fotogoniometro a cannocchiale mobile e camera fissa di Ignazio Porro
1900 post - 1933 ante
inventario
IGB-2066
autori
Porro, Ignazio
(progettista)
collocazione
deposito
descrizione
Base tiangolare in metallo verniciato con tre piedi ai vertici.
Al centro della base vi è un goniometro di 360° in ottone, collegato ad un cilndro in metalo verniciato su cui poggia un braccio ad U che sostiene la camera composta da una lente convessa in asse con una più piccola posta più indietro. Un goniometro metallico è associato alla camera ed è presente una lente per la lettura dei gradi di rotazione. Sia la struttura di supporto della camera che la camera stessa sono mobili. due viti permettono la rotazione.
Dal piede posteriore della base parte una colonna, sempre in metallo verniciato, che funge da supporto per il cannocchiale in ottone accoppiato ad un goniometro. A pochi centrimetri dalla base, la colonna è forata per permettere l'alloggiamento di un cannocchiale a L per leggere i gradi di rotazione sul goniometro sulla base.
Ignazio Porro inventò due tipi di fotogoniometro: uno a cannocchiale fisso e camera (di proiezione, uguale alla camera fotografica di presa) mobile a camera fissa e a cannocchiale mobile, quindi questo. In entrambi gli strumenti, i cannocchiali sono in condizione telescopica e servono per collimare le immagini dei punti della fotografia, che essendo situati sulla sfera focale dell'obbiettivo, vengono da questo proiettati all'infinito. Le letture fatte su due cerchi graduati, uno orizzontale e l'altro verticale, determinano le direzioni corrispondenti. Lo strumento messo a punto da Porro era, all'epoca, molto innovativo. Tuttavia si dovette aspettare fino al 1896 perché i pregi di questo strumento fossero messi in evidenza da Karl Koppe, il quale costruì un fotogoniometro di questo tipo. Questi strumenti acquistarono grande importanza quando si trattò di costruire gli apparecchi restitutori stereoscopici per la fotogrammetria aerea, che divennero appunto possibili sostituendo agli stereocomparatori Pulfrich dei fotogoniometri secondo il principio Porro a cannocchiale mobile o fisso, o anche di tipi intermedi e a fotografia piana invece che sferica. Nacquero così, successivamente, l'autocartografo e l'aerocartografo Hugershoff, gli apparecchi Poivilliers, lo stereoplanigrafo Zeiss, l'autografo Wild, il triangolatore Santoni e quello Boykow e altri strumenti
Al centro della base vi è un goniometro di 360° in ottone, collegato ad un cilndro in metalo verniciato su cui poggia un braccio ad U che sostiene la camera composta da una lente convessa in asse con una più piccola posta più indietro. Un goniometro metallico è associato alla camera ed è presente una lente per la lettura dei gradi di rotazione. Sia la struttura di supporto della camera che la camera stessa sono mobili. due viti permettono la rotazione.
Dal piede posteriore della base parte una colonna, sempre in metallo verniciato, che funge da supporto per il cannocchiale in ottone accoppiato ad un goniometro. A pochi centrimetri dalla base, la colonna è forata per permettere l'alloggiamento di un cannocchiale a L per leggere i gradi di rotazione sul goniometro sulla base.
Ignazio Porro inventò due tipi di fotogoniometro: uno a cannocchiale fisso e camera (di proiezione, uguale alla camera fotografica di presa) mobile a camera fissa e a cannocchiale mobile, quindi questo. In entrambi gli strumenti, i cannocchiali sono in condizione telescopica e servono per collimare le immagini dei punti della fotografia, che essendo situati sulla sfera focale dell'obbiettivo, vengono da questo proiettati all'infinito. Le letture fatte su due cerchi graduati, uno orizzontale e l'altro verticale, determinano le direzioni corrispondenti. Lo strumento messo a punto da Porro era, all'epoca, molto innovativo. Tuttavia si dovette aspettare fino al 1896 perché i pregi di questo strumento fossero messi in evidenza da Karl Koppe, il quale costruì un fotogoniometro di questo tipo. Questi strumenti acquistarono grande importanza quando si trattò di costruire gli apparecchi restitutori stereoscopici per la fotogrammetria aerea, che divennero appunto possibili sostituendo agli stereocomparatori Pulfrich dei fotogoniometri secondo il principio Porro a cannocchiale mobile o fisso, o anche di tipi intermedi e a fotografia piana invece che sferica. Nacquero così, successivamente, l'autocartografo e l'aerocartografo Hugershoff, gli apparecchi Poivilliers, lo stereoplanigrafo Zeiss, l'autografo Wild, il triangolatore Santoni e quello Boykow e altri strumenti
definizione
fotogoniometro a cannocchiale mobile e camera fissa di Ignazio Porro
misure
altezza: 40 cm ca.; larghezza: 28 cm ca.; profondità: 27,5 cm ca.
materiali
ottone; ferro; vetro
acquisizione
C.N.R. - Consiglio Nazionale delle Ricerche (1953)
settore
Strumentazione tecnico scientifica
tipologia
fotogoniometro
scheda ICCD
PST