Riproduzione di uno dei microscopi di Lazzaro Spallanzani


1932 - 1933

inventario
IGB-13119
autori
manifattura (esecuzione)
collocazione
deposito
descrizione
Microscopio di concezione settecentesca formato da un tubo in legno composto da tre parti inserite telescopicamente una dentro all'altra e libere di scorrere; in questo modo si può variare la lunghezza totale del tubo stesso e quindi regolare la messa a fuoco. Il tubo è posizionato verticalmente e tenuto in posizione da tre piccole colonnine lavorate e leggermente divaricanti che terminano su una base di appoggio a sezione circolare. Al centro di questa base è collocato un piccolo supporto orientabile che sorregge uno specchietto per la riflessione della luce verso l'obiettivo del microscopio.
Sotto alla base è incollato un pezzo di carta con scritto LS. Inoltre vi è una scritta a mano fatta con inchiostro nero e calligrafia tipicamente del XVIII secolo che parrebbe essere 1765. LS dovrebbe stare per Lazzaro Spallanzani.

Lo strumento è una replica di uno dei microscopi che Lazzaro Spallanzani utilizzò per i suoi studi negli svariati campi delle Scienze Naturali.
Questa copia fu fatta realizzare dal CNR in occasione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1933, "A Century of Progress", che intendeva celebrare il progresso scientifico e tecnologico.
Lazzaro Spallanzani è considerato il padre della biologia sperimentale in quanto fu tra i primi ad applicare un metodo rigorosamente sperimentale nello studio delle Scienze Naturali.
Nato a Scandiano nel 1729 e morto a Pavia nel 1799, è tra i protagonisti dell'evoluzione del pensiero e del metodo scientifico che ha condotto dalla "filosofia naturale" alla nascita delle scienze moderne.
Abate e professore di fisica e matematica all'Università di Reggio e di filosofia nell'Ateneo di Modena, si conquistò rapidamente una reputazione europea. Ricercatore acuto e tenace nei diversi campi della Storia Naturale, è ricordato in particolare per le sue ricerche sulla generazione spontanea, riproduzione, respirazione, circolazione del sangue e digestione.
Secondo recenti studi svolti presso i Civici Musei di Reggio Emilia, il microscopio da cui sono state fatte le copie del CNR non risulta appartenere alla Collezione Spallanzani (non presente negli inventari della collezione) acquistata dal Comune di Reggio Emilia nel 1799, dalla famiglia Spallanzani. È stato identificato da Paola Manzini, tra i curatori dell'Edizione Nazionale delle opere di Spallanzani, e Pericle Di Pietro, studioso spallanzaniano, come un esemplare, tipico del 1804, di microscopio di Norimberga. Attualmente fa parte del Museo di Arti Industriali della sezione Arte e Storia dei Civici Musei di Reggio Emilia.
definizione
microscopio composto
misure
altezza: 31 cm ca.; diametro: 12 cm ca.; peso: 362 g ca.
materiali
legno; vetro; carta; ferro
acquisizione
C.N.R. - Consiglio Nazionale delle Ricerche (1953)
settore
Strumentazione tecnico scientifica
tipologia
microscopio
scheda ICCD
PST