Lampada a carburo da miniera


1960 circa

inventario
D-1939
autori
collocazione
deposito
descrizione
Tipica lampada a carburo utilizzata in miniera, in genere fino al terzo quarto del XX sec, composta da: due contenitori cilindrici sovrapposti per il carburo di calcio e l'acqua, uniti con attacco a baionetta; condotto per l'acetilene; beccuccio per la fiamma; riflettore metallico a disco per amplificare la luminosità; valvola per il carico dell'acqua; vite di regolazione del flusso di caduta dell'acqua; manico e gancio.

Le lampade a carburo sfruttano la reazione tra acqua e carburo di calcio per ottenere acetilene, che una volta incendiato fornisce una luce molto intensa.
All'inizio del XX sec. questo tipo di lampada ha sostituito nell'uso minerario le precedenti a olio per la sua praticità di utilizzo, la luce diffusa e non puntuale generata dalla fiamma dell'acetilene e il basso costo del carburo di calcio.
Questa lampada risale agli anni '60 del XX sec. ed è stata regalata dalla ditta Ricceri di Follonica (Grosseto), che le produceva, al direttore della miniera S.T.I.M.A località Fontalcinando, comune di Massa Marittima (GR), Olinto Gnech.
definizione
lampada a carburo di calcio - acetilene
misure
lunghezza: 8 cm; larghezza: 8,5 cm; altezza: 14,5 cm
materiali
metallo
acquisizione
Eredi Olinto Gnech (2022/09/12)
settore
Metalli
tipologia
lampada
scheda ICCD
PST