Lampada a carburo da miniera


1950 circa

inventario
D-1938
collocazione
deposito
descrizione
Tipica lampada a carburo utilizzata in miniera fino al terzo quarto del XX sec, composta da: due contenitori cilindrici sovrapposti per il carburo di calcio e l'acqua, uniti con attacco a pressione; condotto per l'acetilene; beccuccio per la fiamma; riflettore metallico a disco per amplificare la luminosità; valvola per il carico dell'acqua; vite di regolazione del flusso di caduta dell'acqua; manico e gancio.

Le lampade a carburo sfruttano la reazione tra acqua e carburo di calcio per ottenere acetilene, che una volta incendiato fornisce una luce molto intensa.
All'inizio del XX sec. questo tipo di lampada ha sostituito nell'uso minerario le precedenti a olio per la sua praticità di utilizzo; la luce diffusa e non puntuale generata dalla fiamma dell'acetilene e per il basso costo del carburo di calcio.
Questa lampada risale agli anni '50 del XX sec. ed è stata usata da Olinto Gnech, il nonno del Comodante, per le sue discese in miniera quando era direttore della miniera S.T.I.M.A località Fontalcinando, comune di Massa Marittima (GR) .
definizione
lampada a carburo di calcio - acetilene
misure
lunghezza: 11,5 cm; larghezza: 13,5 cm; altezza: 22 cm
materiali
metallo
acquisizione
Eredi Olinto Gnech (2022/09/12)
settore
Metalli
tipologia
lampada
scheda ICCD
PST