pietra litografica


1936 circa

inventario
IGB-15397
autori
Maccaferri, Romeo (incisore)
collocazione
Museo Martinitt e Stelline
descrizione
Pietra calcarea con superficie levigata e pareti ruvide. La superficie liscia è litografata.
La litografia rappresenta il ritratto di un vecchio, un amico del litografo che ha realizzato il ritratto, Romeo Maccaferri.

La litografia è un procedimento di stampa con matrice in piano e venne elaborata da Alois Senefelder nel 1796.
La tecnica, affinata in diversi anni di prove, consiste nel prendere una pietra calcarea (quindi porosa) compatta e omogenea, di spessore sufficiente affinché non si rompa durante l'uso del torchio per la stampa. Si leviga la superficie e si disegna, al contrario, l'immagine che si vuole stampare utilizzando una matita litografica composta da sostanze grasse o più in generale un inchiostro litografico con le stesse caratteristiche. Il carbonato di calcio che costituisce la pietra trattiene i grassi. Finito il disegno si sottopone la pietra ad un trattamento acido-gommoso (con un liquido detto "preparazione" costituito da acido nitrico, gomma arabica acidificata e acqua) che trasforma le parti della pietra non protette dall'inchiostro gommoso in nitrato di calcio, sostanza idrofila (che respinge l'acqua). Circa 24 ore dopo, con la trementina si toglie l'inchiostro litografico e con esso il disegno. La superficie della pietra non presenta né abrasioni né incisioni (matrice in piano) perchè si è agito sulla struttura chimica della superficie. La matrice è pronta per la stampa.
Si posiziona la matrice nel torchio litografico, si bagna, si inchiostra con un rullo di caucciù: l'inchiostro aderisce dove è rimasto il carbonato di calcio ovvero dove c'era il disegno e non dove c'è la sola pietra bagnata (nitrato di calcio). Si posiziona il foglio da stampare, si sovrappongono altri fogli ed un cartone e si comprime. Al termine si toglie il foglio e si mette ad asciugare.
Il disegno prende la grana della pietra litografica che è più fine della grana del foglio di carta che si avrebbe se si disegnasse direttamente a mano.
Successivamente Senefelder inventò anche il metodo autografico che permetteva di disegnare dritto e non alla rovescia.
La tecnica litografica permise di allargare il numero di artisti che potessero creare le matrici da stampa (con la tecnica incisoria molti meno erano in grado di realizzarle) e rese possibile la stampa a colori (cromolitografia) inventata da Godefroy Engelmann nel 1837 e utilizzata fino agli anni '40 del XX secolo. Inoltre con matrici litografiche era possibile stampare un numero di copie molto più alto che con matrici, ad esempio, ad acquaforte. Tecnica molto utilizzata per libri illustrati e per riproduzione di opere d'arte.
In Italia la tecnica litografica viene introdotta attorno al 1805, a Roma, da G. Dall'Armi.
Intorno al 1840 la lastra di pietra viene sostituita da una lastra di zinco o alluminio, materiali porosi, che permette l'uso di macchine pianocilindriche per la stampa.
Un ulteriore sviluppo sarà poi la fotolitografia in cui si stampa un'immagine fotografica su una lastra di zinco sensibilizzata e poi si procede al trattamento chimico e quindi alla stampa.
Oggi la litografia è utilizzata in forme gestite da sistemi elettronici nella fabbricazione di circuiti integrati e di altri dispositivi a semiconduttori (litografia ottica, litografia a raggi X e a fascio elettronico).
definizione
pietra litografica
misure
altezza: 6,5 cm; larghezza: 28 cm; lunghezza: 38,5 cm
materiali
pietra
acquisizione
Maccaferri, Mario/ Maccaferri, Anita/ Maccaferri, Federica (1962)
iscrizioni
Gennaio 1936 - Milano (documentaria)
settore
Scrittura e Stampa
bibliografia
Istruzioni uso, Istruzioni per l'uso dell'apparecchio da ingrandimento Leitz "FOCOMAT" con messa a fuoco automatica, Wetzlar, Leitz, 1934

Ciné Paillard, Ciné Paillard, S.te Croix, Paillard, 1953?
tipologia
pietra litografica
scheda ICCD
PST