Intertype Model A
1915 circa
inventario
IGB-9499
autori
Intertype Corporation
(progettista/ costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Macchina di grosse dimensioni costituita da una tastiera letterale, un magazzino contenente le matrici da stampa, un compositoio, un sistema di distribuzione per le matrici, un crogiuolo per il piombo fuso con pompa a stantuffo.
La tastiera è simile a quelle della macchine per scrivere e i tasti sono raggruppati in tre sezioni (grigi, azzurri, bianchi) e per frequenza d'uso. Sopra alla tastiera, nella parte alta della macchina, si trova un magazzino di matrici ovvero una cassa in lamiera di rame di forma trapezoidale suddivisa internamente in tanti canali longitudinali. In ciascun canale si trovano, disposte una dietro l'altra, le matrici di una determinata lettera. Ciascun tasto della tastiera è collegato, mediante tiranti, al canale nel quale sono contenute le matrici delle lettere corrispondenti al tasto. Al fianco destro della tastiera si ha una cassetta contenenti cassettini di matrici non contenute nel magazzino.
Le matrici sono prismi in ottone sagomati e muniti di dentini che ne permettono il trasporto. Su uno dei lati lunghi sono incise in negativo (in cavo) una o due lettere sovrastanti o un segno di interpunzione.
Sotto al magazzino si ha una cinghia obliqua che funge da nastro trasportatore per le matrici e che le porta al compositoio dove vengono riunite in una linea.
Un carrello porta la linea completa davanti alla forma a fondere. Dall'altro lato la forma è chiusa dalla bocca del crogiuolo. Nel crogiuolo si trova un canale, in comunicazione con lo stampo, nel quale agisce uno stantuffo mosso meccanicamente che spinge la lega di piombo, fusa in una caldaia, verso lo stampo e le matrici. La linea così realizzata, viene raccolta in una tavola posta nella parte bassa.
Sopra al magazzino si ha un distributore che raccoglie le matrici utilizzate e le fa scorrere lungo una barra prismatica che le lascia cadere nei rispettivi canali del magazzino.
Gutenberg si può considerare l'inventore della stampa a caratteri mobili, almeno per quanto riguarda l'Europa, agli inizi del XV secolo. Egli ideò il modo di realizzare i caratteri in lega metallica, le modalità di realizzare le composizioni allineate e spaziate, l'utilizzo del compositoio e delle cassette porta caratteri. Inoltre utilizzò torchi a vite in legno, già utilizzati per altri scopi, per realizzare le stampe. I torchi in legno non subirono nella loro storia molti miglioramenti e rimase il problema della capacità di pressione limitata della vite in legno che non permetteva di effettuare stampe di grandi dimensioni ma al massimo di mezza forma. Questo limite venne superato solo agli inizi del XIX secolo grazie ai primi torchi in ghisa. Il torchio a mano, nonostante i miglioramenti introdotti, si dimostrò comunque uno strumento troppo lento per soddisfare le richieste del mercato dei manifesti, dei volantini, dei giornali, ecc. Si assistette così ad un'industrializzazione della stampa. Da una parte la stampa tipografica a livello industriale progrediva con macchine rotative o cilindriche sempre più veloci, dall'altra gli artigiani e i piccoli tipografi abbandonarono presse e torchi a mano a favore delle pedaline. A partire dal XVI secolo l'editoria comincia ad essere una vera e propria industria. Si spaziano le righe, si inventano nuovi caratteri, i testi diventano più leggibili. La Rivoluzione industriale del XIX secolo, ebbe tra i suoi benefici anche l'alfabetizzazione delle masse, processo accelerato dall'invenzione e la diffusione delle macchine da stampa.
La prima macchina tipografica azionata da una forza motrice a vapore si deve al tedesco Friedrich Koenig che nel 1814 realizza una macchina per stampa tipografica piano-cilindrica a vapore, che venne utilizzata nella stamperia del Times di Londra permettendo di aumentare la capacità di stampa da 300 a 1100 copie all'ora.
A metà del XIX secolo inizia anche la produzione industriale di carta.
Nel 1846 Hoe costruisce la prima rotativa per stampa in bianca e volta (da tutti e due i lati del foglio) e nel 1848 Applegath sviluppa la prima macchina rotativa per dare risposta alla rescente esigenza di aumentare la velocità di stampa e quindi la produzione.
Fino a questo periodo la stampa veniva ancora realizzata componendo a mano le righe e le pagine da stampare utilizzando caratteri mobili che venivano allineati e composti manualmente.
