nella parte inferiore e caratterizzato dalla presenza di una decorazione, sempre in legno, a forma o di stella o di fiore. Come tradizione a fungere da tavola armonica è presente una pelle di serpente (solitamente di pitone).
Il manico è lungo e sottile e termina in forma di foglia leggermente piegata all'indietro; sono presenti 4 piroli (di forma consueta) al posto dei due tradizionali per questo è più corretto aggiungere alla denominazione Erhu la specifica SIHU. Le corde sono due e, prima di essere legate al pirolo finale di appartenenza, passano all'interno del precedente (cosa che dal punto di vista strumentale non ha senso); dalla parte opposta queste sono fissate alla parte terminale della cassa dalla quale fuoriesce come di consueto il manico. Il ponticello mobile è formato da un piccolo blocco di legno con foro tondeggiante al centro. E' presente, prima della parte del manico dove sono i piroli, un giro di spago intorno al manico che va a bloccare anche le corde armoniche (anche se questo in questo caso non essendo un'asola passante non ha senso).
E' presente anche l'archetto in canna (lunghezza totale 755 mm); i crini neri (probabilmente sintetici) sono divisi in due mazzetti e sono fissati nell'estremità superiore con nodi passanti in due fori e nella parte inferiore, con un sistema ad asola, ad una vite di ferro.

L'ehru è uno strumento a corda sfregata che fu introdotto in Cina dai nomadi mongoli durante la dinastia Yuan (1280-1368).

Stock J., A Historical Account of the Chinese Two-Stringed Fiddle Erhu, in «The Galpin Society Journal», 46, 1993, pp. 83-113