Telefono Grillo
1966 - 1967
inventario
IGB-8219
autori
Sapper, Richard
(designer)
; Zanuso, Marco
(designer)
; Società Italiana Telecomunicazioni Siemens S.p.A. (SIT Siemens)
(produttore)
collocazione
deposito
descrizione
Apparecchio con scocca realizzata in plastica ABS bianca divisa in due parti e con apertura a scatto. Ricevitore, microfono e disco sono contenuti in un'unica unità. In particolare ricevitore e disco sono contenuti nella parte che si prende in mano per impugnare il telefono, il microfono nella parte che si apre a scatto. Il disco è inserito al centro, sotto si ha il microfono e sopra il ricevitore. Quando è chiuso, il telefono è in attesa (la linea è libera). Una volta aperto, è accessibile il disco compositore per la selezione dei numeri e il telefono è in servizio (linea occupata). I circuiti interni sono miniaturizzati. La suoneria meccanica, detta a ronzatore, è inserita nella spina del telefono.
Dopo i modelli standardizzati prodotti alla fine degli anni '50 e all'inizio degli anni '60, i telefoni cominciarono a modificarsi nella forma. Il telefono rimaneva pressoché immutato dal punto di vista tecnico e la misura della distanza bocca-orecchio dell'uomo limitava fortemente le possibilità di modificarne l'aspetto, ma i designer cercarono comunque di trasformare la forma canonica degli apparecchi telefonici (pur rispettandone l'ergonomicità).
Questo modello di telefono denominato "Grillo" viene così disegnato per risolvere in maniera diversa il rapporto ergonomico bocca/orecchio differenziandosi profondamente dal tradizionale apparecchio a palmo di mano. La ricerca e le applicazioni tecnologiche si sono concentrate sulla miniaturizzazione della meccanica del disco compositore e dei circuiti stampati. Si tratta del primo modello che nasconde il microfono nella parte bassa della conchiglia.
Il "Grillo" è l'anticipazione di ciò che sarebbe diventato il telefono cellulare, completamente affrancato dai vincoli meccanici e di rete per il suo funzionamento e per la sua alimentazione.
Questo telefono ha modificato sessant'anni di pratica nella concezione, costruzione e uso del telefono tradizionale, generando la fisionomia di un nuovo genere di telefono.
Tra la fine degli anni Sessanta e negli anni Settanta si diffuse l'abitudine di avere più spine telefoniche all'interno dello stesso appartamento. Era un'opportunità di caratterizzare in modo diverso gli ambienti a partire dai servizi richiesti: in salotto la filodiffusione, in camera da letto, sul comodino, il telefono per il servizio sveglia, e così via. Anche se non si era ancora affermata l'idea del telefono come strumento "individuale" e "personale" di comunicazione, cosa che sarebbe avvenuta solamente con la diffusione dei cellulari negli anni Novanta, ci si stava avviando verso un uso del telefono che prevedeva una maggiore privacy per tutti i componenti della famiglia e soprattutto per i più giovani, la generazione protagonista di quegli anni.
L'offerta dei telefoni addizionali comprendeva il più compassato Unificato, adatto a ogni ambiente; lo snello e aggraziato Lillo, particolarmente indicato per salotto e sala da pranzo; il più originale Grillo, consigliato per design e ingombro minimo, adatto alla camera da letto o ovunque si dovesse lasciare un minimo spazio.
La campagna sulla diffusione dei telefoni addizionali prevedeva inserzioni sulla stampa periodica, sui più diffusi rotocalchi d'informazione e femminili e su riviste d'arredamento, la proiezione di un cortometraggio pubblicitario nelle sale cinematografiche e l'affissione di manifesti stradali nelle grandi città. Il "telefono in vetrina" era allora una novità assoluta e i modelli erano commissionati ai progettisti di maggior fama come nel caso del telefono "Grillo" disegnato da Richard Sapper e Marco Zanuso nel 1966.
Dopo i modelli standardizzati prodotti alla fine degli anni '50 e all'inizio degli anni '60, i telefoni cominciarono a modificarsi nella forma. Il telefono rimaneva pressoché immutato dal punto di vista tecnico e la misura della distanza bocca-orecchio dell'uomo limitava fortemente le possibilità di modificarne l'aspetto, ma i designer cercarono comunque di trasformare la forma canonica degli apparecchi telefonici (pur rispettandone l'ergonomicità).
Questo modello di telefono denominato "Grillo" viene così disegnato per risolvere in maniera diversa il rapporto ergonomico bocca/orecchio differenziandosi profondamente dal tradizionale apparecchio a palmo di mano. La ricerca e le applicazioni tecnologiche si sono concentrate sulla miniaturizzazione della meccanica del disco compositore e dei circuiti stampati. Si tratta del primo modello che nasconde il microfono nella parte bassa della conchiglia.
Il "Grillo" è l'anticipazione di ciò che sarebbe diventato il telefono cellulare, completamente affrancato dai vincoli meccanici e di rete per il suo funzionamento e per la sua alimentazione.
Questo telefono ha modificato sessant'anni di pratica nella concezione, costruzione e uso del telefono tradizionale, generando la fisionomia di un nuovo genere di telefono.
