Grundig VS 265 RC
1984 ca. - 1986 ca.
inventario
IGB-14887
autori
Grundig AG
(progettista/ costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Videoregistratore VHS Multisystem con scocca in metallo grigia. La parete frontale è occupata dal vano per l'inserimento della videocassetta, da un display a Led e da due gruppi di comandi d'uso.
A sinistra si hanno i tasti per la scelta dei programmi numerati da 0 a 9 più il tasto AV e OK, i tasti per la memorizzazione dei canali e per la registrazione. Accanto si il display e poi un altro gruppo di tasti per i comandi pausa, avvio, riavvolgimento, avanzamento, riavvolgimento e avanzamento veloce, stop, espulsione.
A destra si trova il vano per la videocassetta che si inserisce attraverso uno sportello incernierato nella parte alta.
Sotto ai tasti si ha uno sportello apribile che nasconde i tasti per la ricerca dei canali e la sintonia, per la commutazione ciclica dei programmi, per la regolazione dell'ora, il contatore con azzeramento, il selettore per la frequenza NTSC, i tasti del tracking.
Dal primo televisore elettronico a valvole del 1927 a cura di Philo T. Farnsworth e dopo il primo modello commerciale del 1939 sviluppato dalla RCA, molti passi avanti sono stati fatti dal mondo della televisione.
In particolare l'idea della videoregistrazione nasce quasi contestualmente ai primi programmi televisivi, in ambito professionale. Preregistrare i programmi televisivi e mandarli in onda successivamente era un'esigenza particolarmente sentita.
Il primo tentativo sperimentale di videoregistrazione (ovvero di registrazione di segnali analogici audio e video su nastro magnetico) è stato effettuato da Peter Axon per la BBC nel 1949. Il sistema denominato VERA (Vision Electronic Recording Apparatus) registrava su nastro magnetico mediante testine magnetiche fisse come quelle dei registratori sonori. Registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine aperte. Il problema di questo sistema era che il nastro doveva girare ad una velocità troppo elevata ovvero 5m/s perché i segnali video occupavano molto spazio e quindi spesso si spezzava.
L'americana Ampex, introdusse nel 1956 le testine magnetiche rotanti che incidevano sul nastro magnetico tracce verticali contigue, riducendo così gli spazi e la velocità di scorrimento (40cm/s): il primo videoregistratore commerciale utilizzava lo standard chiamato Quadruplex che utilizzava quattro testine magnetiche montate su un tamburo rotante. Registrava su nastro magnetico da 2 pollici in bobine aperte. Questo videoregistratore a valvole, di grosse dimensioni era riservato al mondo professionale delle emittenti televisive.
La tecnologia migliorò poi rapidamente con la scansione elicoidale e lo standard C nel 1978 ad un'unica testina rotante che registrava su nastro magnetico da 1 pollice in bobine aperte.
L'avvento dei transistor portò ad una riduzione di dimensioni e consumi che aprì la strada ad apparecchi di videoregistrazione per uso amatoriale e domestico.
Nel 1971 la Sony presentò il primo sistema di videoregistrazione professionale su bobine chiuse, l'U-matic con nastro magnetico da 3/4 di pollice in bobine chiuse. Da questo nacquero i primi sistemi per uso amatoriale.
Il primo standard di videoregistrazione su supporti removibili, di tipo amatoriale è del 1972, il VCR a cura della Philips. Registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse che avevano però una durata troppo breve (30 minuti).
Nel 1975 la Sony introdusse il Betamax prima per lo standard NTSC in uso in Giappone ed USA poi per lo standard PAL. Il Betamax registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse.
Ma lo standard che si impose sul mercato fu il VHS (Video Home System) immesso sul mercato dalla JVC a partire dal 1976. Il motivo del suo successo fu principalmente il fatto che l'azienda decise di concedere liberamente la licenza di uso di questo formato a chiunque la volesse abbattendo così i costi nel giro di poco tempo. Il sistema VHS registrava su nastro magnetico da 3/4 pollice in bobine chiuse. Il VHS utilizzava cassette con durata fino a 180 minuti con nastro standard e a 240 con nastro sottile.
Nel 1982 JVC e Panasonic immettono sul mercato le cassette Compact ovvero VHS-C, videocassette grandi un terzo delle VHS normali ma che con un adattatore potevano essere utilizzate nei videoregistratori VHS normali. Questo formato diede la possibilità di commercializzare piccoli lettori portatili.
