Penna Tratto Pen
2004 ca.
inventario
IGB-12576-3
autori
F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis e Affini S.p.A.
(produttore)
; Design Group Italia
(designer)
collocazione
deposito
descrizione
Oggetto a punta sintetica o a punta plastica poliacetalica estrusa. Il pennino estruso di colore verde scuro presenta una punta aguzza disegnata allo scopo di sfruttare il flusso di inchiostro sulle sue estremità e sui suoi lati. Il design si contraddistingue per la linea minimalista che determina un corpo meno allungato rispetto alla forma delle penne tradizionali; esso è sottile al punto giusto per permettere un'impugnatura ottimale. E' presente un tappo a forma di bombetta scelta per la sua essenzialità. Esso è caratterizzato da un bordino dentato: una rosa di sette piccoli aggetti realizzati al fine di rendere più facile l'appoggio su una superficie piana e per evitare che la penna si possa muovere. Una serie di piccoli fori è presente nel tappo. Sulla parte superiore del corpo vi è un'iscrizione e il simbolo dell'azienda produttrice colorati di bianco. Posizionato sull'estremità opposta del cappuccio, vi è un tappino posteriore anch'esso di colore verde scuro che presenta una lieve ondulazione.
Tratto Pen prese vita per la voglia di novità, di qualcosa che si proponesse sul mercato con una fisionomia ben precisa. Tratto Pen, come molti altri prodotti, risulta apparentemente anonimo; lo incontriamo quotidianamente, ce ne serviamo tutti i giorni ma, in realtà, ha alle spalle un progetto ben preciso. Tra i motivi che portarono alla creazione di Tratto Pen, uno fu la nuova struttura che F.I.L.A. si diede nel 1973: un ufficio commerciale per coordinare un ufficio vendite e un ufficio marketing. Proprio quest'ultimo, lo stesso anno, ricevette il compito di studiare un nuovo modello di penna per potervi inserire una punta, proveniente dal Giappone, ritenuta assolutamente innovativa in termini prestazionali. Per realizzare il progetto fu contattato Design Group Italia, un ufficio di design fondato da Marco Del Corno, specializzato nel proporre forme nuove con caratteristiche di classicità. La comunicazione venne, fin da subito, ritenuta una parte fondamentale e necessaria di questo progetto. Per questo, oltre a Design Group Italia, che si occupò dello sviluppo del disegno del prodotto, ci si affidò all'agenzia pubblicitaria TBWA, considerata tra le più moderne e innovative del settore in quegli anni. A quell'epoca gli strumenti più diffusi erano le penne a sfera e le penne stilografiche, quindi si decise di confessare che tratto Pen non era né una penna a sfera, ma scriveva come una penna a sfera, né una penna stilografica, ma scriveva come una penna stilografica; Tratto Pen era semplicemente Tratto Pen. Esso e' anche una penna facilmente acquarellabile, per questo motivo è un oggetto molto utilizzato da disegnatori, designer e artisti. La nominazione dell'oggetto era importante; Copy Pen fu una delle prime proposte che venne accantonata a favore di Tratto Pen, nato dall'emozione che il suo "tratto" suscitò. Il logo venne progettato da Maria Gemma Del corno, graphic designer del Design Group Italia, un nome che permette anche di giocare con il suo lettering. Anche il giglio di Firenze verrà da lei ridisegnato stilizzandolo. Il materiale con cui è fatto il Tratto Pen è il polipropilene che dovette essere caricato a talco per evitare l'opacizzazione e la perdita di uniformità cromatica quando sottoposto ad alte temperature. Con questo procedimento si ottenne un prodotto di straordinaria lucentezza. Si scelse successivamente di proporlo in un unico colore; Marco del Corno si impose sul "color asfalto" che venne imposto a F.I.L.A. in quanto elemento ancor più qualificante per meglio identificare il prodotto. In F.I.L.A. erano affezionati ai quattro colori classici e, come al solito, avevano una paura commerciale: "un colore di questo genere non vende". Invece no, si dimostrò molto accetto al pubblico e portò alla soluzione anche di alcuni problemi: cambiando il colore del corpo, per sottolineare l'inchiostro divenne sufficiente cambiare il colore dei tappini posteriori. Il design Group Italia volle proporre un pennarello dal cromatismo inusitato.
