Cart Machine EI
1997
inventario
IGB-18067
autori
Elettronica Industriale
(produttore)
collocazione
deposito
descrizione
ELENCO DETTAGLIATO DEGLI APPARATI INCLUSI:
- 1 unità PLC (marca non nota)
- 2 unità di distribuzione per segnali analogici Sigma Electronics Inc. SS-2100-16 Plus, con unità di input/output
- 1 AFV routing switcher ELPRO Broadcast SAVIS 204
- 1 video key processor J-Plane DSK45A
- 1 unità audio ascolto SA-48B
- 1 unità di correzione digitale della base di tempo For-A Digital Time Base Corrector FA-330P
- 1 PC (modello e marca non note)
- 1 monitor per PC Philips mod. 105S21
- 1 unità di audio ascolto SA-200B
- 1 monitor di regia JVC mod. TM-1700PN
- 1 server video con 4 schede (assemblato, marche non note)
- 2 videoregistratori Ampex Betacam SP CVR-75 (aggiunti in fase di restauro)
- 1 compressore SIL AIR
Impianto per la gestione automatica dell'emissione destinato allimpiego in emittenti televisive medio-piccole, alloggiato in un armadio metallico diviso verticalmente in due scomparti, di cui uno chiuso da ante a specchio, di larghezza doppia dell'altro. Nel primo, posto a sinistra, è collocata una rastrelliera metallica (rack) con 120 alloggiamenti orizzontali per videocassette Betacam SP, davanti alla quale è montato un braccio mobile con pinza pneumatica, in grado di prelevare le videocassette e caricarle nei videoregistratori posti sotto il rack. Un sistema di fotocellule e un controllore logico programmabile (PLC) permettono ad un personal computer (collocato nella colonna di destra) di comunicare con il braccio tramite un software dedicato.
La macchina permetteva di gestire automaticamente il palinsesto di un canale televisivo, alternando registrazioni di programmi lunghi (su videocassetta) con brevi filmati pubblicitari (in formato digitale M-JPEG, prelevati da un server posto sempre nella colonna di destra), o anche con segnali provenienti dalla diretta. Essa poteva funzionare per diverse ore consecutive, consentendo a realtà imprenditoriali piccole di proporre una programmazione su 24h/7gg, con minore impiego di personale in mansioni ripetitive, quali la messa in onda dei contenuti. Inoltre, consentiva una maggiore precisione del processo, diminuendo la durata degli intervalli tra un contenuto e l'altro.
La macchina venne ideata da Marco Branzanti (1966) per l'emittente televisiva TeleMare, fondata a Cesenatico nel 1977 dal padre, l'imprenditore dello spettacolo Ubaldo Branzanti. M. Branzanti scalò, adattandoli alle proprie esigenze, i sistemi già esistenti più grandi, prodotti da Sony e Odetics. Egli costruì un primo prototipo artigianale tra il 1995-1996, usato poi a Telemare negli anni successivi. Il brevetto fu poi acquisito da Elettronica Industriale SpA, azienda del gruppo Mediaset, che dal 1997 ha prodotto e venduto la macchina con il proprio marchio in ca. 150 esemplari, fino al 2004-5. Elettronica Industriale è oggi confluita in EI Towers SpA, fornitore nazionale dell'infrastruttura televisiva per gli operatori broadcast privati.
A partire dal 1975, in Italia il mercato dell'emissione radiotelevisiva fu aperto all'iniziativa privata, con la nascita di un cospicuo numero di iniziative locali. Dal 1990 la legislazione consentì l'uso della diretta anche alle emittenti televisive private, mentre prima era appannaggio della sola azienda radiotelevisiva pubblica, la Rai. Tuttavia, utilizzare materiali videoregistrati e di repertorio era economicamente vantaggioso, soprattutto per gli operatori locali. Le cart machine potevano rendere concorrenziale una televisione di piccole dimensioni grazie alla possibilità di non interrompere mai il palinsesto, per esempio nelle ore notturne o nei fine settimana, al pari di emittenti con maggiori risorse. Inoltre, durante la fase di passaggio al digitale, queste macchine si sono rivelate utili per la conversione automatica dei materiali di repertorio nei nuovi formati digitali, facilitando il passaggio al nuovo sistema tecnologico.
La macchina è una rara testimonianza dell'attività di sviluppo tecnologico stimolata dall'imprenditoria del settore broadcast in Italia a cavallo del millennio. Il suo arco temporale coincide con un momento storico di grandi trasformazioni dell'assetto delle telecomunicazioni e degli equilibri tra settore pubblico e settore privato, in relazione con importanti mutamenti dei consumi e delle abitudini sociali legate ai media.
