SIT Siemens Tartaruga Modello RR 4068


1958 ca. - 1960 ca.

inventario
IGB-14955
collocazione
deposito
descrizione
Apparecchio realizzato in materiale plastico color grigio a forma rettangolare con i margini e gli angoli arrotondati, poggiante su quattro piedini in gomma. Sulla superficie superiore sono posti i sette tasti ergonomici in plastica bianca. Sopra i tasti sono posti a rilievo dei numeri di colore rosso che vanno dal "1" al "6. Nella parte superiore della superficie superiore vi sono delle fessure per l'aerazione.
All'interno è presente il circuito elettrico con due valvole ECH81-EF89, un diodo a cristallo e un raddrizzatore metallico.

Il design degli anni Cinquanta rappresentò in Italia il primo stile moderno diffuso a livello popolare. Questo fatto fu in gran parte dovuto alle condizioni storiche e politiche particolari in cui l'industrial design italiano si trovò ad operare nel dopoguerra. Le forze riformiste, escluse dal governo e dalla politica, erano alla ricerca di formule operative in grado di riconciliare cultura e realtà. Tutto rifletteva il desiderio di ristabilire un rapporto conoscitivo attivo tra classe intellettuale e masse.
Nel frattempo, la ripresa economica vide la crescente richiesta di oggetti che fossero simbolo di modernità e ricchezza. Il design si concentrò sul rinnovamento delle "forme dell'abitare" come simbolo del cambiamento profondo della società. La produzione di massa di prodotti di arredo innovativi sembrava un'occasione per superare le strozzature della cultura del paese e il suo livello di arretratezza. Questo disegno riformista trovera' importanti alleati nei piccoli e medi imprenditori che vedevano nel design l'occasione per creare un mercato popolare di beni di consumo nuovi. Il design del tempo era interessato alla riduzione a forme semplici ma dinamiche, all'identificazione della struttura come segno portante dell'oggetto. Un modo di operare ancora architettonico, che affrontava il progetto di design come parte terminale di un progetto più ampio per arrivare, attraverso l'architettura, all'oggetto e all'utensile. Le materie plastiche divengono scelta privilegiata dei designer per le loro qualità tattili, di infrangibilità, possibilità di colori, serialità. Saranno poi gli anni '60, con l'avvento del transistor, a rendere possibile la produzione di elettrodomestici più piccoli ed economici.
In questo contesto si inserisce la nascita della filodiffusione, un servizio aggiuntivo della telefonia con abbonamento. Nel 1958 grazie ad un accordo tra la RAI e le società telefoniche del tempo, la filodiffusione porta nelle case i programmi radiofonici della RAI e due canali di musica jazz, classica e leggera, ad alta fedeltà e senza pubblicità. Il servizio offriva una larghezza di banda di 7 kHz e la stereofonia, in una epoca in cui il segnale radio (allora solo in Modulazione d'Ampiezza ) era monofonico e con una larghezza di banda di 4,5 kHz. La pubblicità dell'epoca (Radiocorriere) recita: "La Filodiffusione consiste nel trasmettere dei segnali acustici da un impianto trasmittente a diversi impianti riceventi per mezzo di radio onde convogliate da una rete di fili che esiste ormai in ogni città e che costituisce la rete telefonica urbana. I trasmettitori della Filodiffusione funzionano nella banda delle onde lunghe e, per ascoltare i programmi, occorre ricorrere a un apparecchio ricevente che venisse collegato al filtro inserito all'arrivo della linea telefonica e utilizzare un apposito adattatore-rivelatore già provvisto di tasti per la ricezione dei 6 canali della Filodiffusione.
Proprio per i vantaggi su indicati il sistema di trasmissione è ormai molto diffuso all'estero: 300.000 utenti in Svizzera, oltre un milione in Inghilterra, circa 500.000 in Olanda, ecc."
Questo modello SIT Siemens RR 4068, detto anche "tartaruga", è nato nel 1958, insieme alla nascita del servizio stesso.
Inizialmente la filodiffusione era un prodotto di nicchia limitato ad alcune città (Torino, Milano, Roma e Napoli) ma negli anni del boom economico si diffonde nelle case. Nel 1966 il servizio viene ampliato e le tariffe di abbonamento si abbassano. Questo fa si che da 8.400 abbonati del 1966 si passa ai 120.000 del 1969. Negli anni 1976-78 si raggiunge il massimo numero di abbonati, intorno ai 520.000-530.000.
La crescente diffusione delle radio private nel corso degli anni '70 ha visto l'arrestarsi della diffusione di questo servizio, rimasto come servizio soprattutto in alcuni alberghi, ospedali, grandi magazzini. I costi di abbonamento, dell'epoca della nascita del servizio, erano di 27.000 lire per l'installazione e di 15.000 lire per l'apparecchio adattatore-rivelatore del segnale." (Radiocorriere TV, Torino, dicembre 1958) . Oggi il costo dell'abbonamento al servizio Telecom è di 2,08 euro all'anno, più 3 euro per l'attivazione (prezzi IVA esclusa).
Dal 1996 la Filodiffusione approda alla trasmissione del suono in forma digitale sia nella fase di produzione delle rubriche che nella fase della trasmissione grazie alla possibilità di ascoltare i canali della Filodiffusione via satellite (che diviene completamente digitale nel 2004).
Nel 1999 iniziano le trasmissioni in streaming Real Audio, su Internet dei canali IV e V.
Nel Giugno 2003 la RAI realizza un sito e una pagina Televideo per affiancare alle trasmissioni informazioni di alto livello culturale. Oggi la Filodiffusione RAI propone musica leggera e classica per 24 ore al giorno 365 giorni l'anno.
definizione
ricevitore per filodiffusione a valvole, monofonico
misure
altezza: 8,5 cm ca.; larghezza: 21,5 cm ca.; lunghezza: 26 cm ca.
materiali
plastica di polistirolo; metallo
iscrizioni
1/2/3/4/5/6 (funzionale)
settore
Telecomunicazioni
bibliografia
Bertelli C., Roberto Menghi, Milano, Electa, 2000

Branzi A., Capire il design, a cura di Branzi A., Giunti Editore, 2007

Catalogo Antique, Per chi acquista e per chi vende/ N-Z, in Catalogo Antique Radio, a cura di Antique Radio Magazine, Mosè Edizioni, 2006, II

Telecom Italia, La filodiffusione, in Un telefono in ogni stanza: il design e la filodiffusione, Telecom Italia, 2008

Radio Rai, Filodiffusione, Roma, Radio Rai, 2010
tipologia
ricevitore per filodiffusione
scheda ICCD
PST