Tratto Pen prese vita per la voglia di novità, di qualcosa che si proponesse sul mercato con una fisionomia ben precisa. Tratto Pen, come molti altri prodotti, risulta apparentemente anonimo; lo incontriamo quotidianamente, ce ne serviamo tutti i giorni ma, in realtà, ha alle spalle un progetto ben preciso. Tra i motivi che portarono alla creazione di Tratto Pen, uno fu la nuova struttura che F.I.L.A. si diede nel 1973: un ufficio commerciale per coordinare un ufficio vendite e un ufficio marketing. Proprio quest'ultimo, lo stesso anno, ricevette il compito di studiare un nuovo modello di penna per potervi inserire una punta, proveniente dal Giappone, ritenuta assolutamente innovativa in termini prestazionali. Per realizzare il progetto fu contattato Design Group Italia, un ufficio di design fondato da Marco Del Corno, specializzato nel proporre forme nuove con caratteristiche di classicità. La comunicazione venne, fin da subito, ritenuta una parte fondamentale e necessaria di questo progetto. Per questo, oltre a Design Group Italia, che si occupò dello sviluppo del disegno del prodotto, ci si affidò all'agenzia pubblicitaria TBWA, considerata tra le più moderne e innovative del settore in quegli anni. A quell'epoca gli strumenti più diffusi erano le penne a sfera e le penne stilografiche, quindi si decise di confessare che tratto Pen non era né una penna a sfera, ma scriveva come una penna a sfera, né una penna stilografica, ma scriveva come una penna stilografica; Tratto Pen era semplicemente Tratto Pen. Esso e' anche una penna facilmente acquarellabile, per questo motivo è un oggetto molto utilizzato da disegnatori, designer e artisti. La nominazione dell'oggetto era importante; Copy Pen fu una delle prime proposte che venne accantonata a favore di Tratto Pen, nato dall'emozione che il suo "tratto" suscitò. Il logo venne progettato da Maria Gemma Del corno, graphic designer del Design Group Italia, un nome che permette anche di giocare con il suo lettering. Anche il giglio di Firenze verrà da lei ridisegnato stilizzandolo. Il materiale con cui è fatto il Tratto Pen è il polipropilene che dovette essere caricato a talco per evitare l'opacizzazione e la perdita di uniformità cromatica quando sottoposto ad alte temperature. Con questo procedimento si ottenne un prodotto di straordinaria lucentezza. Si scelse successivamente di proporlo in un unico colore; Marco del Corno si impose sul "color asfalto" che venne imposto a F.I.L.A. in quanto elemento ancor più qualificante per meglio identificare il prodotto. In F.I.L.A. erano affezionati ai quattro colori classici e, come al solito, avevano una paura commerciale: "un colore di questo genere non vende". Invece no, si dimostrò molto accetto al pubblico e portò alla soluzione anche di alcuni problemi: cambiando il colore del corpo, per sottolineare l'inchiostro divenne sufficiente cambiare il colore dei tappini posteriori. Il design Group Italia volle proporre un pennarello dal cromatismo inusitato.
definizione
penna
misure
altezza: 15,5 cm; larghezza: 1 cm; spessore: 1 cm; peso: 7,1 g
materiali
plastica di polipropilene; inchiostro; plastica poliacetalica (estrusione)
acquisizione
F.I.L.A. s.p.a. (2007)
iscrizioni
tratto PEN (commerciale)
mostre
Premio Compasso d'Oro
Milano, 1979
settore
Materiali polimerici
bibliografia
F.I.L.A., FILA, Pero, F.I.L.A. SpA, 2007
Pansera A., Storia/ Tratto design, Pero, F.I.L.A. SpA, 2007
Pansera A., Storia/ Tratto design, Pero, F.I.L.A. SpA, 2007
tipologia
penna
scheda ICCD
PST