Fu Ottmar Mergenthaler a sviluppare l'idea della composizione tipografica. Nel 1886 progetta la Linotype (line of type = linea di caratteri) che permetteva di creare intere linee di caratteri semplicemente battendo i tasti su una tastiera tipo macchina per scrivere. In questo modo la velocità di composzione passò da 1000 caratteri/ora della composizione a mano a 8/10.000 battute/ora con la Linotype. L'inconveniente di questa composizione a righe intere si presenta quando occorre correggere una lettera o una intera parola del testo.
Nel 1889 Tolbert Lanston propose una macchina che formava le righe con la fusione di singole lettere nel giusto ordine ovviando così al problema della Linotype: la Monotype. La composizione con la Monotype risultava però più lunga rispetto alla Linotype. La Monotype comparve in Europa all'Esposizione diParigi del 1900 e fu introdotta in Italia nel 1903.
Quando i brevetti della Linotype furono scaduto (1913) venne costruita la macchina Intertype a cura della "The International Typesettingmachine Company" di New York. Le prime macchine erano basi della Linotype con i miglioramenti brevettati dalla nuova azienda. L'Intertype è così affine alla Linotype (di cui volle essere una macchina concorrente) che molte parti delle due macchine sono assolutamente identiche, e possono adattarsi indifferentemente all'una o all'altra macchina.
Nel 1960, l'introduzione della fotocomposizione e della stampa off-set apportò dei cambiamenti meccanici nella tecnologia da stampa tipografica.
A partire dagli anni '70, l'elettronica apportò una nuova rivoluzione nel campo della tipografia e la crescita degli strumenti informatici modificò completamente le modalità di creazione delle composizioni, delle pagine, ecc.
Questa Intertype è stata utilizzata nella Tipografia Litografia Andreis di Malcesine (VR), fondata nel 1959, che ha conservato per molti anni le attrezzature non più uilizzate perchè via via sostituite da macchine tecnologicamente più avanzate.
dati uso
La tastiera è simile a quelle della macchine per scrivere e i tasti sono raggruppati in tre sezioni (grigi, azzurri, bianchi) e per frequenza d'uso. Sopra alla tastiera, nella parte alta della macchina, si trova un magazzino di matrici ovvero una cassa in lamiera di rame di forma trapezoidale suddivisa internamente in tanti canali longitudinali. In ciascun canale si trovano, disposte una dietro l'altra, le matrici di una determinata lettera. Ciascun tasto della tastiera è collegato, mediante tiranti, al canale nel quale sono contenute le matrici delle lettere corrispondenti al tasto. Al fianco destro della tastiera si ha una cassetta contenenti cassettini di matrici non contenute nel magazzino.
Le matrici sono prismi in ottone sagomati e muniti di dentini che ne permettono il trasporto. Su uno dei lati lunghi sono incise in negativo (in cavo) una o due lettere sovrastanti o un segno di interpunzione.
Sotto al magazzino si ha una cinghia obliqua che funge da nastro trasportatore per le matrici e che le porta al compositoio dove vengono riunite in una linea.
Un carrello porta la linea completa davanti alla forma a fondere. Dall'altro lato la forma è chiusa dalla bocca del crogiuolo. Nel crogiuolo si trova un canale, in comunicazione con lo stampo, nel quale agisce uno stantuffo mosso meccanicamente che spinge la lega di piombo, fusa in una caldaia, verso lo stampo e le matrici. La linea così realizzata, viene raccolta in una tavola posta nella parte bassa.
Sopra al magazzino si ha un distributore che raccoglie le matrici utilizzate e le fa scorrere lungo una barra prismatica che le lascia cadere nei rispettivi canali del magazzino.