- 1 unità PLC (marca non nota)
- 2 unità di distribuzione per segnali analogici Sigma Electronics Inc. SS-2100-16 Plus, con unità di input/output
- 1 AFV routing switcher ELPRO Broadcast SAVIS 204
- 1 video key processor J-Plane DSK45A
- 1 unità audio ascolto SA-48B
- 1 unità di correzione digitale della base di tempo For-A Digital Time Base Corrector FA-330P
- 1 PC (modello e marca non note)
- 1 monitor per PC Philips mod. 105S21
- 1 unità di audio ascolto SA-200B
- 1 monitor di regia JVC mod. TM-1700PN
- 1 server video con 4 schede (assemblato, marche non note)
- 2 videoregistratori Ampex Betacam SP CVR-75 (aggiunti in fase di restauro)
- 1 compressore SIL AIR
Impianto per la gestione automatica dell'emissione destinato allimpiego in emittenti televisive medio-piccole, alloggiato in un armadio metallico diviso verticalmente in due scomparti, di cui uno chiuso da ante a specchio, di larghezza doppia dell'altro. Nel primo, posto a sinistra, è collocata una rastrelliera metallica (rack) con 120 alloggiamenti orizzontali per videocassette Betacam SP, davanti alla quale è montato un braccio mobile con pinza pneumatica, in grado di prelevare le videocassette e caricarle nei videoregistratori posti sotto il rack. Un sistema di fotocellule e un controllore logico programmabile (PLC) permettono ad un personal computer (collocato nella colonna di destra) di comunicare con il braccio tramite un software dedicato.
La macchina permetteva di gestire automaticamente il palinsesto di un canale televisivo, alternando registrazioni di programmi lunghi (su videocassetta) con brevi filmati pubblicitari (in formato digitale M-JPEG, prelevati da un server posto sempre nella colonna di destra), o anche con segnali provenienti dalla diretta. Essa poteva funzionare per diverse ore consecutive, consentendo a realtà imprenditoriali piccole di proporre una programmazione su 24h/7gg, con minore impiego di personale in mansioni ripetitive, quali la messa in onda dei contenuti. Inoltre, consentiva una maggiore precisione del processo, diminuendo la durata degli intervalli tra un contenuto e l'altro.
La macchina venne ideata da Marco Branzanti (1966) per l'emittente televisiva TeleMare, fondata a Cesenatico nel 1977 dal padre, l'imprenditore dello spettacolo Ubaldo Branzanti. M. Branzanti scalò, adattandoli alle proprie esigenze, i sistemi già esistenti più grandi, prodotti da Sony e Odetics. Egli costruì un primo prototipo artigianale tra il 1995-1996, usato poi a Telemare negli anni successivi. Il brevetto fu poi acquisito da Elettronica Industriale SpA, azienda del gruppo Mediaset, che dal 1997 ha prodotto e venduto la macchina con il proprio marchio in ca. 150 esemplari, fino al 2004-5. Elettronica Industriale è oggi confluita in EI Towers SpA, fornitore nazionale dell'infrastruttura televisiva per gli operatori broadcast privati.
A partire dal 1975, in Italia il mercato dell'emissione radiotelevisiva fu aperto all'iniziativa privata, con la nascita di un cospicuo numero di iniziative locali. Dal 1990 la legislazione consentì l'uso della diretta anche alle emittenti televisive private, mentre prima era appannaggio della sola azienda radiotelevisiva pubblica, la Rai. Tuttavia, utilizzare materiali videoregistrati e di repertorio era economicamente vantaggioso, soprattutto per gli operatori locali. Le cart machine potevano rendere concorrenziale una televisione di piccole dimensioni grazie alla possibilità di non interrompere mai il palinsesto, per esempio nelle ore notturne o nei fine settimana, al pari di emittenti con maggiori risorse. Inoltre, durante la fase di passaggio al digitale, queste macchine si sono rivelate utili per la conversione automatica dei materiali di repertorio nei nuovi formati digitali, facilitando il passaggio al nuovo sistema tecnologico.
La macchina è una rara testimonianza dell'attività di sviluppo tecnologico stimolata dall'imprenditoria del settore broadcast in Italia a cavallo del millennio. Il suo arco temporale coincide con un momento storico di grandi trasformazioni dell'assetto delle telecomunicazioni e degli equilibri tra settore pubblico e settore privato, in relazione con importanti mutamenti dei consumi e delle abitudini sociali legate ai media.
definizione
regia automatica
misure
altezza: 205 cm ca.; larghezza: 125 cm ca.; lunghezza: 200 cm ca.
materiali
metallo; plastica; vetro
acquisizione
A&B Srl (2020/02/20)
settore
Telecomunicazioni
tipologia
regia automatica
scheda ICCD
PST