wattmetro elettrodinamico monofase a sistema Bässler, da dimostrazione
1957 ca.
inventario
IGB-4169
autori
manifattura tedesca
(esecuzione)
collocazione
deposito
descrizione
Questo strumento ha scopo prettamente didattico ed è racchiuso in una custodia, di forma parallelepipeda, in legno e vetro che permette la visione del meccanismo di funzionamento.
All'interno è visibile lo strumento di misura vero e proprio e i relativi circuiti voltmetrico ed amperometrico.
La connessione ai due conduttori di collegamento tra generatore ed utilizzatore sono resi possibili attraverso i morsetti a boccola posti sulla base della custodia.
La lancetta indicatrice permette misure su una scala, con zero a sinistra, graduata da 0 a 10 con indicazioni numeriche ogni due unità e tacche ogni 0,2.
Per segnali da 20V e 5A, i campi di misura variano da 0 a 100W, per segnali da 220V e 5A variano da 0 a 1000W.
La scala di lettura è graduata anche sul retro.
Tra la scala di lettura ed il dispositivo è inserita una placca che riporta lo schema elettrico dello strumento.
Sul lato sinistro dello strumento è inserita una vite per la correzione dello zero.
Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano.
L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente.
Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti.
Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale.
Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica.
I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori.
Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti.
Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china.
I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione.
Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali.
Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione.
Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario.
Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984.
All'interno è visibile lo strumento di misura vero e proprio e i relativi circuiti voltmetrico ed amperometrico.
La connessione ai due conduttori di collegamento tra generatore ed utilizzatore sono resi possibili attraverso i morsetti a boccola posti sulla base della custodia.
La lancetta indicatrice permette misure su una scala, con zero a sinistra, graduata da 0 a 10 con indicazioni numeriche ogni due unità e tacche ogni 0,2.
Per segnali da 20V e 5A, i campi di misura variano da 0 a 100W, per segnali da 220V e 5A variano da 0 a 1000W.
La scala di lettura è graduata anche sul retro.
Tra la scala di lettura ed il dispositivo è inserita una placca che riporta lo schema elettrico dello strumento.
Sul lato sinistro dello strumento è inserita una vite per la correzione dello zero.
Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano.
L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente.
Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti.
Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale.
Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica.
I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori.
Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti.
Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china.
I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione.
Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali.
Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione.
Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario.
Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984.
definizione
wattmetro elettrodinamico monofase a sistema Bässler, da dimostrazione
misure
altezza: 33 cm ca.; larghezza: 21 cm ca.; lunghezza: 34 cm ca.
materiali
legno; vetro; metallo; bachelite; materiale plastico
acquisizione
Interest (1957)
iscrizioni
System Bässler
220V 5A 20V 5A
Skala x100 Skala x10 (documentaria)
VEB Funkwark Zihau work (illeggibile) Olbersdorf, (illeggibile) 263 (documentaria)
R-F-T (documentaria)
VEB Funkwark Zihau work (illeggibile) Olbersdorf, (illeggibile) 263 (documentaria)
R-F-T (documentaria)
settore
Strumentazione tecnico scientifica
tipologia
wattmetro
scheda ICCD
PST