Gutenberg si può considerare l'inventore della stampa a caratteri mobili, almeno per quanto riguarda l'Europa, agli inizi del XV secolo. Egli ideò il modo di realizzare i caratteri in lega metallica, le modalità di realizzare le composizioni allineate e spaziate, l'utilizzo del compositoio e delle cassette porta caratteri. Inoltre utilizzò torchi a vite in legno, già utilizzati per altri scopi, per realizzare le stampe. I torchi in legno non subirono nella loro storia molti miglioramenti e rimase il problema della capacità di pressione limitata della vite in legno che non permetteva di effettuare stampe di grandi dimensioni ma al massimo di mezza forma. Questo limite venne superato solo agli inizi del XIX secolo grazie ai primi torchi in ghisa. Il torchio a mano, nonostante i miglioramenti introdotti, si dimostrò comunque uno strumento troppo lento per soddisfare le richieste del mercato dei manifesti, dei volantini, dei giornali, ecc. Si assistette così ad un'industrializzazione della stampa. Da una parte la stampa tipografica a livello industriale progrediva con macchine rotative o cilindriche sempre più veloci, dall'altra gli artigiani e i piccoli tipografi abbandonarono presse e torchi a mano a favore delle pedaline. A partire dal XVI secolo l'editoria comincia ad essere una vera e propria industria. Si spaziano le righe, si inventano nuovi caratteri, i testi diventano più leggibili. La Rivoluzione industriale del XIX secolo, ebbe tra i suoi benefici anche l'alfabetizzazione delle masse, processo accelerato dall'invenzione e la diffusione delle macchine da stampa.
La prima macchina tipografica azionata da una forza motrice a vapore si deve al tedesco Friedrich Koenig che nel 1814 realizza una macchina per stampa tipografica piano-cilindrica a vapore, che venne utilizzata nella stamperia del Times di Londra permettendo di aumentare la capacità di stampa da 300 a 1100 copie all'ora.
A metà del XIX secolo inizia anche la produzione industriale di carta.
Nel 1846 Hoe costruisce la prima rotativa per stampa in bianca e volta (da tutti e due i lati del foglio) e nel 1848 Applegath sviluppa la prima macchina rotativa per dare risposta alla rescente esigenza di aumentare la velocità di stampa e quindi la produzione.
Fino a questo periodo la stampa veniva ancora realizzata componendo a mano le righe e le pagine da stampare utilizzando caratteri mobili che venivano allineati e composti manualmente.
Fu Ottmar Mergenthaler a sviluppare l'idea della composizione tipografica. Nel 1886 progetta la Linotype (line of type = linea di caratteri) che permetteva di creare intere linee di caratteri semplicemente battendo i tasti su una tastiera tipo macchina per scrivere. In questo modo la velocità di composzione passò da 1000 caratteri/ora della composizione a mano a 8/10.000 battute/ora con la Linotype. L'inconveniente di questa composizione a righe intere si presenta quando occorre correggere una lettera o una intera parola del testo.
Nel 1889 Tolbert Lanston propose una macchina che formava le righe con la fusione di singole lettere nel giusto ordine ovviando così al problema della Linotype: la Monotype. La composizione con la Monotype risultava però più lunga rispetto alla Linotype. La Monotype comparve in Europa all'Esposizione diParigi del 1900 e fu introdotta in Italia nel 1903.
Quando i brevetti della Linotype furono scaduto (1913) venne costruita la macchina Intertype a cura della "The International Typesettingmachine Company" di New York. Le prime macchine erano basi della Linotype con i miglioramenti brevettati dalla nuova azienda. L'Intertype è così affine alla Linotype (di cui volle essere una macchina concorrente) che molte parti delle due macchine sono assolutamente identiche, e possono adattarsi indifferentemente all'una o all'altra macchina.
Nel 1960, l'introduzione della fotocomposizione e della stampa off-set apportò dei cambiamenti meccanici nella tecnologia da stampa tipografica.
A partire dagli anni '70, l'elettronica apportò una nuova rivoluzione nel campo della tipografia e la crescita degli strumenti informatici modificò completamente le modalità di creazione delle composizioni, delle pagine, ecc.
Questa Intertype è stata utilizzata nella Tipografia Litografia Andreis di Malcesine (VR), fondata nel 1959, che ha conservato per molti anni le attrezzature non più uilizzate perchè via via sostituite da macchine tecnologicamente più avanzate.
dati uso
definizione
macchina compositrice-fonditrice monolineare
misure
altezza: 200 cm; larghezza: 150 cm; lunghezza: 155 cm; peso: 2.000 kg
materiali
ferro; plastica
acquisizione
Andreis, Domenico (2001)
settore
Scrittura e Stampa
bibliografia
Dalmazzo G., La tipografia, Torino, Libreria Editrice Internazionale, 1914
Gianni E., Conoscere la stampa, Milano, Poligono, 1953
Arpisella A., Manualetto per l'allievo linotipista, Milano, Società Editrice Sonzogno, 1912
Gianni E., Conoscere la stampa, Milano, Poligono, 1953
Arpisella A., Manualetto per l'allievo linotipista, Milano, Società Editrice Sonzogno, 1912
tipologia
macchina compositrice-fonditrice
scheda ICCD
PST