Tra la fine degli anni Sessanta e negli anni Settanta si diffuse l'abitudine di avere più spine telefoniche all'interno dello stesso appartamento. Era un'opportunità di caratterizzare in modo diverso gli ambienti a partire dai servizi richiesti: in salotto la filodiffusione, in camera da letto, sul comodino, il telefono per il servizio sveglia, e così via. Anche se non si era ancora affermata l'idea del telefono come strumento "individuale" e "personale" di comunicazione, cosa che sarebbe avvenuta solamente con la diffusione dei cellulari negli anni Novanta, ci si stava avviando verso un uso del telefono che prevedeva una maggiore privacy per tutti i componenti della famiglia e soprattutto per i più giovani, la generazione protagonista di quegli anni.
L'offerta dei telefoni addizionali comprendeva il più compassato Unificato, adatto a ogni ambiente; lo snello e aggraziato Lillo, particolarmente indicato per salotto e sala da pranzo; il più originale Grillo, consigliato per design e ingombro minimo, adatto alla camera da letto o ovunque si dovesse lasciare un minimo spazio.
La campagna sulla diffusione dei telefoni addizionali prevedeva inserzioni sulla stampa periodica, sui più diffusi rotocalchi d'informazione e femminili e su riviste d'arredamento, la proiezione di un cortometraggio pubblicitario nelle sale cinematografiche e l'affissione di manifesti stradali nelle grandi città. Il "telefono in vetrina" era allora una novità assoluta e i modelli erano commissionati ai progettisti di maggior fama come nel caso del telefono "Grillo" disegnato da Richard Sapper e Marco Zanuso nel 1966.
definizione
apparecchio telefonico automatico a batteria centrale (BCA)
misure
altezza: 7,5 cm ca.; larghezza: 7,5 cm; lunghezza: 16,5 cm; altezza: 12 cm massima (corpo del telefono); larghezza: 23 cm massima (corpo del telefono); spessore: 7,5 cm massimo (corpo del telefono); altezza: 5 cm (telefono senza il microfono incorporato); lunghezza: 16,5 cm (telefono senza il microfono incorporato); spessore: 7,5 cm (telefono senza il microfono incorporato); altezza: 3 cm (microfono incorporato); lunghezza: 9,5 cm (microfono incorporato); spessore: 6,5 cm (microfono incorporato); altezza: 6,5 cm (presa telefonica); lunghezza: 9 cm (presa telefonica); spessore: 6 cm (presa telefonica); peso: 503 g
materiali
plastica di Acrilonitrile-Butadiene-Stirene (ABS) (fusione); gomma sintetica; metallo
acquisizione
SIT SIEMENS (1971)
iscrizioni
TELECOMUNICAZIONI/ AUSO/ SIEMENS (commerciale)
TELECOMUNICAZIONI/ AUSO/ SIEMENS (commerciale)
GRILLO/ PROPRIETA' SIP (documentaria)
0/ 9/ 8/ 7/ 6/ 5/ 4/ 3/ 2/ 1 (funzionale)
TELECOMUNICAZIONI/ AUSO/ SIEMENS (commerciale)
GRILLO/ PROPRIETA' SIP (documentaria)
0/ 9/ 8/ 7/ 6/ 5/ 4/ 3/ 2/ 1 (funzionale)
mostre
Premio Compasso d'Oro
Milano, 1967
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Soresini F., Telefoni, Milano, BE-MA, 1990
SIT-Siemens spa, Cinquant'anni al servizio delle telecomunicazioni in Italia, Milano
D'Amato G., Storia del design, Milano, Bruno Mondadori, 2005
Fossati P., Il design in Italia: 1945-1972, Torino, G. Einaudi, 1972
Zanuso M., Marco Zanuso, a cura di Burkhardt F., Milano, Federico Motta Editore, 1994
Branzi A., Capire il design, a cura di Branzi A., Giunti Editore, 2007
Foddis G., Telefonia : fondamenti, commutazione, teleselezione, impianti privati, reti e linee, alte frequenze, ponti radio, comunicazioni sottomarine e spaziali, Milano, Hoepli, 1972
Telecom Italia, Pubblicità e design, in Un telefono in ogni stanza: il design e la filodiffusione, Telecom Italia, 2008
SIT-Siemens spa, Cinquant'anni al servizio delle telecomunicazioni in Italia, Milano
D'Amato G., Storia del design, Milano, Bruno Mondadori, 2005
Fossati P., Il design in Italia: 1945-1972, Torino, G. Einaudi, 1972
Zanuso M., Marco Zanuso, a cura di Burkhardt F., Milano, Federico Motta Editore, 1994
Branzi A., Capire il design, a cura di Branzi A., Giunti Editore, 2007
Foddis G., Telefonia : fondamenti, commutazione, teleselezione, impianti privati, reti e linee, alte frequenze, ponti radio, comunicazioni sottomarine e spaziali, Milano, Hoepli, 1972
Telecom Italia, Pubblicità e design, in Un telefono in ogni stanza: il design e la filodiffusione, Telecom Italia, 2008
tipologia
apparecchio telefonico
scheda ICCD
PST