BSR TVP-900
1985 ca. - 1995 ca.
inventario
IGB-12570
autori
BSR
(costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
In un'unica scocca in plastica nera sono contenuti il televisore nella parte superiore e il lettore di videocassette VHS nella parte inferiore. Il cinescopio è a colori con schermo rettangolare 14 pollici.
Sotto allo schermo si ha la fessura per l'inserimento della videocassetta con i relativi comandi.
Si hanno infatti i tasti per l'accensione del televisore e le videoregistratore, un display a Led, i tasti d'uso del videoregistratore (espulsione cassetta, riavvolgimento, avvio, avanzamento, stop, pausa) con relative spie di indicazione e i tasti di controllo del volume e i tasti per la commutazione ciclica dei programmi.
Sul lato destro, dietro ad una griglia protettiva, si ha l'altoparlante.
Sul retro, forato per l'aerazione, si hanno una presa per antenna, coppie di boccole per collegamenti audio e video, una manopola per la regolazione della frequenza verticale, un interruttore generale di accensione. Dal retro fuoriesce il cavo di collegamento alla rete elettrica.
Dal primo televisore elettronico a valvole del 1927 a cura di Philo T. Farnsworth e dopo il primo modello commerciale del 1939 sviluppato dalla RCA, molti passi avanti sono stati fatti dal mondo della televisione.
Da un punto di vista tecnico si è passati dalle valvole ai transistor, dai cinescopi circolari con piccolo angolo di deflessione a quelli rettangolari con angoli sempre maggiori, dal cinescopio agli schermi LCD, dal bianco e nero al colore, dall'analogico al digitale.
Nel 1954, negli Stati Uniti, cominciano le trasmissioni a colori, con lo standard NTSC ((National Television System Committee). In Europa arriverà nel 1967 con due diversi standard: SECAM (Sequential Couleur Avec Memoire, Francia e Paesi dell'EST) e PAL (Phase Alteration Line, Germania e UK). L'Italia, con grave ritardo, sceglierà lo standard PAL nel 1972. Le prime trasmissioni a colori italiane si avranno solo nel 1977.
Da un punto di vista estetico dai primi televisori in legno di grosse dimensioni con schermo protetto da un vetro, si passa, negli anni '60, ad apparecchi in plastica colorata di dimensioni portatili e con forme studiate dai designer dell'epoca.
Da un punto di vista sociale dalla visione collettiva nei bar e nei circoli degli anni '50, si passa, negli anni '60, ad una visione familiare e poi ad una visione privata negli anni '80. Nelle case si trovano più televisori, di diverse dimensioni, in diverse stanze, anche con telecomando. In questi anni si diffondono anche i primi lettori di videocassette e videoregistratori per uso casalingo.
Il primo standard di videoregistrazione su supporti removibili, di tipo amatoriale è del 1972, il VCR a cura della Philips. Nel 1975 la Sony introdusse il Betamax prima per lo standard NTSC in uso in Giappone ed USA poi per lo standard PAL.
Ma lo standard che si impose sul mercato fu il VHS (acronimo di Video Home System) immesso sul mercato dalla JVC a partire dal 1976. Il motivo del suo successo fu principalmente il fatto che l'azienda decise di concedere liberamente la licenza di uso di questo formato a chiunque la volesse.
Le videocassette VHS contenevano nastro magnetico da ¾ di pollice avvolto in bobine chiuse.
La diffusione dei videoregistratori nelle case si ebbe nel corso degli anni '90.
Oggi la videoregistrazione analogica è stata soppiantata da quella digitale.
Sotto allo schermo si ha la fessura per l'inserimento della videocassetta con i relativi comandi.
Si hanno infatti i tasti per l'accensione del televisore e le videoregistratore, un display a Led, i tasti d'uso del videoregistratore (espulsione cassetta, riavvolgimento, avvio, avanzamento, stop, pausa) con relative spie di indicazione e i tasti di controllo del volume e i tasti per la commutazione ciclica dei programmi.
Sul lato destro, dietro ad una griglia protettiva, si ha l'altoparlante.
Sul retro, forato per l'aerazione, si hanno una presa per antenna, coppie di boccole per collegamenti audio e video, una manopola per la regolazione della frequenza verticale, un interruttore generale di accensione. Dal retro fuoriesce il cavo di collegamento alla rete elettrica.
