ruota da traino per artiglieria, equipaggiata lungo la circonferenza con sette placche mobili in legno e metallo.

ruota cingolata Buonagente. Modello donato al CNR in occasione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1933, "A Century of Progress", che intendeva celebrare il progresso scientifico e tecnologico.
Alla fine del XIX secolo le artiglierie erano dotate di ruote a raggi in legno, cerchiate in acciaio. Il peso delle armi aumentava la pressione specifica dei battistrada metallici sul suolo che, soprattutto su terreni morbidi, tendevano ad affondare.
Nel 1899, per ovviare a tale inconveniente, l'ufficiale di artiglieria Crispino Bonagente ideò un sistema di piastre rettangolari, in legno o acciaio, prevedendone il montaggio su supporti articolati tangenzialmente alla circonferenza della ruota, per mezzo di bulloni in ferro e corregge di cuoio. Durante il moto, per gravità, i singoli pannelli si posizionavano in maniera tale che almeno due per asse poggiassero sempre completamente a terra, diminuendo così la pressione specifica al suolo.
Grazie a questo sistema si potevano spostare i pesanti affusti delle artiglierie senza affondare e si rendeva superfluo l'impiego delle pesanti piattaforme di legno (dette paioli) durante le operazioni di fuoco.
Si trattava di una soluzione ingegnosa, economica e pratica: il materiale più usato per la loro costruzione era il legno (e proprio a causa di ciò oggigiorno vi sono pochissimi esemplari di questi congegni); i cingoli era intercambiabili, potevano essere spostati da un mezzo ad un altro indiscriminatamente; le parti danneggiate era facilmente sostituibili.
Le rotaie a cingolo di Bonagente suscitarono immediatamente grande interesse presso i maggiori eserciti, che li adottarono durante la Prima Guerra Mondiale, ma la diffusione delle ruote semi-pneumatiche in gomma piena e poi degli pneumatici ne segnò il progressivo declino.
Dal questo progetto derivarono i sistemi di trazione dei primi carri armati.