Negli anni '80 i videoregistratori VHS divengono stereo e nel 1985 nasce il VHS-HQ (High Quality) con miglioramento del contrasto e della definizione dell'immagine.
Sempre nel 1985 la JVC introdusse miglioramenti della qualità audio con circuiti Dolby.
Negli anni '90 la JVC introdusse la modalità LP (Long Playing) che permetteva di raddoppiare la durata della videoregistrazione e la modalità EP (Extended Play) che triplicava la durata.
Il sistema VHS poteva supportare i diversi standard della televisione a colori, infatti nel 1954, negli Stati Uniti, cominciarono le trasmissioni a colori, con lo standard NTSC ((National Television System Committee). In Europa il colore è arrivato nel 1967 con due diversi standard: SECAM (Sequential Couleur Avec Memoire, Francia e Paesi dell'EST) e PAL (Phase Alteration Line, Germania e UK). L'Italia, con grave ritardo, sceglierà lo standard PAL nel 1972. Il MESECAM è un sistema di videoregistrazione domestica, non un sistema di trasmissione.PAL
Nel 1979 la Philips e la Grundig provarono ad immettere un prodotto nuovo sul mercato. Il sistema Video2000 la cui videocassetta (nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse) poteva essere registrata su entrambi i lati, ma anche questo sistema non ebbe successo nel confronto con il VHS. La diffusione dei videoregistratori nelle case si ebbe nel corso degli anni '90.
Negli stessi anni iniziano ad apparire i primi sistemi digitali di registrazione ed oggi la videoregistrazione analogica è stata soppiantata da quella digitale sia a livello professionale che amatoriale.
A sinistra si hanno i tasti per la scelta dei programmi numerati da 0 a 9 più il tasto AV e OK, i tasti per la memorizzazione dei canali e per la registrazione. Accanto si il display e poi un altro gruppo di tasti per i comandi pausa, avvio, riavvolgimento, avanzamento, riavvolgimento e avanzamento veloce, stop, espulsione.
A destra si trova il vano per la videocassetta che si inserisce attraverso uno sportello incernierato nella parte alta.
Sotto ai tasti si ha uno sportello apribile che nasconde i tasti per la ricerca dei canali e la sintonia, per la commutazione ciclica dei programmi, per la regolazione dell'ora, il contatore con azzeramento, il selettore per la frequenza NTSC, i tasti del tracking.
Dal primo televisore elettronico a valvole del 1927 a cura di Philo T. Farnsworth e dopo il primo modello commerciale del 1939 sviluppato dalla RCA, molti passi avanti sono stati fatti dal mondo della televisione.
In particolare l'idea della videoregistrazione nasce quasi contestualmente ai primi programmi televisivi, in ambito professionale. Preregistrare i programmi televisivi e mandarli in onda successivamente era un'esigenza particolarmente sentita.
Il primo tentativo sperimentale di videoregistrazione (ovvero di registrazione di segnali analogici audio e video su nastro magnetico) è stato effettuato da Peter Axon per la BBC nel 1949. Il sistema denominato VERA (Vision Electronic Recording Apparatus) registrava su nastro magnetico mediante testine magnetiche fisse come quelle dei registratori sonori. Registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine aperte. Il problema di questo sistema era che il nastro doveva girare ad una velocità troppo elevata ovvero 5m/s perché i segnali video occupavano molto spazio e quindi spesso si spezzava.
L'americana Ampex, introdusse nel 1956 le testine magnetiche rotanti che incidevano sul nastro magnetico tracce verticali contigue, riducendo così gli spazi e la velocità di scorrimento (40cm/s): il primo videoregistratore commerciale utilizzava lo standard chiamato Quadruplex che utilizzava quattro testine magnetiche montate su un tamburo rotante. Registrava su nastro magnetico da 2 pollici in bobine aperte. Questo videoregistratore a valvole, di grosse dimensioni era riservato al mondo professionale delle emittenti televisive.
La tecnologia migliorò poi rapidamente con la scansione elicoidale e lo standard C nel 1978 ad un'unica testina rotante che registrava su nastro magnetico da 1 pollice in bobine aperte.
L'avvento dei transistor portò ad una riduzione di dimensioni e consumi che aprì la strada ad apparecchi di videoregistrazione per uso amatoriale e domestico.
Nel 1971 la Sony presentò il primo sistema di videoregistrazione professionale su bobine chiuse, l'U-matic con nastro magnetico da 3/4 di pollice in bobine chiuse. Da questo nacquero i primi sistemi per uso amatoriale.