Dal primo televisore elettronico a valvole del 1927 a cura di Philo T. Farnsworth e dopo il primo modello commerciale del 1939 sviluppato dalla RCA, molti passi avanti sono stati fatti dal mondo della televisione.
Da un punto di vista tecnico si è passati dalle valvole ai transistor, dai cinescopi circolari con piccolo angolo di deflessione a quelli rettangolari con angoli sempre maggiori, dal cinescopio agli schermi LCD, dal bianco e nero al colore, dall'analogico al digitale.
Nel 1954, negli Stati Uniti, cominciano le trasmissioni a colori, con lo standard NTSC ((National Television System Committee). In Europa arriverà nel 1967 con due diversi standard: SECAM (Sequential Couleur Avec Memoire, Francia e Paesi dell'EST) e PAL (Phase Alteration Line, Germania e UK). L'Italia, con grave ritardo, sceglierà lo standard PAL nel 1972. Le prime trasmissioni a colori italiane si avranno solo nel 1977.
Da un punto di vista estetico dai primi televisori in legno di grosse dimensioni con schermo protetto da un vetro, si passa, negli anni '60, ad apparecchi in plastica colorata di dimensioni portatili e con forme studiate dai designer dell'epoca.
Da un punto di vista sociale dalla visione collettiva nei bar e nei circoli degli anni '50, si passa, negli anni '60, ad una visione familiare e poi ad una visione privata negli anni '80. Nelle case si trovano più televisori, di diverse dimensioni, in diverse stanze, anche con telecomando. In questi anni si diffondono anche i primi lettori di videocassette e videoregistratori per uso casalingo.
Il primo standard di videoregistrazione su supporti removibili, di tipo amatoriale è del 1972, il VCR a cura della Philips. Nel 1975 la Sony introdusse il Betamax prima per lo standard NTSC in uso in Giappone ed USA poi per lo standard PAL.
Ma lo standard che si impose sul mercato fu il VHS (acronimo di Video Home System) immesso sul mercato dalla JVC a partire dal 1976. Il motivo del suo successo fu principalmente il fatto che l'azienda decise di concedere liberamente la licenza di uso di questo formato a chiunque la volesse.
Le videocassette VHS contenevano nastro magnetico da ¾ di pollice avvolto in bobine chiuse.
La diffusione dei videoregistratori nelle case si ebbe nel corso degli anni '90.
Oggi la videoregistrazione analogica è stata soppiantata da quella digitale.
definizione
televisore e lettore di videocassette CRT, a colori, 14 pollici, da tavolo, a transistor
misure
altezza: 42 cm ca.; larghezza: 37 cm ca.; diametro: 33 cm ca.; lunghezza: 38 cm ca.; peso: 5 kg ca.
materiali
materiale plastico; vetro; metallo
acquisizione
Marchesi, Valerio (2008)
iscrizioni
VHS PAL
AUTO PALY & REPEAT
COMPUTER CONTROL SYSTEM (commerciale/ documentaria)
COLOR TV/ VIDEO CASETTE PLAYER/ 30 CHANNEL VOLTAGE SYNTHESIZER (commerciale/ documentaria)
MODEL TVP-900 220V 50Hz 82Wh MINISTERO P.T. (D.M. 6-2-78) N. 04977/04926 MINISTERO P.T. (D.M. 25-6-85) N. 2/00505/03288 MASSIMA TENSIONE: 25kV SERIAL NO. 101-7512218 (commerciale/ documentaria)
COLOR TV/ VIDEO CASETTE PLAYER/ 30 CHANNEL VOLTAGE SYNTHESIZER (commerciale/ documentaria)
MODEL TVP-900 220V 50Hz 82Wh MINISTERO P.T. (D.M. 6-2-78) N. 04977/04926 MINISTERO P.T. (D.M. 25-6-85) N. 2/00505/03288 MASSIMA TENSIONE: 25kV SERIAL NO. 101-7512218 (commerciale/ documentaria)
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Enciclopedia Televisione, Enciclopedia della Televisione, a cura di Grasso A., Milano, Garzanti, 2008
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
Televisione Baird, La Televisione di Baird, Torino, RAI, 2010, III, XII
Grob B., La televisione, Torino, Einaudi - Edizioni Scientifiche, 1955
Televisione Baird, La Televisione di Baird, Torino, RAI, 2010, III, XII
tipologia
televisore e lettore di videocassette
scheda ICCD
PST