Il primo standard di videoregistrazione su supporti removibili, di tipo amatoriale è del 1972, il VCR a cura della Philips. Registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse che avevano però una durata troppo breve (30 minuti).
Nel 1975 la Sony introdusse il Betamax prima per lo standard NTSC in uso in Giappone ed USA poi per lo standard PAL. Il Betamax registrava su nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse.
Ma lo standard che si impose sul mercato fu il VHS (Video Home System) immesso sul mercato dalla JVC a partire dal 1976. Il motivo del suo successo fu principalmente il fatto che l'azienda decise di concedere liberamente la licenza di uso di questo formato a chiunque la volesse abbattendo così i costi nel giro di poco tempo. Il sistema VHS registrava su nastro magnetico da 3/4 pollice in bobine chiuse. Il VHS utilizzava cassette con durata fino a 180 minuti con nastro standard e a 240 con nastro sottile.
Nel 1982 JVC e Panasonic immettono sul mercato le cassette Compact ovvero VHS-C, videocassette grandi un terzo delle VHS normali ma che con un adattatore potevano essere utilizzate nei videoregistratori VHS normali. Questo formato diede la possibilità di commercializzare piccoli lettori portatili.
Negli anni '80 i videoregistratori VHS divengono stereo e nel 1985 nasce il VHS-HQ (High Quality) con miglioramento del contrasto e della definizione dell'immagine.
Sempre nel 1985 la JVC introdusse miglioramenti della qualità audio con circuiti Dolby.
Negli anni '90 la JVC introdusse la modalità LP (Long Playing) che permetteva di raddoppiare la durata della videoregistrazione e la modalità EP (Extended Play) che triplicava la durata.
Il sistema VHS poteva supportare i diversi standard della televisione a colori, infatti nel 1954, negli Stati Uniti, cominciarono le trasmissioni a colori, con lo standard NTSC ((National Television System Committee). In Europa il colore è arrivato nel 1967 con due diversi standard: SECAM (Sequential Couleur Avec Memoire, Francia e Paesi dell'EST) e PAL (Phase Alteration Line, Germania e UK). L'Italia, con grave ritardo, sceglierà lo standard PAL nel 1972. Il MESECAM è un sistema di videoregistrazione domestica, non un sistema di trasmissione.PAL
Nel 1979 la Philips e la Grundig provarono ad immettere un prodotto nuovo sul mercato. Il sistema Video2000 la cui videocassetta (nastro magnetico da 1/2 pollice in bobine chiuse) poteva essere registrata su entrambi i lati, ma anche questo sistema non ebbe successo nel confronto con il VHS. La diffusione dei videoregistratori nelle case si ebbe nel corso degli anni '90.
Negli stessi anni iniziano ad apparire i primi sistemi digitali di registrazione ed oggi la videoregistrazione analogica è stata soppiantata da quella digitale sia a livello professionale che amatoriale.
definizione
videoregistratore a bobine chiuse, sistema VHS PAL NTSC
misure
altezza: 13,5 cm ca.; larghezza: 49,5 cm ca.; lunghezza: 31,5 cm ca.
materiali
metallo; materiale plastico
iscrizioni
PAL MESACAM NTSC 3,58MHz 4,43MHz VS 265 RC (commerciale/ documentaria)
MULTI SYSTEM (commerciale/ documentaria)
GRUNDIG VS 265 RC 100 240V 50/60Hz FTZ. Nr. 24/501 SK Made in W. Germany (commerciale/ documentaria)
MULTI SYSTEM (commerciale/ documentaria)
GRUNDIG VS 265 RC 100 240V 50/60Hz FTZ. Nr. 24/501 SK Made in W. Germany (commerciale/ documentaria)
mostre
Vedere Lontano. La televisione dalla trasmissione meccanica al digitale
Milano, Triennale di Milano, 2010/05/03
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Coassin G., Capitolo 2 : Un po' di Storia, in Video digitale : La ripresa : Guida completa, Milano, Apogeo, 2007
Solarino C., Per fare televisione : Manuale completo di apparecchiature, luci, studi, linguaggio, contenuti, Milano, Vertical, 1995
Solarino C., Per fare televisione : Manuale completo di apparecchiature, luci, studi, linguaggio, contenuti, Milano, Vertical, 1995
tipologia
videoregistratore
scheda ICCD
PST